Signor Presidente, onorevoli parlamentari,
come già ho indicato nel mio intervento sul programma LEONARDO DA VINCI, in occasione della prima lettura, la Commissione si rallegra anzitutto del fatto che il Parlamento abbia rivolto grande attenzione ai dibattiti sul programma in questione. Prova ne siano i numerosi emendamenti - cinquantadue, in seconda lettura - e la qualità del documento elaborato dalla relatrice, onorevole Boogerd-Quaak, che tengo a ringraziare particolarmente per l'impegno espletato nello sviluppare il parere preparato in prima lettura dall'onorevole Von Alemann.
La Commissione constata, con grande soddisfazione, il sostegno apportato dal Parlamento alla costruzione di una politica di formazione professionale nella Comunità, sul piano degli obiettivi, delle modalità, degli strumenti. In effetti, come in prima lettura, con i suoi emendamenti il Parlamento intende consolidare e perfezionare la proposta della Commissione.
La posizione del Parlamento europeo, in prima lettura, è stata largamente ripresa nella proposta modificata che la Commissione ha presentato e difeso in sede di Consiglio. Il Consiglio, dal canto suo, ha tenuto presenti, nella propria posizione comune, vari emendamenti del Parlamento, nella forma e nello spirito. La maggior parte degli emendamenti che la Commissione aveva integrato nella sua proposta modificata sono stati, interamente o parzialmente, accolti nella posizione comune, in particolare quelli sulle misure per l'orientamento professionale, la formazione linguistica, le pari opportunità.
Come per gli altri programmi, vorrei segnalare i punti di convergenza e i punti di divergenza. Tra i punti di convergenza, la Commissione si compiace soprattutto del chiarimento del ruolo della politica comunitaria per sostenere e completare le politiche degli Stati membri, in piena coerenza con il contenuto degli obiettivi del programma. Essa valuta particolarmente positivo il rafforzamento della nozione di partenariato tra i vari attori interessati, per migliorare la qualità e la capacità d'innovazione della formazione, associando strettamente gli interlocutori sociali, aspetto, questo, certamente importante in questo settore. La Commissione si rallegra, inoltre, del fatto che sia stata trovata una soluzione soddisfacente per quanto riguarda la razionalizzazione e la continuità delle misure previste dai programmi precedenti, rinnovate e completate, nel quadro dell'obiettivo della formazione durante tutta la vita. Va segnalato, infine, il coordinamento rafforzato con il programma SOCRATES, il programma sull
'educazione, su queste frontiere che vanno indebolendosi tra istruzione e formazione.
Quanto ai punti di divergenza, ritroviamo quelli consueti, sui quali la Commissione conferma la propria posizione.Primo: l'aspetto finanziario, in quanto essa considera che la scheda finanziaria allegata alla propria proposta costituisca l'unico supporto appropriato per la stima dell'incidenza finanziaria dell'azione e il riferimento all'importo totale di 800 milioni di ECU da stanziare per il programma. La Commissione accetta quindi l'emendamento n. 13 che sopprime l'iscrizione di un importo stimato necessario. Secondo: la natura del Comitato, in quanto essamantiene la proposta del comitato consultivo, al quale possono partecipare, come osservatori, i rappresentanti delle parti sociali. Coerentemente con la sua proposta iniziale, la Commissione può, pertanto, accogliere parzialmente gli emendamenti nn. 14 e 38 sulla natura del comitato e la presenza degli osservatori. Inoltre, al fine di migliorare il partenariato fra tutti gli attori interessati all'attuazione del programma, la Commissione accoglie quella
parte dell'emendamento n. 14 che prevede una pari presenza dei rappresentanti degli Stati membri e degli interlocutori sociali. Nello stesso spirito, recepisce gli emendamenti da 15 a 19 compreso. Terzo: l'apertura del programma ai paesi associati dell'Europa centrale e orientale, nonché a Cipro e Malta. La Commissione, alla luce del mandato del Consiglio del luglio '94, che l'autorizza a dar seguito alle indicazioni del Consiglio europeo di Copenaghen nonché agli orientamenti di Corfù, accetta gli emendamenti nn. 6, 22 e 37, parzialmente, eliminando il riferimento alle future adesioni, nella misura in cui è aggiunta la frase "purché le dovute risorse finanziarie addizionali vengano rese disponibili attraverso tale scopo".
La Commissione, inoltre, accoglie gli emendamenti che aveva accettato in prima lettura e che non sono stati ripresi nella posizione comune, nonché molti nuovi emendamenti: il n. 7, sulla definizione di orientamento professionale; il n. 33, riguardante gli studi sulla formazione delle donne; il n. 30, parzialmente concernente progetti di sviluppo di carriera; i nn. 32 e 34, sulla generalizzazione del passaporto europeo - mi dispiace per quell'intervento che ne chiedeva la non accettazione, ma noi abbiamo accettato la proposta del relatore -; i nn. 10 e 29, sul riferimento al mercato interno; i nn. 9, 20, 25, 28 e 31, sul rafforzamento delle azioni per i gruppi svantaggiati e, infine, gli emendamenti nn. 6 e 12, favorevoli al sostegno delle strutture esistenti che abbiano dimostrato la propria validità. Essa può ritenere, inoltre, gli emendamenti dal 40 al 44 per quanto attiene alla versione in lingua tedesca, che ci è stata sollecitata anche oggi in un incontro con la commissione per gli affari sociali, e dal
45 al 52 per le precisazioni utili che apportano al testo, naturalmente sotto riserva delle verifiche terminologiche.
Riassumendo, la Commissione accetta in toto gli emendamenti nn. 1, 2, 4, 5, 7, 9, 10, 12, 13, dal 15 al 20 compreso, 26, 28, 29, dal 31 al 34 compreso, nonché dal 40 al 52 con le riserve succitate; accetta parzialmente gli emendamenti nn. 6, 14, 22, 30, 37 e 38.
Essa non può, invece, accogliere quegli emendamenti che sono volti ad aprire il dibattito su questioni sostanziali che rimetterebbero in pericolo l'equilibrio raggiunto nella posizione comune come, in particolare, l'emendamento n. 11, sulla funzione del quadro comune di obiettivi. Essa non può ritenere neppure gli emendamenti già rifiutati in prima lettura, e cioè gli emendamenti nn. 3, 8, 11, 21, 23, 24, 25, 26, 27, 35, 38 e 39.
In definitiva, su cinquantadue emendamenti presentati, la Commissione ne accoglie trenta in modo integrale, undici in forma parziale, cioè modificandone la forma, mentre non può accoglierne undici.
Vorrei concludere, signora Presidente, sottolineando di nuovo lo stato avanzato della cooperazione interistituzionale e sottolineando il fatto che, grazie anche agli emendamenti del Parlamento, il Consiglio disporrà di tutti gli elementi necessari per adottare - spero il 6 dicembre - la decisione su LEONARDO DA VINCI. Questo consentirà di prepararne la messa in applicazione a partire dal 1· gennaio, ponendo così le basi per lo sviluppo di una politica di formazione di elevata qualità e capacità d'innovazione e che permetta, quindi, di migliorare la competitività della politica europea.