Signor Presidente, vorrei ringraziare l'onorevole Castellina per questa interrogazione. La vorrei ringraziare perché è finalmente chiaro a ciascuno di noi che le sinistre europee, e in special modo le sinistre italiane, non hanno alcun interesse a risolvere i problemi dell'audiovisivo in Europa, a far sì che vi sia una politica per l'audiovisivo concorrenziale agli Stati Uniti, ai cartoni animati del Giappone, a creare una solida economia europea in questo campo; l'unico interesse delle sinistre italiane in questo Parlamento è di fare, proprio da questa sede, la spicciola, piccola politica contro il governo nazionale italiano, cioè contro l'Italia. E' di questo che si tratta! Non è la prima volta che in quest'Aula assistiamo, vicino a competizioni elettorali, nazionali o amministrative, allo spettacolo delle sinistre che s'inventano risoluzioni, urgenze all'ultimo momento - ricordo la Pasqua dell'anno scorso - nonché interrogazioni la cui urgenza è solo quella di tentare di avere un titolo sui quotidiani ita
liani.
E allora, signor Commissario, la ringrazio per la lucida esposizione che lei ha fatto di alcuni temi e la prego di tenere in conto alcune considerazioni, perché lei rappresenta l'Italia e l'Italia non rappresenta, con i suoi cittadini, un partito o un altro partito, ma rappresenta milioni di persone che intendono provare a lavorare al passo con gli altri paesi comunitari.
Una politica noi chiediamo alla Commissione, un indirizzo per l'audiovisivo. Chiediamo un intervento per verificare se vi siano quotidiani, anche italiani, che ricevano finanziamenti dall'Unione politica europea. Chiediamo che vi sia un'espressione della Commissione sulla realtà virtuale, perché è il problema del futuro, e interessa anche a noi parlamentari europei. E chiediamo a tutti noi, di qualunque appartenenza politica possiamo essere, che non si venga in questa sede a parlare di Italia che contamina. Non mi sembra il caso di fare come i bambini che cercano l'aiuto della mamma: non vorrei che l'onorevole Bertinotti andasse domani alla NATO a chiedere qualcosa contro il governo Berlusconi, non sapendo più a chi rivolgersi. Si rivolga a quegli elettori che non l'hanno, consapevolmente, votato e non si rivolga ai parlamentari europei che hanno il dovere di dibattere i problemi dell'Europa!
Vorrei, anche, signor Presidente, ricordare a tutti noi e soprattutto al Commissario che sarebbe importante risolvere, ad esempio, i problemi della decodificazione: nei paesi comunitari, infatti, non si ricevono le televisioni degli altri paesi membri perché vigono sistemi diversi. Il Lussemburgo, ad esempio, non riceve la televisione italiana; lo stesso problema riguarda anche la Francia. Questo è il problema che unifica i paesi comunitari e che ci fa procedere verso l'unione politica!
Con questo, signor Commissario, abbiamo dato qualche indicazione, sperando che possiamo imparare a lavorare insieme e non a lavorare contro il paese che ci ha mandato qui a rappresentarlo.