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Vecchi Luciano - 25 ottobre 1994
MEP*MPE - Vecchi (PSE).

Signor Presidente, ancora una volta il Consiglio ha assunto un atteggiamento inaccettabile nei confronti delle questioni dei giovani, in particolar modo sul programma Gioventù per l'Europa. Tale programma, che è sorto e si è sviluppato nel corso degli anni grazie soprattutto alle iniziative del Parlamento europeo e alla spinta che veniva dalle associazioni e dagli organismi giovanili, riveste oggi un'importanza del tutto particolare. Esso, infatti, tende gradualmente a trasformarsi da un semplice programma di sostegno agli scambi di giovani in un programma quadro delle politiche giovanili più compiute ed articolate, rivolte soprattutto ai settori socio-culturali meno favoriti della gioventù e con il duplice obiettivo dell'integrazione sociale dei giovani ma anche del sostegno al loro apporto creativo alla società.

A tale programma devono quindi essere attribuite risorse adeguate ed occorre soprattutto che il controllo e la gestione di esso veda la presenza attiva sia del Parlamento europeo che degli organismi di rappresentanza giovanile. Gli emendamenti proposti dalla relatrice, coerenti con l'impostazione tradizionale del Parlamento, devono quindi essere sostenuti. Il Consiglio, tuttavia, si assume oggi la responsabilità grave di volere limitare l'unico programma comunitario che si rivolge direttamente ed esclusivamente ai giovani e che deve invece diventare un punto di riferimento essenziale per lo sviluppo delle politiche giovanili in Europa. Credo che anche in questa occasione il Parlamento europeo dovrà far sentire la propria voce in quanto rappresentante dei cittadini ed anche dei giovani.

 
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