Signor Presidente, onorevoli colleghi, con il programma Socrates, come attraverso il programma Leonardo, si raggiungono obiettivi per i quali, da tempo, il Parlamento europeo si è battuto con energia e con passione, cioè si riesce, almeno in parte, a dare sistematicità ad una serie di programmi che sono nati uno dopo l'altro e che avevano bisogno di essere collocati in un quadro d'insieme.
In particolare, con il programma Socrates, si compendiano in un'unica visione tutta una serie d'azioni, da tempo avviate, per l'istruzione superiore su scala europea, sistematizzando, appunto, i vari programmi e comprendendovi, in uno spirito di globalità, i vari obiettivi che si riferiscono all'insegnamento della lingua, all'insegnamento a distanza, a tutte le varie forme dell'insegnamento superiore.
Questo, tengo a precisarlo, è un obiettivo per il quale il Parlamento europeo si è molto battuto e, se oggi è stato raggiunto, voglio darne atto, in questo momento, è anche merito del commissario Ruberti e della Commissione che si è impegnata risolutamente in questa direzione.
Vorrei altresì sottolineare la necessità che il livello di finanziamento sia adeguato, come gli emendamenti presentati sottolineano, e che il ruolo del Parlamento sia all'altezza delle necessità, proprio perché il Parlamento è stato il punto di riferimento fondamentale, il sostegno fondamentale, per lo stesso avvio di questi programmi che ora hanno raggiunto, se così posso dire, la loro seconda generazione.
Mi si consenta, conclusivamente, una riflessione finale: occorre che gli Stati membri traggano spunto da questi programmi per dare una risposta materiale, concreta, in termini di strutture ricettive, in termini, cioè, di servizi, in modo che effettivamente la domanda di mobilità sia pienamente soddisfatta, perché il diritto allo studio sarà realmente efficace, sarà realizzato, se sarà anche un diritto alla mobilità.