Brevemente, signor Presidente, per sottolineare come il nostro appoggio a questa risoluzione sia accompagnato da profondo disagio per il tono distaccato, quasi olimpico, legalistico ed evasivo con cui il Commissario uscente ha affrontato le istanze qui sollevate.
Non siamo stati i soli, signor Presidente, a denunziare in questa e altre sedi quanto sta avvenendo nel nostro paese, con possibili e già esistenti ricadute su altri paesi. Altri colleghi, di diversa nazionalità o affiliazione politica, hanno condiviso il nostro allarme di democratici per la cosiddetta anomalia italiana, dove un unico imprenditore o impresario, che già controllava con metodi - presentemente oggetto di indagine giudiziaria - un settore spropositato delle televisioni private, della carta stampata e del mercato pubblicitario, una volta diventato capo del governo, ha fatto sì che uomini di sua fiducia assumessero il comando anche della televisione pubblica.
Risultati nefasti per il pluralismo e l'obiettività dell'informazione. Cito gli esempi più recenti:il 14 ottobre c'è stata una grande mobilitazione di lavoratori; bene, i telespettatori europei, non italiani, hanno potuto seguire quelle immagini e quei commenti molto più obiettivi rispetto a quelli italiani. Per non parlare, poi, di un altro deplorevole e disgustoso episodio: l'aggressione fascistica contro un deputato democratico all'interno del parlamento italiano.
Si parla molto, in questa sede, di inquinamento atmosferico e di buco nell'ozono. Siamo d'accordo, ma credo che sia giunto il momento di parlare con uguale gravità ed urgenza dell'inquinamento delle coscienze e del buco nei cervelli operato da sistemi oligopolistici motivati unicamente dal profitto, dove, come ha scritto un grande poeta, gli uomini migliori sono privi di qualsiasi convinzione ed i peggiori sono turgidi di passionale intensità. Abbiamo ascoltato alcuni di questi uomini nel dibattito di questa Assemblea, ne usciamo tutti perdenti.