Signor Presidente, onorevoli parlamentari, mi si consenta anzitutto di sottolineare come anche per questo programma, il programma SOCRATES si siano verificate nel corso della prima lettura quelle convergenze essenziali di apporti costruttivi e di volontà politiche che ho già indicato nel corso del precedente dibattito su "Gioventù per l'Europa".
La proposta iniziale della Commissione su SOCRATES è stata successivamente completata e consolidata nelle sue linee fondamentali di carattere strutturale e operativo innanzitutto dagli emendamenti del Parlamento, poi nella proposta modificata e, infine, nella posizione comune del Consiglio. Questa comunanza di interessi e di volontà volta a dare a questo nuovo programma il significato e la portata che sono necessari per ampliare l'esperienza di ERASMUS e LINGUA e lanciare la nuova fase di cooperazione comunitaria nel settore della scuola deve guidarci nel compito che incombe a ciascuna delle istituzioni per completare il processo decisionale.
La Commissione nella comunicazione del luglio scorso destinata al Parlamento europeo ha già ricordato gli elementi principali di interesse tra i quali la validità della cooperazione comunitaria per un'istruzione di qualità, il legame tra dimensione europea e cittadinanza europea, maggiore coinvolgimento degli Stati membri nella attività scolastiche, l'importanza dell'informazione.
La Commissione ha tuttavia dovuto esprimere la propria opposizione su quegli stessi aspetti della posizione comune già ricordati per "Gioventù per l'Europa" e per gli stessi motivi (mi riferisco all'importo totale di un miliardo di ECU contenuto nella scheda e ritenuto indispensabile e la riduzione, invece, apportata dal Consiglio del 25) per cento con l'iscrizione di un importo stimato necessario così come l'introduzione di una formula complessa di un comitato misto difficilmente gestibile.
Si tratta ovviamente di due punti di discussione molto importanti come è emerso da tutti gli interventi e che dovranno essere attentamente considerati dalle istituzioni legislative. In questa sede la Commissione vuole attenersi a quanto già espresso e quindi mantiene una posizione di coerenza rispetto alla prima lettura riconoscendo ancora una volta l'apporto che numerosi emendamenti del Parlamento possono dare alla versione finale del programma.
L'opera competente ed attenta svolta dai tre relatori, gli onorevoli Pack, Elliot e Vallé-Ribera che voglio ringraziare - con il contributo positivo di altri parlamentari, ha convogliato e permesso l'elaborazione di un certo numero di emendamenti al testo della posizione comune sui quali la Commissione esprime un parere positivo recependoli nella maggior parte. Sono infatti in grado di accogliere i seguenti emendamenti: da 1 a 5 compreso sulle lingue di insegnamento, sulla mobilità, sui gruppi meno favoriti, sul valore aggiunto comunitario e la dimensione interculturale. Gli emendamenti nn. 8 e 9 sull'importanza della conoscenza a delle lingue nell'Unione europea a sull'obiettivo da perseguire del 10 per cento di mobilità degli studenti che è stato qui ricordato da molti oratori. Gli emendamenti nn. 11, 12 e 13: sull'aggiornamento del personale educativo nell'ambito della procedura decentrata e, punto importante, sulla soppressione del riferimento all'importo stimato necessario, anche questo unanimemente ri
cordato in tutti gli interventi. Gli emendamenti da 15 a 19 compreso: su avvenimenti ed iniziative universitarie specifiche, sugli sforzi a favore dell'accoglienza degli studenti, sul riferimento - che considero di grande significato - alle scuole europee, alla cooperazione con il Consiglio d'Europa, alla delimitazione delle procedure di decentramemento nel settore scolastico e l'emendamento n. 21: sull'apprendimento linguistico da parte dei meno favoriti. Questi sono gli emendamenti accolti completamente cioè senza modifiche. Sono inoltre accettati parzialmente, cioè con modifiche redazionali, l'emendamento n. 7 che a parere della Commissione, per motivi giuridici, deve esser modificato nel senso di una entrata in applicazione a partire dal 1· gennaio del 1995 ed il n. 14, sopprimendo il riferimento a future adesioni ed introducendo la seguente formula finanziaria: "purchè le dovute risorse finanziari addizionali vengano rese disponibile a tale scopo", come del resto fatto per il programma "Gioventù per l
'Europa", per avere una corrispondenza formale di impegno.
Non possiamo invece accogliere l'emendamento n. 6 in quanto è opportuno attenersi all'indicazione più ampia sulle organizzazioni internazionali contenuta nell'articolo 126 del Trattato, l'emendamento n. 10 che concerne il problema della comitatologia i cui contorni, che certo non sfuggono alla vostra attenzione, ho già esplicitato. L'emendamento n. 20 sull'impiego di lingue specifiche in quanto già indicato nell'emendamento n. 1 accolto. L'emendamento n. 22 che a parere della Commissione rientra nel quadro della sussidiarietà in quanto incombe alle autorità nazionali competenti di assicurare l'informazione ai propri cittadini.
Non può accogliere l'emendamento n. 23 in quanto il suo contenuto rientra nella sfera di competenza propria sia degli Stati membri che delle istituzioni universitarie. La Commissione tuttavia ne recepisce lo spirito e il significato e a tal fine richiamerà l'attenzione delle autorità competenti su questo punto preciso nell'ambito di attuazione del programma.
Gli emendamenti nn. 24, 25 e 26 perchè la Commissione, pur condividendo l'obiettivo di flessibilità nella ripartizione percentuale degli importi finanziari tra i vari capitoli, ritiene che le incomba la responsabilità di fissare, in cooperazione con il Comitato di programma, gli importi. Né infine l'emendamento n. 28, che non pare doversi situare nell dispositivo della decisione, ma del quale la Commissione potrà tener conto nella definizione dei criteri di applicazione del programma.
Signor Presidente, concludo ringraziando il Parlamento per il lavoro fatto con grande competenza in tempi ridotti, vorrei anche confermare che la Commissione sarà fedele al proprio ruolo istituzionale per ravvicinare le varie posizioni sugli elementi portanti di questo nuovo programma di cooperazione.
E'importante evitare pause controproducenti e poter rispondere alle grandi attese di milioni di studenti e insegnanti. Il programma SOCRATES costiuisce un passo avanti nella cooperazione comunitaria in materia di istruzione, raccogliendo l'eredità positiva di ERASMUS e LINGUA estendendo queste esperienze - e questa è la sfida per il futuro - all'intero settore scolastico. Le strutture ei mezzi finanziari dovranno essere all'altezza degli obiettivi di questo programma che ci accompagnerà, in effetti, sino alle soglie del duemila.