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Pannella Marco - 28 settembre 1994
MEP*MPE - Pannella (ARE)

Signor Presidente e onorevoli colleghi, da circa un anno e anche più una falsificazione ha percorso il mondo, della quale il primo ad essere vittima, e probabilmente vittima in una situazione torbida e oscura, penso sia stato il Pontefice romano. Al Papa si era davvero fatto credere che esistesse un perfido capitalismo che voleva imporre, peggio che in Cina, l'aborto alle donne in un malthusianesimo che, considerato come la più sanguinosa delle accuse, era già stato il bersaglio dell'impero comunista e di quello clericale negli anni '60 e '70.

Sta di fatto poi che invece al Cairo è apparso evidentissimo che esisteva una posizione che al limite era anche quella più cristiana, posizione che si basava sulla necessità di non confondere la condanna a procreare bestialmente con la volontà di concepire nella responsabilità e nell'amore nuove vite, altre vite. E purtroppo quest'anno è infuriata una feroce polemica, tutta da esplorare, tutta inventata, per coprire l'ostilità alle altre misure, le misure stabilite a Rio, che tutti noi conosciamo. Tali misure prevedono, contrariamente a una concezione retrograda di tipo clericale, oscurantista, di assistere appunto con l'informazione le donne del Terzo e Quarto mondo affinché possano scegliere. Ma in un certo mondo clericale, continua ad essere presente la paura atavica dei libri, dell'informazione, della cultura, considerati strumenti del demonio.

Signor Presidente, il tempo è terminato. C'è semplicemente da deplorare, ma questo era evidente in quest'Europa, che noi siamo andati con il nostro consiglio a portare la non voce della non Europa. Noi siamo andati lì, appiattiti su posizioni senza reale forza propositiva e storica. E' il nostro problema, diamo atto comunque al Parlamento di avere assunto qualche mese fa una posizione decorosa rispetto alla mancanza di decoro che la Comunità, e l'Unione nel suo insieme, rappresenta ed ha rappresentato in questo settore come in mille altri.

 
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