Signor Presidente, onorevoli colleghi, desidero soltanto esprimere in pubblico, in qualità di presidente della commissione giuridica, il mio ringraziamento vivissimo alla relatrice qui presente, a tutti i membri della commissione che hanno ben lavorato e anche l'apprezzamento per l'intervento del Commissario che ha encomiato lui stesso il lavoro della Commissione.

Il dibattito mi consente, però, di aggiungere qualche parola: in numerose conferenze, ho detto che il Parlamento europeo usurpa un po' il nome di organo legislativo, ma è il motore dell'unità europea, un motore che lavora soprattutto in sedi non istituzionali. Oggi, finalmente, ci è stato dato di essere il motore dell'Unione europea, in sede istituzionale, cioè collaborando per fare una legge. Questa è la grandezza del momento che abbiamo vissuto.

Debbo anche dire che, rispetto ad alcune cose che ho sentito, mi sembra impropria la citazione di Aristotele. In realtà, noi abbiamo giocato e giochiamo la scommessa dell'unità che non calpesta le individualità locali, ma non saremmo qui ad appassionarci se non ci fosse questa prospettiva futura. Oggi abbiamo messo un'altra pietra in questa direzione. E' per questo che, insieme al ringraziamento a tutti i membri della Commissione, desidero - forse il mio è l'ultimo intervento - esprimere la soddisfazione per il risultato di questo lavoro di oggi.