Signor Presidente, onorevoli deputati,
come è noto, il Trattato sull'Unione europea non prevede, attualmente, competenze giuridiche comunitarie in materia di lotta contro il razzismo. Anche se, nel Libro bianco sulla politica sociale, la Commissione ha espresso il convincimento che alla prossima occasione - cito testualmente - occorre rivedere i Trattati ed esaminare seriamente l'opportunità di introdurre uno specifico riferimento alla lotta contro le discriminazioni di razza, religione, età e inabilità. Ecco perché, in effetti, allo stadio attuale, la Commissione non ha in programma di proporre una direttiva intesa a corroborare gli strumenti giuridici di cui dispongono gli Stati membri per lottare contro il razzismo. Se poteri specifici in questo settore verranno introdotti nel Trattato, la Commissione esaminerà, senz'altro, le possibilità offerte da una reazione legislativa dell'Unione alla piaga del razzismo.
Nel frattempo, noi svolgiamo, sviluppiamo azioni di sostegno all'aggiornamento, per esempio, del compendio sugli strumenti giuridici disponibili nei diversi Stati membri per lottare contro il razzismo e la xenofobia; consultiamo le parti sociali nell'intento di adottare un codice di buona prassi in materia di occupazione contro la discriminazione razziale; incoraggiamo lo sviluppo di sistemi di controllo degli atti di razzismo e continuiamo a fornire un sostegno finanziario a progetti contro il razzismo. Fra questi ultimi, vogliamo menzionare nove progetti già elaborati quest'anno in cooperazione con il congresso europeo dei sindacati e ai quali faranno seguito altri progetti attualmente allo studio.
Negli ultimi due anni, sono stati spesi direttamente 1,75 MECU per la lotta contro il razzismo e per il sostegno ad organizzazioni la cui mansione è sostanzialmente l'integrazione, come, per esempio, il Forum dei migranti e la rete ELAINE, ma i cui obiettivi contribuiscono anche a lottare contro il razzismo. Nella settimana iniziata il 17 ottobre, la rete ELAINE ha organizzato un'importante conferenza sotto l'egida della città di Barcellona sulla reazione delle città alle molestie razzistiche sulle strade, in ambiente domestico e nelle scuole. Alla conferenza hanno partecipato i rappresentati di 24 città, provenienti dalla maggior parte degli Stati dell'Unione, che hanno proceduto allo scambio d'informazioni, sulle decisioni amministrative che hanno un effetto immediato sull'esistenza delle persone interessate.
Contemporaneamente, la nostra task force sulle risorse umane che si occupa dei problemi d'istruzione e di formazione, continua i suoi lavori sull'istruzione interculturale e nell'ambito del programma YOUTHSTART ed elabora attualmente, in consultazione con gli Stati membri nel Consiglio Gioventù, una proposta di contributo alla strategia globale dell'Unione contro il razzismo.
Nel contesto dell'iniziativa franco-tedesca del Consiglio europeo di Corfù, la Commissione partecipa, inoltre, ai lavori svolti dai ministri degli interni e della giustizia, in conformità delle disposizioni del titolo VI del Trattato. Queste ultime prevedono la possibilità di una cooperazione giudiziaria e di polizia in merito a questioni penali. La polizia, evidentemente, continuerà a svolgere un ruolo cruciale in sede di prevenzione e perseguimento di atti razzistici e xenofobici. Essa possiede, probabilmente, maggior esperienza in taluni Stati membri piuttosto che in altri e la Commissione è convinta che gli scambi di esperienze e di conoscenze daranno un importante contributo agli sforzi dell'Unione nel settore.
Quindi, rispondendo all'interrogazione, confermo che, allo stato delle cose, non è possibile, non stiamo preparando direttive; cerchiamo di svolgere tutte quelle azioni sussidiarie e complementari per sostenere l'impegno dell'Unione in questo così importante settore.