Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'istituzione del programma di azione comunitaria Socrates, per una durata di cinque anni a partire dal 1995, c'impone di prendere tutte le misure necessarie per garantirne il successo operativo. Infatti, Socrates, assicurando la continuazione delle iniziative già intraprese, mediante i programmi Erasmus, Lingua ed Euridice, risponde all'esigenza di fornire un contributo significativo allo sviluppo di un'istruzione e formazione europea di qualità, in base agli articoli 127 e 128 del Trattato, inserendosi nel quadro dello sviluppo delle risorse umane, secondo l'ottica del Libro bianco.
Se è positivo, da un lato, che il Parlamento europeo non abbia ceduto sul famoso obiettivo del 10%, come percentuale degli studenti da coinvolgere, dall'altro lato è importante garantire in termini concreti e adeguati la loro più ampia partecipazione. A questo proposito vorrei insistere sul fatto che Socrates dovrebbe agire, in via prioritaria, proprio a favore degli studenti provenienti dalle classi sociali più svantaggiate, dei portatori di handicap e dei figli dei lavoratori immigranti, affinché siano agevolati nell'accedere ai vari programmi previsti. Sul piano logistico, è opportuno anche garantire una migliore accoglienza agli studenti in mobilità, sollecitando quindi gli Stati a facilitarli attraverso la predisposizione di efficienti strutture.
Alla base di Socrates, infatti, c'è proprio la promozione della cooperazione tra gli Stati nel settore dell'istruzione, conformemente al principio di sussidiarietà.
Positivo e realistico è, inoltre, che si preveda di estendere Socrates ai paesi candidati all'adesione e ai paesi dell'Europa centro-orientale, in sintonia con le prospettive di allargamento dell'Unione europea. Come per Gioventù per l'Europa, così anche per Socrates ritengo sia doveroso mettere in risalto che è stato possibile raggiungere un'intesa quasi globale sulla struttura del programma, grazie in particolare alla nuova procedura legislativa di codecisione che ha migliorato il dialogo con il Consiglio e che responsabilizzerà ulteriormente il Parlamento europeo nella sua veste di colegislatore.
Ci auguriamo, dunque, che il Consiglio dimostri sensibilità e spirito di collaborazione nel tenere conto di tutti gli emendamenti proposti dal Parlamento europeo. Delle divergenze rimangono aperte su alcuni aspetti destinati ad incidere notevolmente sulla positiva realizzazione di Socrates, come il bilancio e la natura del comitato. Pertanto, in mancanza di un accordo in merito, sarà inevitabile il ricorso alla procedura di conciliazione.
In conclusione, ritengo opportuno sottolineare ancora la necessità di una maggiore dotazione finanziaria, stabilita congiuntamente dal Parlamento europeo e dal Consiglio, e rivendicare il diritto di controllo politico del Parlamento europeo sulla gestione del programma nei confronti del comitato previsto.
(Applausi dai banchi del gruppo FE)