Il Parlamento europeo,
1. sottolinea che la Dichiarazione conclusiva del 30 novembre 1990 adottata dalla Conferenza dei Parlamenti della Comunità europea, composta dai dodici Parlamenti nazionali degli Stati membri e dal Parlamento europeo, ha definito a stragrande maggioranza precise esigenze di rafforzamento della legittimità democratica della Comunità e della sua trasformazione in Unione europea di tipo federale;
2. osserva che il Consiglio europeo nella sua riunione di Roma del 14 e 15 dicembre 1990 ha ripreso i temi sviluppati dalla Conferenza dei Parlamenti - fissando su tali basi l'ordine del giorno della Conferenza intergovernativa sull'Unione politica - e che cio' potrà aprire la strada all'instaurazione di un'autentica Unione europea, se le conclusioni della Conferenza intergovernativa rispetteranno l'impegno solenne assunto dal Consiglio europeo nei confronti dei cittadini e gli daranno piena attuazione;
3. si compiace del sostegno di vari governi per quanto riguarda il principio di codecisione tra Parlamento e Consiglio e, in particolare, delle proposte riprese nella recente dichiarazione comune italo-tedesca, ma constata che altri contributi alle Conferenze intergovernative propongono un notevole rafforzamento della cooperazione a livello puramente intergovernativo e, dunque, un vistoso aggravamento del deficit democratico sul piano nazionale e comunitario;
5. insorge contro la tesi secondo cui democrazia ed efficacia operativa sono termini antitetici e rammenta che l'efficacia è condizionata dal peso della componente democratica nella procedura decisionale a livello nazionale e a livello comunitario; ricorda inoltre che i ritardi accusati in determinati dossier sono imputabili nella quasi totalità dei casi al Consiglio;
8. invita i parlamenti degli Stati membri a seguire l'esempio della Camera dei deputati italiana e a impegnare i rispettivi governi a recepire le istanze contenute nella Dichiarazione conclusiva di Roma e ad annunciare che non si farà luogo alla ratifica dei risultati delle Conferenze intergovernative se non dopo l'approvazione da parte del Parlamento europeo;
9. manifesta fin d'ora la volontà di respingere ogni risultato delle Conferenze che non traduca in atto i principi suesposti;