Signor Presidente, onorevoli colleghi, mi spiace che si sia assentata il ministro. Credo comunque che le si potrà far pervenire il senso e la sintesi della mia interrogazione che ho presentato a nome del PPE.
Il Consiglio europeo di Corfù del 24 e 25 giugno del 1994 ha riconosciuto l'importanza di una politica globale per l'area mediterranea. Veniva così ripreso quanto era stato già delineato nel Vertice dei Capi di Stato e di governo nel '72 e ancora più recentemente, nel Consiglio europeo di Lisbona del 1992. Si tratta quindi di una linea che deve trovare conferma e anche realizzazione in precise scelte politiche che dovranno essere operate dal Consiglio.
Ho avuto modo di ascoltare la signora Zeiler già nella commissione per gli affari esteri dove, a nome della Presidenza del Consiglio, ha riconfermato la volontà di preparare questa conferenza prospettata già a Corfù e quindi di mantenere gli impegni che erano stati assunti. Avremmo desiderato avere, appunto, una più puntuale risposta anche in questa sede.
Il Mediterraneo rimane un bacino incandescente. Vi sono problemi enormi che sono stati già sottolineati anche qui, problemi di tensioni profonde, di grandi flussi migratori, di realtà che sono sempre più pericolosamente attive. Mi pare che l'Europa non possa disinteressarsi a creare un'area di stabilità con opportune iniziative portando già avanti con determinazione le iniziative di partenariato che sono state sottoscritte, portando avanti e realizzando anche gli obiettivi e gli accordi che sono stati delineati a favore di alcuni paesi, penso alla Tunisia, al Marocco, all'Algeria.
Vi sono nell'area del Mediterraneo segni positivi, al di là delle tensioni alle quali facevo prima riferimento. Penso per esempio al consolidamento della pace che l'accordo tra palestinesi e Israele può determinare. Ci sono intese che devono essere consolidate con l'Egitto. L'Europa ha avuto sempre i suoi momenti migliori quando ha saputo raccordare le parti più periferiche con il cuore dell'Europa stessa e, nel momento in cui l'Unione europea si avvia ad aumentare il numero dei suoi membri aprendo all'Austria e ai paesi scandinavi, è opportuno che quest'attenzione al Mediterraneo diventi più attenta e puntuale.
Spero che presto, realizzandosi alcuni elementi di convergenza, possa vedere presenti, all'interno dell'Unione europea, anche Malta e Cipro. E' questo il modo per rispondere concretamente ai problemi che sono stati proprio oggi discussi in quest'Aula. Abbiamo parlato poco fa della Conferenza del Cairo e l'accento è stato posto su problemi di sviluppo. Portare avanti una politica concreta del Mediterraneo non solo con accordi bilaterali, ma, anch'io ne convengo, con una visione globale e generale, in una cornice di carattere più ampio, è un modo concreto per affrontare i problemi dello sviluppo in quest'area delicata.
Abbiamo discusso dell'Europa a doppia velocità, l'attenzione a questa parte dell'Europa è un modo per non guardare soltanto avanti, ma per guardare anche coloro che pur rimasti indietro, possono dare un contributo valido al consolidamento della politica europea.