Bollettino di informazione e di azione sulle campagne del Partito radicale transnazionale
Numero 20 del 24 Luglio 2098
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* Redazione: Mihai Romanciuc - Marco Perduca, Via di Torre Argentina 76, 00186 Roma (IT)
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* Impaginazione e Distribuzione: Alberto Novi (BE)
* Pubblicato in: inglese, italiano, francese, russo e spagnolo.
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"La creazione del Tribunale Penale Internazionale è un elemento di speranza per le generazioni future ed un eccezionale passo in avanti verso il rispetto dei diritti umani universali e l'appicazione della legge".
Kofi Annan, Roma, 18 Luglio 1998
>> TRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALE: VITTORIA!
LA CREAZIONE DEL TRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALE ATTO A GIUDICARE I CRIMINI DI GUERRA, I GENOCIDI ED I CRIMINI CONTRO L'UMANITA RAPPRESENTA UNA VITTORIA STORICA SIA PER LA COMUNITA INTERNAZIONALE CHE PER IL PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE.
DOBBIAMO PROSEGUIRE SUL NOSTRO SLANCIO E CONCENTRARCI SULLA PROSSIMA FASE: LA MOBILIZZAZIONE MONDIALE SULLA MORATORIA UNIVERSALE SULLE PENE CAPITALI NEL 1998.
Roma - Dopo cinque settimane di intense negoziazioni, la Conferenza Diplomatica dei delegati plenipotenziari ha adottato lo statuto del Tribunale Penale Internazionale (TPI). Non si tratta di un testo perfetto, in quanto non riflette tutto ciò che avevamo sperato ottenere negli ultimi quattro anni, ma è in ogni caso un documento che presenta molti aspetti positivi e che rappresenta un primo passo verso una riforma radicale del diritto e dell'ordinamento internazionali, oltre che delle istituzioni comunitarie internazionali.
Lo statuto del TPI conferma il principio di una giurisdizione universale e prevede la messa a disposizione dei mezzi necessari per implementarla. Esso contiene inoltre le disposizioni specifiche per la creazione di un Procuratore "motu proprio", abilitato ad avviare investigazioni senza dover attendere il fuoco verde da parte del Consiglio di Sicurezza. Inoltre, per la prima volta in un trattato internazionale, le vittime avranno il diritto a risarcimenti e restituzioni e, per ultimo ma non da meno, lo statuto esclude la pena di morte.
Vi sono naturalmente alcuni aspetti del documento che avrebbero potuto essere diversi e più efficaci, ma se noi teniamo conto della difficoltà di armonizzare i vari sistemi giuridici e l'operato di tutti i democratici e non democratici, possiamo considerarci estremamente soddisfatti e fieri dei risultati della Conferenza Diplomatica.
Abbiamo combattuto strenuamente negli ultimi quattro anni per questo statuto - definito ora il "Trattato di Roma" - e possiamo quindi considerare come positivi i risultati della Conferenza Diplomatica. Ora che abbiamo lo statuto, abbiamo bisogno del Tribunale. Affinché questo Tribunale possa avere piena validità, occorrono 60 ratifiche nazionali. Ad oggi, solo 26 paesi (*) hanno sottoscritto il Trattato di Roma. Dobbiamo quindi mantenere la pressione sui vari Governi, non soltanto quelli che dovranno finanziare il Tribunale, una volta creato, ma anche quelli che ne avranno bisogno in futuro e che attualmente non giocano un ruolo importante nelle relazioni internazionali.
Nelle ultime cinque settimane, abbiamo seguito i vari gruppi di lavoro della Conferenza, partecipato alla seduta plenaria, messo a disposizione piccole delegazioni con esperienza giuridica, diffuso informazioni con frequenza giornaliera, intervistato delegati per Radio Radicale, inserito annunci a pagamento nel Corriere della Sera e nell'International Herald Tribune, organizzato dimostrazioni ed una marcia con le fiaccole, organizzato una maratona di comizi di fronte alla FAO - alla quale hanno partecipato durante due giorni cittadini, parlamentari, delegati e membri del PRT - ed infine più di 800 persone hanno iniziato uno sciopero della fame per avviare un dialogo con i delegati.
Dopo questo storico avvenimento, dobbiamo proseguire sul nostro slancio e approfittare di questo passo in avanti della giustizia, spingendo per altre riforme. Siamo convinti che il momento è maturo per chiedere una mobilizzazione mondiale in vista della moratoria universale sulle esecuzioni capitali. Forti di questa convinzione, e grazie alla vostra forza e partecipazione, possiamo far sì che il 1998 sia molto di più che il 50? anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo, ma diventi anche l'anno della vera creazione delle norme giudiziarie internazionali.
>> MI IMPEGNO PERCHE HO UN SOGNO
All'insegna di questo slogan, più di 800 membri del Partito Radicale hanno cercato di avviare un dialogo con i delegati, la stampa e le altre organizzazioni presenti alla Conferenza. Alcune delegazioni hanno riconosciuto la validità del nostro impegno ed hanno chiaramente espresso il loro sostegno al nostro sciopero della fame. Siamo certi che parte della volontà politica emersa durante la quarta settimana della conferenza è direttamente collegata al sostegno pubblico di questa problematica.
Pubblichiamo qui sotto il testo preparato da Paolo Pietrosanti, Membro del Consiglio Generale del Partito Radicale, per lanciare l'iniziativa dello sciopero della fame.
Mi impegno perchè ho un sogno.
Noi siamo donne ed uomini comuni.
Non abbiamo alcun altro titolo se non quello di essere rappresentati da voi, che state discutendo a Roma la creazione del Tribunale Penale Internazionale.
Ammiriamo il vostro lavoro e siamo consci che voi non rappresentate soltanto il vostro paese, ma anche tutte le persone del mondo, inclusi voi stessi.
Il vostro impegno, il vostro lavoro rivestono un GRANDE INTERESSE PER NOI e noi vi siamo tutti DIRETTAMENTE COINVOLTI.
La creazione di un'autorità giurisdizionale indipendente, capace di giudicare la totalità delle persone di questo mondo, anche in via individuale, ci interessa personalmente ed influenza sia la nostra situazione presente che futura.
Noi guardiamo al vostro impegno con una vera e sincera speranza, mista a fiducia. Siamo consci della difficoltà del vostro lavoro e sappiamo che la creazione del Tribunale Penale Internazionale è un avvenimento della massima importanza. Un avvenimento che farà la differenza da un punto di vista culturale e politico, in quanto esso rappresenta l'affermazione di una nuova sovranità sovranazionale, senza precedenti.
Poiché noi desideriamo farvi sapere quanta fiducia abbiamo verso di voi ed il vostro lavoro, poiché puntiamo a rafforzare la vostra capacità e la vostra volontà, poiché vogliamo farvi sapere quanto il vostro lavoro ci importa e rendervi consci del nostro interesse e della nostra attenzione su ciò che fate, per tutti questi motivi, noi, persone civili e non violente, convinte della forza della verità e del dialogo, vogliamo comunicare a ciascuno di voi la nostra forza, la nostra speranza e la nostra fede.
Noi vogliamo dare consistenza a questa speranza ed a questa fede, a questo dialogo ed alla sua forza intrinseca, oltre al suo rigore, vecchi come il tempo. Questo è quanto ci è stato insegnato da Mohandas Gandhi e Martin Luther King.
Ecco perché abbiamo deciso di avviare uno sciopero della fame in questi giorni.
Abbiamo deciso di astenerci dal mangiare sino alla fine della Conferenza Diplomatica di Roma allo scopo di chiedervi alcune cose:
- noi vogliamo farvi sapere che siamo molto interessati a quello che state facendo;
- noi vogliamo farvi sapere che faremo del nostro meglio per aiutare i media a seguire e comprendere il valore del vostro impegno e dei vostri sforzi, in modo che tutto ciò possa essere oggetto di un dibattito sempre più ampio;
- noi vogliamo farvi sapere che mettiamo a vostra disposizione la nostra forza e la nostra energia, in modo che la vostra coscienza e la vostra intelligenza possano trarre nutrimento da queste.
In questo modo, il Tribunale Penale Internazionale cesserà di essere soltanto un bel sogno.
Gandhi ha definito questa non-violenza e questa volontà con il nome di "Satyagraha": forza della fede. Una fede non assoluta ma da sottoporre a verifica.
Voi siete impegnate a fornire una grande prova di fede, che è al centro delle nostre preoccupazioni.
L'affermazione della legalità e della giustizia attraverso il dialogo fa parte dei nostri interessi ed ha un'incidenza diretta sulle nostre vite.
Ecco perché noi vi dedichiamo il nostro sciopero della fame: per darvi la forza e la capacità di leggere all'interno della vostra coscienza, oltre che per mettere a vostra disposizione la nostra speranza e nella nostra fede.
>> MARCO PANNELLA HA ESPRESSO IL PROPRIO COMPIACIMENTO PER I RISULTATI DELLA CONFERENZA DI ROMA
Dopo alcuni mesi di silenzio, Marco Pannello, fondatore e leader del Partito Radicale, ha pubblicato un comunicato stampa dall'ospedale in cui è ricoverato per un'operazione al cuore. In questo comunicato, Marco Pannella si congratula con tutti coloro che si sono impegnati a fondo nella campagna radicale per la creazione del Tribunale Penale Internazionale: da Emma Bonino, attuale Commissario Europeo ed ex-Segretario del Partito Radicale, a Sergio Stanzani, Presidente di No Peace Without Justice, dal Tesoriere del PRT Danilo Quinto al Segretario del PRT Olivier Dupuis, oltre a Paolo Vigevano, Responsabile di Radio Radicale. Marco Pannella ha sottolineato il ruolo politico assunto dall'opinione pubblica grazie alla mobilizzazione transnazionale del Partito Radicale e si è augurato di guarire presto per poter tornare a combattere con tutti gli amici radicali per le altre campagne sull'instaurazione della legge internazionale.
>> IL NOSTRO PROSSIMO OBIETTIVO: LA MORATORIA UNIVERSALE
Dopo il significativo successo dell'adozione di una giustizia internazionale attraverso la creazione del primo tribunale internazionale permanente senza pena capitale, dobbiamo proseguire sul nostro slancio e far sì che la comunità internazionale prenda una decisione definitiva sulla pena di morte da una prospettiva legale internazionale, come è stato fatto la settimana scorsa a Roma, adottando una moratoria sulle esecuzioni capitali in vista della loro totale abolizione.
Nelle prossime settimane, saremo impegnati a chiedere ai paesi membri dell'ONU di presentare formalmente all'Assemblea Generale dell'ONU una proposta su una "Moratoria universale sulle esecuzioni capitali". Ancora una volta, avremo bisogno del vostro sostegno e dei vostri contributi in modo da organizzare le azioni finali della nostra campagna internazionale per la moratoria e per l'affermazione dell'inviolabilità della vita umana da parte dei Governi.
Nel corso degli ultimi anni, abbiamo raccolto l'adesione ai vari appelli parlamentari internazionali, abbiamo proposto mozioni parlamentari su questa problematica in varie parti del mondo, abbiamo operato per l'adozione di risoluzioni da parte del Parlamento europeo e, per due anni di seguito, in collaborazione con l'associazione Hands Off Cain (federata con il PRT), siamo riusciti a far adottare dalla Commissione sui Diritti dell'uomo di Ginevra una chiara e ferma risoluzione in merito. Questo documento 'rivoluzionario', il quale contiene la richiesta al Segretario Generale dell'ONU di preparare un rapporto sulla situazione mondiale delle esecuzioni capitali, considera la pena di morte come una violazione dei diritti umani fondamentali ed esorta l'Assemblea Generale dell'ONU ad introdurre una moratoria sulle esecuzioni capitali.
Nel corso dell'ultima sessione plenaria di Strasburgo del Parlamento europeo, ad iniziativa degli europarlamentari radicali Gianfranco Dell'Alba e Olivier Dupuis, Segretario del Partito Radicale Transnazionale, il Parlamento europeo ha adottato una serie di risoluzioni a favore della moratoria da parte delle Nazioni Unite.
Viene ripreso qui sotto il testo della risoluzione sulla pena di morte e sulla messa in atto di una moratoria universale sulle esecuzioni, adottata il 18/6/98.
Il Parlamento europeo,
- con riferimento alle sue precedenti risoluzioni sulla pena di morte,
A. considerato che nel 1994 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha respinto con soli 8 voti di differenza una risoluzione sulla messa in atto di una moratoria universale sulla pena di morte,
B. richiamandosi alla risoluzione del 1997 della Commissione ONU sui Diritti dell'uomo (E/CN.4/1998/L.20), in base alla quale "l'abolizione della pena di morte contribuisce al miglioramento della dignità umana ed al progressivo sviluppo dei diritti dell'uomo",
C. richiamandosi alla risoluzione della Commissione ONU sui Diritti dell'uomo del 3 aprile 1998 (E/CN.4/1998/L.12), la quale contiene la richiesta di una moratoria universale sulle esecuzioni;
D. esprimendo il proprio compiacimento per l'ultimo rapporto del Segretario Generale dell'ONU che contiene informazioni sui cambiamenti e sui positivi sviluppi nelle legislazioni e nelle prassi relative alla pena di morte a livello mondiale (E/CN.4/1998/82);
E. esprimendo il proprio compiacimento per il fatto che diversi paesi, nonostante conservino la pena di morte nella loro legislazione nazionale, stanno applicando di fatto una moratoria sulle esecuzioni capitali,
1. Invita gli Stati membri ad avviare tutte le azioni necessarie a far sì che la questione della pena di morte venga inclusa nell'ordine del giorno della prossima sessione dell'Assemblea Generale dell'ONU;
2. Chiede al Consiglio di dar mandato alla Presidenza Austriaca di coordinare le varie iniziative degli Stati membri dell'ONU relative all'inclusione di una moratoria universale sulle esecuzioni capitali nell'ordine del giorno della prossima sessione dell'Assemblea Generale dell'ONU;
3. Invita il Consiglio, gli Stati membri e la Commissione, agendo nei rispettivi campi di competenza, a presentare alla prossima sessione dell'Assemblea Generale dell'ONU una risoluzione sull'introduzione di una moratoria universale sulle esecuzioni capitali;
4. Dà istruzioni al suo Presidente di trasmettere questa risoluzione alla Commissione, al Consiglio, ai governi dei vari Stati membri, al segretario Generale dell'ONU, oltre che al Presidente dell'Assemblea Generale dell'ONU.
>> VOI POTETE FARE LA DIFFERENZA
Allo scopo di realizzare il nostro obiettivo, che è l'obiettivo di tutti coloro che hanno a cuore la libertà ed il rispetto dei diritti umani fondamentali, abbiamo bisogno del vostro tempo e delle vostre idee. Abbiamo inoltre bisogno naturalmente del vostro contributo e vi chiediamo quindi di diventare membri del Partito Radicale Transnazionale, allo scopo di darci la forza necessaria per affrontare i prossimi cinque mesi ed ottenere una nuova vittoria per l'umanità ed il ruolo universale della legge.
Grazie!
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