Signor Presidente, onorevoli parlamentari, come avevo tenuto a sottolineare nel mio intervento in occasione del dibattito in prima lettura, è con soddisfazione che partecipo alla discussione sul programma "Gioventù per l'Europa" oggi al vostro esame, sulla scorta dell'esemplare progetto di raccomandazione dell'onorevole Fontaine, nel quadro della seconda lettura della codecisione e dei contributi che gli altri parlamentari hanno dato oggi con i loro interventi. Soddisfazione perché affrontiamo una tematica che riguarda l'avvenire comune e caro a noi tutti, almeno ai presenti, della gioventù dei nostri vari paesi.
La posizione che il Parlamento europeo ha assunto, in prima lettura, è stata particolarmente apprezzata e accolta largamente nella proposta modificata che la Commissione ha presentato e difeso in sede di Consiglio. Il Parlamento europeo ne è stato debitamente informato nella comunicazione della Commissione sulla posizione comune del Consiglio. Vi sono dei punti di convergenza e dei punti di divergenza. Punti di convergenza, mi riferisco a quei punti che il Consiglio ha sottolineato e ripreso, in particolare per quanto attiene alla necessità di rafforzare negli anni a venire la cooperazione comunitaria nel settore della gioventù. A tal proposito confermo che la Commissione sta preparando un documento su una prospettiva di sviluppo di questa cooperazione. Nello stesso ambito tengo a sottolineare l'adesione del Consiglio agli aspetti importanti dell'informazione, della partecipazione dei giovani meno favoriti e della formazione degli animatori.
Quanto alle divergenze, la Commissione ha ribadito la propria posizione sugli aspetti finanziari, indicando la validità della scheda finanziaria allegata alla proposta, relativamente all'importo indicativo di 157 MECU - già appena sufficiente ed al cui confronto la cifra indicata dal Consiglio appare inadeguata - ed in quanto strumento sufficiente di supporto per la stima dell'incidenza finanziaria.
Quindi, conformemente a quanto indicato nella sua comunicazione al Parlamento sulla posizione comune del Consiglio, anche se si tiene conto della possibilità di utilizzare TEMPUS per gli scambi con i paesi terzi stanziando un importo di 17,5 MECU, la Commissione non ritiene possibile scendere al di sotto della soglia minima di 139,5 MECU.
Sulla natura del comitato, la Commissione mantiene la sua proposta di un Comitato Consultivo. Per quanto riguarda la presenza dei rappresentanti del Consiglio d'Europa e del Forum della gioventù, una soluzione è stata trovata tramite una dichiarazione congiunta degli Stati membri e della Commissione. Ciò premesso, sono ora in grado di confermare che la Commissione, consapevole dello sforzo congiunto delle due istituzioni chiamate a decidere sul programma, accoglie tutti quegli emendamenti del Parlamento che permettono di favorire l'avvicinamento dei testi delle due istituzioni legislative e di arricchire il contenuto del programma.
Mi riferisco qui ai seguenti emendamenti: l'emendamento n. 1 sull'importanza della conoscenza della cultura d'origine per i giovani immigrati e figli di immigrati; gli emendamenti da 2 a 6 sull'apertura ai paesi associati dell'Europa centrale e orientale di Malta e di Cipro con due modifiche redazionali, una di carattere politico, volta a sopprimere il riferimento a future adesioni, come motivazione per quest'apertura, e l'altra di carattere finanziario volta a precisare che l'apertura avverrà purchè le dovute risorse finanziarie aggiuntive vengano rese disponibili a tale scopo.
L'emendamento n. 3, concerne la soppressione dell'importo stimato necessario, conformemente alla proposta inziale della Commissione e l'entrata in applicazione del programma a partire dal 1· gennaio del 1995, questo significa che il Consiglio può ribadire la sua posizione solo all'unanimità. L'emendamento n. 7, sulla nozione importante di mobilità virtuale in parte inclusa nella posizione comune del Consiglio. L'emendamento n. 8, sul contributo che un impiego crescente dei media può apportare alla diffusione degli obiettivi del Programma.
Quindi sono solo due gli emendamenti che la Commissione non può accogliere. Sono l'emendamento n. 5 sui giovani particolarmente svantaggiati in quanto l'emendamento in prima lettura è stato inserito nel testo della posizione comune, anche se si può comprendere il riferimento a gradi diversi di povertà ai quali la Commissione sarà naturalmente attenta. L'emendamento n. 4 che introduce una nuova forma di comitato in quanto la Commissione, come ha fatto nei riguardi della posizione del Consiglio, ribadisce la propria proposta di un Comitato consultivo ritenuto da sempre idoneo ad assicurare la buona gestione del programma. Le altre formule proposte, allo stato attuale, come del resto penso noi tutti comprendiamo, comporterebbero serie difficoltà che rischierebbero di andare a detrimento del programma stesso.
Vorrei concludere, onorevole Presidente, sottolineando ancora una volta i grandi progressi che la cooperazione comunitaria nel settore della gioventù sta realizzando grazie alla volontà degli Stati membri e all'appoggio costante e costruttivo del Parlamento.
E' importante che questo nuovo passo significativo sia adesso compiuto con l'adozione del terzo programma "Gioventù per l'Europa". Si tratta di un messaggio di particolare rilevanza per tutti coloro che operano in questo settore, soprattutto per i giovani.
La Commissione farà quanto è in suo potere affinché le chiare volontà politiche delle due istanze legislative possano coincidere attraverso la codecisione e rendere così applicabile il programma dal 1· gennaio del prossimo anno.