Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
dom 15 giu. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Archivio interventi PE
Pettinari Luciano - 14 settembre 1994
MEP*MPE - Pettinari (GUE).

- Signor Presidente, torno a chiedere, a nome del gruppo della sinistra unita, al Consiglio e alla Commissione, un impegno preciso e di grande portata per la ricostruzione del Ruanda.

Questo impegno, se ci sarà, come noi auspichiamo, servirà a riparare, almeno in parte, gli errori commessi nel passato. Trovo singolare che, sia nella discussione in commissione che nella relazione di questa sera, non si sia fatta una riflessione sugli errori del passato. Se l'avessimo fatta e se la faremo, ciò servirà, potrebbe servire, ad evitare di ricadere in quegli errori.

Avrei preferito una riflessione più critica perché la degenerazione della situazione del Ruanda è la testimonianza del fallimento della cooperazione europea. E' giusto sottolineare le responsabilità dell'Europa e di talune singole nazioni europee: basta pensare al sostegno dato nel '90 dalla Francia al governo del Ruanda, come non bisogna dimenticare il mancato appoggio europeo al processo di transizione democratica degli accordi di Arusha. E ancora, più recentemente, la comunità internazionale è stata semplicemente a guardare, mentre sarebbe stato possibile sviluppare un maggiore sforzo diplomatico e politico per tentare una riconciliazione.

Le poche iniziative internazionali sono state decise solo dopo che il Fronte popolare aveva conquistato la quasi totalità del paese e la stessa operazione "Turchese" del governo francese ha assunto pericolosi connotati militari. Non credo che possa essere giudicata positivamente: positiva non lo è stata perché, in realtà, è servita anche - e bisogna tenerne conto - a riabilitare politicamente e internazionalmente il Presidente Mobutu, nonché a creare un clima di destabilizzazione nel Burundi.

Teniamone conto nell'approvare la risoluzione, soprattutto perché dobbiamo evitare gli errori del passato nei confronti del Burundi, come ha opportunamente ricordato il Commissario Marín.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail