Signor Presidente, il documento finale della Conferenza del Cairo contiene elementi importanti, in particolare il riconoscimento del ruolo della donna. Tuttavia, il fatto negativo è che si è perso il senso della drammaticità del problema demografico. Tanto più aspettiamo, tanto più grave e difficile sarà la situazione da affrontare.
L'argomento che vi è una capacità di produrre beni e prodotti alimentari - argomento che ha usato qui l'onorevole Casini - è assai poco valido, come mostra la condizione di povertà nel mondo di oggi, figurarsi quando la popolazione sarà di otto o di dieci miliardi!
La Chiesa cattolica, drammatizzando la questione dell'aborto, ha evitato, forse di proposito, che si focalizzasse l'attenzione sulla contraccezione e, in generale, sulla necessità di un controllo delle nascite. Nel far questo essa ha trovato un punto d'incontro con gli orientamenti più chiusi del mondo islamico. Un'alleanza sorprendente che rischia di fuorviare il dibattito in una contrapposizione fra istanze religiose e istanze laiche, tanto più pretestuosa dato che islamici moderati, cristiani non cattolici e religioni orientali hanno un notevole senso di responsabilità su questi temi. Quest'accordo fra cattolici e islamici rischia di ritardare la presa di coscienza in molti paesi in via di sviluppo sulla necessità assoluta di una politica di controllo delle nascite e rischia di accreditare l'idea, sbagliata sul piano economico e gravida di conseguenze negative sul piano politico, che il problema non sia la dimensione della popolazione, ma solo l'ineguale distribuzione dei redditi fra paesi ricchi e paesi
in via di sviluppo. Il problema esiste, ma sarebbe sbagliato pensare che la ridistribuzione del reddito possa essere la chiave del problema.
Detto questo, vorrei solo dire che il Parlamento europeo ha il dovere di denunciare il fatto che, ancora una volta, l'Unione europea è stata assente dalla Conferenza, checché abbiano detto i rappresentanti del Consiglio e della Commissione. Il punto di vista della più grande e più ricca area economica su un problema cruciale per il mondo è stato talmente poco rilevante da essere praticamente sconosciuto.
Signor Presidente, concludo dicendo che è chiaro che l'Europa di oggi risente drammaticamente dell'assenza di un vero governo europeo che risponda a un Parlamento eletto dagli europei. La Commissione e il Consiglio sono luoghi nei quali ci si limita a mediare fra interessi materiali senza una riflessione politica e, quindi, precludendo ogni azione politica coraggiosa e lungimirante.