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Colajanni Luigi Alberto - 27 ottobre 1994
MEP*MPE - Colajanni (PSE).

Signora Presidente, noi sosteniamo la risoluzione comune il cui contenuto sottolinea il nostro appoggio ai progressi politici che sono stati compiuti in questi ultimi tempi fra Israele e OLP, fra Israele e Giordania, fra Israele e il mondo arabo. La risoluzione è anche molto chiara nella condanna del terrorismo di Hammas e di tutti gli altri movimenti terroristici, di qualunque parte essi siano, che combattono tanto Arafat che Rabin nel loro sforzo di promuovere la pace dopo tanti anni di lutti e di drammi. Sono movimenti terroristici che devono essere isolati e sconfitti; noi aiuteremo ad isolarli se faremo una vera, grande, efficace politica europea in tutta l'area.

Per questo sottolineo il passo della risoluzione in cui si chiede una rapida messa in opera della Conferenza europea per la pace e la cooperazione economica nel Mediterraneo, più volte richiesta dal nostro gruppo, recentemente anche dal Parlamento europeo, e che ora ha avuto un primo inizio. Infatti, il Commissario Marin, se ho letto bene sulla stampa, ha annunciato alcuni elementi del programma di investimenti che intende proporre e che ha già sottoposto a una prima discussione della Commissione. Sarebbe opportuno che questi elementi fossero forniti anche al Parlamento europeo che intende dire la sua sugli obiettivi politici, economici e di sicurezza - e culturali, io aggiungo - che possono essere alla base di questa conferenza. Comunque questa conferenza sarà un passo avanti.

Ma gli importanti passi politici compiuti, i passi economici di cooperazione che deriveranno anche dalla conferenza promossa dall'Unione europea non saranno, di per sé, sufficienti. Voglio sottolineare il tema assente, quello su cui non si è fatto alcun passo avanti, anzi, molti passi indietro, in questi ultimi tempi, verso una crescente incomunicabilità, ostilità e conflitto di cultura e di valori tra la nostra cultura e quella del mondo arabo. Se continuiamo così, senza una dialogo e un superamento di brucianti punti di principio - separazione fra Stato e Chiesa, diritti umani individuali, ecc. - non giungeremo ad una pace solida.

Porteremo, dunque, in Parlamento questa discussione nei modi e nelle sedi opportune, perché ci rendiamo conto che i passi politici, diplomatici ed economici, per fondare una solida pace, hanno bisogno anche di un dialogo e una tolleranza fra culture e valori diversi. Voteremo la risoluzione, ci asterremo sui due emendamenti dei Verdi, che pongono problemi veri ma sarebbero stati più completi ed equilibrati se avessero citati altri problemi che deve risolvere l'amministrazione dell'OLP. Il Parlamento europeo vuole aiutare e sostenere egualmente entrambi, Israele e l'OLP.

 
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