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Speciale Roberto - 24 ottobre 1994
MEP*MPE - Speciale (PSE).

Signor Presidente, vorrei anch'io ringraziare i relatori per avere affrontato due argomenti importanti per le piccole e medie imprese e per l'artigianato. In particolare vorrei sottolineare l'impostazione, a mio parere corretta e condivisibile, del programma integrato per le piccole e medie imprese e per l'artigianato: infatti, per la prima volta in modo così esplicito si dà una visione complessiva e integrata delle azioni da affrontare nei confronti delle piccole e medie imprese, visione integrata anche ai livelli istituzionali, comunitari e nazionali. E questo è molto importante. Credo, più in generale, che dobbiamo dare atto ai vari servizi, alla DG XXIII, al Commissario, alla Commissione nel suo insieme, di aver proseguito il lavoro a favore delle piccole e medie imprese. Se vogliamo essere sinceri fino, però, dobbiamo dire che questo è il frutto di una determinata sensibilità e di un rapporto positivo instauratosi tra Parlamento europeo e Commissione che, su questo argomento, ha finalmente acquisito una

certa sensibilità e ottenuto dei primi risultati concreti. Vorrei far notare che, in una siffata discussione, due o tre anni fa saremmo stati in tre o quattro ad intervenire sulle piccole e medie imprese: ciò dimostra la maturazione, la crescita di un impegno complessivo fino quasi a diventare una strategia, quella, appunto, a favore delle imprese minori.

Ora, credo che si debba dare continuità e rendere operativi gli strumenti. Dare continuità, e in proposito voglio sottolineare due cose: innanzitutto, il Commissario Bangemann conosce - e con lui il direttore Von Molk - la questione dei termini e dei ritardi dei pagamenti. E' una questione molto seria che in alcuni casi, in alcuni Stati, obbliga le imprese minori a delle situazioni inaccettabili, soprattutto nel rapporto di subfornitura, nei confronti della grande impresa e delle amministrazioni pubbliche. In qualche caso si arriva al ritardo di un anno nei pagamenti rispetto ai termini contrattuali! Questo strangola le imprese minori, e noi non possiamo più accettarlo. So che la Commissione ha in mente un atto legislativo, una raccomandazione, una direttiva: sarebbe necessario che fosse affrontata subito. In secondo luogo, bisogna andare ad una definizione diversa di piccole e medie imprese. Non è più sufficiente una definizione generica di questo tipo: questo è un arcipelago dentro al quale bisogna guardar

e con più attenzione, e dunque bisogna attuare una politica articolata. Ecco, se facciamo tutto questo facciamo una politica importante.

 
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