Signor Presidente, io sono d'accordo con i colleghi Coudron e Herman che, mi pare, abbiano riassunto molto bene la questione. E' inaccettabile il comportamento della Commissione, anche perché ha ottenuto, sul piano della ristrutturazione della siderurgia, l'appoggio, seppur prudente e un po' travagliato, del Parlamento europeo. Si è presentata qui più volte, abbiamo discusso assieme, non può decidere in modo unilaterale; è molto grave questo aspetto, molto grave. Rompe anche gli accordi, intercorsi tra il Parlamento e i commissari, in ordine al comportamento su questa questione.
Devo dire che sono anche incomprensibili le ragioni; francamente non riesco a capirle. Certo, la differenza di tre milioni di tonnellate non è una piccola differenza, ma non capisco perché questo metta in discussione tutto, completamente. Qualche giornale dice perché le grandi imprese e le strutture associative delle imprese siderurgiche non avrebbero collaborato con la Commissione. Ma ci s'illudeva, si pensava davvero che le grandi imprese, come noi abbiamo detto nella relazione al Parlamento europeo e nelle risoluzioni, non aspettino i momenti di crisi per chiedere aiuti e chiedere controllo alle importazioni e nei momenti dinamici per farsi i fatti loro? Ma davvero c'era questa illusione della Commissione? Che si potesse pensare a un atteggiamento diverso da parte delle grandi imprese siderurgiche e, in particolare, delle grandi imprese private? Allora, che fare?
Io credo, come dicevano gli onorevoli Herman e Coudron, che non possiamo accettare questa decisione, che vanno mantenute le misure per i sedici milioni di tonnellate, vanno mantenute le misure di accompagnamento sociale e gli aiuti previsti, essendo inteso che, come chiedevamo nella nostra relazione e come il Parlamento ha chiesto più volte, in futuro, a cominciare da ora, la Commissione si avvarrà dei poteri non indifferenti del Trattato CECA per regolare il mercato, per prevenire la crisi, per cercare di intervenire sul mercato siderurgico e non essere a rimorchio degli avvenimenti, per non farsi ricattare nelle diverse fasi cicliche da parte delle imprese siderurgiche. Questo dovrebbe fare, non abbandonare, e gettare la spugna, come giustamente ha detto l'onorevole Herman, ma avere un atteggiamento, in futuro, completamente diverso.