Signora Presidente, il mio Gruppo non può votare a favore di questa risoluzione, anzi voteremo contro, assai dispiaciuti che si sia persa l'occasione di fruire di un dialogo che consentisse di raggiungere qualche obiettivo positivo. In realtà, si è tolto di mezzo ciò che a noi pareva più positivo: il riferimento alla paternità e alla maternità cosciente e responsabile. Si è eliminato anche il punto in cui si parla della famiglia come cellula centrale, ripetendo ciò che al Cairo è stato detto e ciò che sta scritto in tutti i documenti internazionali e nelle nostre costituzioni nazionali.
Si è voluto togliere questo paragrafo in cui si parla della famiglia come nucleo fondamentale. Si è modificato il testo relativo all'aborto rifiutando ciò che noi chiedevamo, ed era poco, l'aiuto cioè alle maternità difficili e indesiderate. Si è detto no all'aiuto alle maternità difficili e indesiderate. Si è infine voluto introdurre l'ingiusto rimprovero al Vaticano di avere distorto la discussione al Cairo quando è certo che la distorsione c'era prima, dato che il documento che non si occupava affatto dell'aiuto allo sviluppo in senso sociale ed economico, mentre lo sforzo del Vaticano è consistito appunto nel ricondurre il testo alla sua verità, cioè alla solidarietà tra popoli poveri e popoli ricchi. Ed è per questa ragione e con grande dispiacere, perché credo avremmo potuto insieme raccogliere i frutti di uno sforzo di dialogo comune, che siamo costretti a votare contro questa risoluzione e ad invitare anche gli altri gruppi a meditare attentamente perché qui è prevalso il criterio dell'individualismo
più radicale e non quello della solidarietà e del dialogo.