- Signor Presidente, con stupore ho ascoltato il 15 settembre il concitato intervento della onorevole Dury del PSE, nel quale essa intimava al Partito popolare europeo di non fare il gioco, a suo avviso pericoloso, di collaborare politicamente con Forza Europa. Cosa mai aveva fatto il PPE per meritarsi tale rimbrotto? Aveva soltanto proposto alcuni emendamenti con Forza Europa, colpevole di essere al governo in Italia con Alleanza nazionale, partito, sempre secondo l'onorevole Dury, con profonde radici fasciste.
Non ho alcuna intenzione di fare una difesa d'ufficio dei tre rei sotto accusa, cioè il PPE, Forza Europa e Alleanza nazionale. Voglio invece obiettare al "J'accuse" dell'onorevole Dury, per due motivi di fondo.
Il primo è che il suo intervento ha un precedente: la sentenza per presunto fascismo, emessa su iniziativa sempre del PSE, dall'uscente Parlamento europeo contro Forza Italia e Alleanza nazionale, durante la campagna elettorale italiana. Due interventi analoghi rischiano di diventare tendenza, un Leitmotiv discriminante in seno al Parlamento europeo verso due partiti che l'elettorato italiano ha responsabilmente votato.
Il secondo motivo è che tali interventi sono una supponente, superficiale ingerenza nella politica interna degli altri Stati. Se si seguirà questo esempio, i parlamentari europei anziché confrontarsi sui temi e sulle rispettive iniziative, passeranno il loro tempo a valutare il rispettivo tasso di democraticità nel reciproco tentativo di escludersi o di emarginarsi nella battaglia politica.
Posso peraltro assicurare l'onorevole Dury che se essa o il PSE presenterà iniziative da noi condivise, voteremo volentieri a loro favore nell'interesse comune che questo Parlamento rappresenta.