Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
sab 14 giu. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Notizie Transnational Fax
Agora' Agora - 11 aprile 1991
IL PROGETTO POLITICO DEL PARTITO RADICALE DEL 1991

di Sergio Stanzani, primo segretario e Paolo Vigevano, tesoriere del Partito radicale

-----------

Pubblichiamo l'essenziale della relazione di prospettiva del primo segretario e del tesoriere per il prossimo Consiglio federale del Partito radicale che avrà luogo a Roma dal 27 aprile al 1 maggio. Si tratta in altre parole del "programma" del Partito radicale del 1991.

-----------

1.1. UN PROGRAMMA DI ATTIVITA' CHE SI INCARDINA SU UN PROGETTO POLITICO

Il programma di attività del Partito Radicale per il 1991 è costituito da un insieme di iniziative e di obiettivi volti:

a) a tutelare, rafforzare e ultimare, se e quanto prima possibile, l'inversione di tendenza che ha portato il Partito alla vigilia della sua scomparsa ed alla gestione straordinaria indicata dal Congresso di Budapest, e che ci trova oggi in una situazione insperata, anche se pur sempre difficilissima;

b) al contemporaneo avvio e lancio di un'articolata proposta di azione comune e di rafforzamento del Partito transnazionale, per il suo radicamento nelle istituzioni e nelle società civili europee (e mondiali), indirizzata, per cominciare, ad alcune decine di migliaia di parlamentari eletti nei vari paesi democratici del mondo, in primis europei, ad esponenti politici e delle classi dirigenti, ai mass media.

Daremo per scontato, e non lo è, il primo punto. Qui vogliamo trasmettere il massimo di considerazioni e di informazioni sul punto b).

Si tratta non solamente di un obiettivo, ma anche di un metodo. Proporre il coinvolgimento nelle attività e anche nella struttura del Partito Radicale del maggior numero di parlamentari, di esponenti politici e delle classi dirigenti d'Europa e, via via, del mondo. Informarli e interessarli alla proposta politica del Partito transnazionale (e transpartitico), fino al punto, se possibile, di impegnarli attivamente e contemporaneamente sia sul progetto politico generale, sia su iniziative specifiche comuni. Associarli al Partito, dar vita insieme ad organismi transnazionali, autonomi e federati, promotori, a loro volta, di adesioni e presenze militanti in ciascun paese, per una rivoluzione, liberale, socialista, democratica, nonviolenta, ambientalista, contro il disordine stabilito.

E' chiaramente un progetto, un'impresa di estrema complessità e ambizione.

1.2. I TEMI E LE INIZIATIVE

Si tratta di proporre iniziative da assumere e porre in atto contemporaneamente nel maggior numero possibile di paesi, ad esempio contro l'applicazione della pena di morte o contro l'uso della tortura, oppure sulla qualità della vita, la salvezza ecologica del pianeta, l'enorme questione legata alle discariche europee, l'effetto serra, la salvezza della fascia atmosferica di ozono, la deforestazione, l'uso della chimica in agricoltura.

Un'altra puo' essere relativa al rilancio, attraverso l'affermazione di diritto positivo, della proposta - che ha ormai quindici anni - di dare forza cogente al diritto internazionale e di riforma del ruolo dell'Onu.

Un'altra ancora puo' assumersi sull'antimilitarismo: la conversione delle spese militari e per armamenti in progetti di vita e di sviluppo per quel miliardo di persone che convive col problema dello sterminio per fame, e, quindi, il rilancio dell'azione conseguente al "Manifesto dei Premi Nobel" del 1980.

Altri temi puo' proporre il progetto:

- l'unione politica degli Stati d'Europa, quale strumento per il superamento dei nazionalismi e delle barriere linguistiche e razziali;

- l'antiproibizionismo contro la criminalità alimentata dal mercato clandestino della droga;

- l'antitotalitarismo e l'affermazione dei diritti umani;

- l'abolizione del porto d'armi;

- il superamento o l'abolizione del luogo carcerario;

- la necessità di una "lingua veicolare", per simulare un processo storico di acquisizione linguistica che riesca a far sì che i titolari della lingua egemonica possiedano una seconda lingua;

- la questione demografica, l'attacco in termini ecologici ai problemi demografici;

- l'aborto; l'educazione sessuale.

1.3. GLI INTERLOCUTORI

(...) Dobbiamo tentare di far convergere subito su questo progetto esponenti di classe dirigente che piu' ci sono vicini, per ideali e per aspirazioni e formare cosi' un primo "nucleo", che sia anche operativo e costituisca la base di una "rete" organizzativa con i militanti del Partito, a cominciare - finalmente - da quelli non residenti in Italia.

1.4. UN LUOGO D'AZIONE POLITICA NONVIOLENTA

Lo sviluppo "a temi" del progetto dovrebbe caratterizzare anche la struttura di supporto del Partito. Infatti quest'impostazione dovrebbe consentire e favorire l'elaborazione di proposte specifiche di iniziativa politica in e per ciascun tema, con la possibilità per gli interlocutori di aderire anche ad una sola di queste, secondo criteri analoghi a quelli stabiliti per le "associazioni radicali", venendosi cosi' a porre le basi di un nuovo assetto, di una nuova struttura federale del Partito Radicale (transnazionale e transpartitico).

Il Partito, con il suo impegno e la sua iniziativa, deve riuscire a superare anche a livello di strumenti (...) e non solo a livello della coscienza, il divorzio tra sapere e intelligenza, da una parte e politica e potere, dall'altra.

Questo progetto è rivolto alla costituzione un vero "partito d'azione" che sia "luogo d'azione nonviolenta".

Deve consentire ai nonviolenti gandhiani "per il diritto alla vita e per la vita del diritto" che siamo di ricominciare o di cominciare a livello di massa, dinanzi a decine di capitali del mondo - innanzitutto quelle europee - le nostre manifestazioni, i digiuni, le iniziative nonviolente, perchè siano presi quei provvedimenti, votate quelle leggi. Perchè si riesca a creare, all'inizio almeno in alcune decine di migliaia nel mondo, un soggetto politico nonviolento-gandhiano, transnazionale e transpartitico, democratico, ambientalista ed ecologista, federalista democratico e federalista europeo, laico, liberaldemocratico e liberalsocialista, libertario, antiautoritario, antiproibizionista, antipartitocratico, antimilitarista, anticlericale, ad adesione diretta. Perchè si riesca a creare un Partito nel quale scegliere di investire, ciascuno, azioni di speranza.

1.5. L'AMBIZIONE DEL PROGETTO

Si tratta di un progetto di portata eccezionale e quanto mai ambizioso, che richiede un impegno, una qualità, un'efficacia di comunicazione e trasmissione dei messaggi, oltre che una capacità organizzativa, di cui non sappiamo, non possiamo sapere, se il Partito in quanto tale è oggi in grado di disporre e di fornire. (..).

1.6. LA FATTIBILITA' DEL PROGETTO

Le fasi relative alla fattibilità del progetto sono: l'individuazione dei destinatari, i temi del messaggio, la presentazione, la redazione, la traduzione, la stampa, l'invio e la distribuzione, la ricezione e il riscontro.

Il progetto parte per rivolgersi inizialmente ai paesi europei, dell'Europa Occidentale e Orientale, e tende a stabilire questo rapporto anzitutto con i parlamentari, gli eletti nelle assemblee legislative o di quelle con responsabilità e incidenza politica rilevante, "nazionali" o che siano espressione di ordinamenti statali di natura "federale" o di ordinamenti "regionali", dotati di poteri autonomi.

Si tratta di raggiungere e comunicare con circa 35.000 eletti, che hanno sede in 300 luoghi di 34 Stati, oltre il Parlamento europeo.

Ad oggi, abbiamo acquisito quasi due terzi di questi nominativi e un terzo sono già inseriti su supporto magnetico.(...)

Al problema dell'acquisizione e dell'inserimento si aggiunge quello posto dall'aggiornamento dei nominativi raccolti e del ritorno delle risposte e della loro "gestione politica".

La veste e l'articolazione del messaggio non puo' essere quella del "notiziario", ma non deve essere neppure quella della "rivista".

Per poter disporre di risultati che siano significativi per una verifica della efficacia del progetto è indispensabile assicurare con tempestività e regolarità almeno 7-8 invii. Ogni invio - la cui periodicità non puo' superare il mese - deve essere anche mirato a richiamare l'attenzione e a determinare un riscontro su di un tema e su di un'iniziativa specifica, con una proposta operativa di iniziativa parlamentare da assumere con modalità e in tempi coordinati.

La complessità della fase redazionale e degli aspetti che la caratterizzano è di per sè enorme, tenuto conto dell'estensione e delle caratteristiche del campo dei destinatari, della probabile pluralità dei centri operativi, della diversità e molteplicità delle lingue e delle situazioni, dell'importanza dei temi e della formulazione di proposte concrete di iniziativa, che siano capaci sì di creare interesse e attenzione, ma soprattutto supporti adeguati alla promozione ed alla costruzione del Partito come strumento di lotta politica "transnazionale, ad adesione diretta, transpartitico".

Il messaggio verrebbe inizialmente edito in 15 lingue. Essenziale per il progetto è la disponibilità di un insieme ampio e qualificato di collaborazioni, sia per la redazione che per la traduzione dei testi. Ci auguriamo che il progetto possa avvalersi anche di personaggi prestigiosi per le opere realizzate, gli impegni e le responsabilità assunte.

Anche per quanto riguarda la stampa, l'invio e la distribuzione dei messaggi, si pongono seri problemi e gravose difficoltà, per ora solo affrontati, ma non risolti.

Accanto a quanto già è stato fatto e si sta facendo per predisporre lo strumento tecnico-operativo nelle sue diverse fasi, si affianca e s'impone la raccolta delle prime, significative, autorevoli adesioni al progetto. Adesioni che devono essere non solo politiche, ma anche relative al mondo della cultura, della scienza e del lavoro, fino ad interessare possibilmente anche ambienti imprenditoriali, che, di fronte all'ambizione del progetto, potrebbero vederne il proprio interesse.

Progetto politico di iniziativa politica, ma anche vera e propria "impresa", mai tentata e che esige apporti e coinvolgimenti piu' ampi e maggiori di quelli di cui il Partito oggi dispone.

Si tratta di un progetto, di un'"impresa" della quale anche l'aspetto economico e finanziario riveste dimensioni che superano ampiamente quelle finora affrontate dal Partito: il costo per ciascun invio del messaggio non potrà essere inferiore ai 500-600 milliae di dollari, con un costo complessivo, per 6-8 numeri, che varia dai 3 ai 5 milioni di dollari.

Il Partito puo' disporre allo stato di poco piu' di 3 millioni di dollari. Già da ora, da subito, è indispensabile l'apporto di "altri", di quelli cioè che, divenendo azionisti, loro e loro soli, possono assicurare che l'iniziativa arrivi, quanto meno, ad un riscontro, ad una verifica.

Il Partito dispone anche di un patrimonio: l'alternativa, nel consumarlo, è l'investimento o la dissoluzione.

1.7. Il progetto e il Partito.

Significativo è il rapporto tra questo progetto - che potrebbe apparire un progetto editoriale, ma che sappiamo non lo è e non puo' esserlo - e il progetto politico del Partito: la costituzione, in termini politici, non di fatto, ma de jure, regolamentare, strutturale, di un grande soggetto politico transnazionale e transpartitico, internazionale, all'interno del quale il progetto vive e tende a modellarlo.

L'innovazione rappresentata da questo progetto non è quella di offrire un elenco di proposte per la scelta di una singola iniziativa, ma è quella di organizzarle nel loro insieme e tutti assieme. Il progetto, le proposte, le iniziative vivono con chi le fa proprie e tutto e tutti danno vita al soggetto politico transnazionale, che è il luogo ove, ogni anno od ogni due anni, sarà decisa l'analisi e l'importanza generale, la graduazione dell'apporto, il bilancio, gli investimenti di ogni singola proposta e iniziativa perchè si costituisca a sua volta in progetto.

Quello attuale è un progetto politico che vuole e deve anzitutto verificare in una nuova dimensione il riscontro, la risposta di "altri", requisito e condizione che sappiamo essere indispensabile per garantire la vita del Partito. E' un progetto che puo', se il suo esito sarà significativo, dare anche indicazioni preziose sulla nuova struttura, sul nuovo assetto e ordinamento del Partito. Su come da "centro" e da "servizio" il Partito possa darsi anche una nuova veste statutaria che ne consenta l'esistenza e uno sviluppo "ordinato".

L'organizzazione "a temi" del messaggio e la possibilità di aderire anche ad una sola delle proposte, puo' prefigurare quello statuto federale "della e per la sinistra" - ora "della e per la democrazia" - che resta una delle ambizioni piu' preziose del Partito dalla sua prima costituzione.

Solo i risultati e l'esperienza possono comunque fornire tutti gli elementi e le connessioni, le articolazioni, i tempi e le modalità per poter addivenire a una nuova "forma" che dia sostanza e capacità operativa al Partito, stabilendo nuovi e definiti rapporti tra un "centro", che è e vuol essere "servizio politico", e la volontà e l'iniziativa "dei molti" che sono necessari per praticare con forza e continuità quel rinnovamento della politica - non solo e non piu' solo in Italia - e contribuire con efficacia a stabilire condizioni effettive di democrazia, "per il diritto alla vita, la vita del diritto".

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail