Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
dom 18 mag. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Archivio interventi PE
Santini Giacomo - 27 ottobre 1994
MEP*MPE - Santini (FE), per iscritto.

Attualmente nella Comunità europea si trovano in una situazione di povertà circa 53 milioni di persone.

Fatta questa preoccupante affermazione è forse opportuno soffermarci un momento sul concetto di povertà. Oggi siamo di fronte alla comparsa di nuove forme di povertà che tendono a modificare il concetto tradizionale di questa sfortunata condizione umana e di sostituirlo con quello di esclusione sociale. Coloro che corrono il rischio di trovarsi, almeno parzialmente, in una condizione di esclusione, formano un esercito assai variegato, che va dai disoccupati di lunga durata ai giovani che a 25 anni non hanno ancora trovato la prima occupazione, alle famiglie monoparentali, agli anziani, agli invalidi.

Le stesse cause si accumulano e si intrecciano: la disoccupazione, l'emarginazione, la cattiva salute e i crescenti indici di criminalità che, come altri fenomeni positivi e negativi, manifestano sempre più una tendenza transfrontaliera.

Non è fuori luogo ricordare il grido di allarme lanciato a questo proposito proprio in quest'Aula nel 1986, dal compianto giudice italiano Giovanni Falcone. Parlando del fenomeno mafioso egli osservò con amarezza che ".... la criminalità organizzata non ha atteso la realizzazione dell'unità europea per internazionalizzare la propria attività".

Ritengo pertanto che le azioni e i programmi debbano tendere più a porre rimedio alle cause che ad attenuarne gli effetti. In tal senso, mi sembra che le iniziative dell'Unione europea, armonizzate con le politiche coerenti degli Stati membri nella lotta contro l'emarginazione - politiche economiche e sociali adeguate, programmi specifici a sostegno dei progetti pilota, innovazioni, scambi di esperienze e dibattiti pubblici - abbiano avuto e avranno soprattutto in futuro un carattere innovativo, complementare e di sostegno.

I programmi per la lotta contro la povertà, varati dalla Commissione negli ultimi anni, sono in sintonia con questa impostazione. A nome del mio gruppo mi auguro, quindi, che alla luce dell'accordo sulla politica sociale firmato a Maastricht - nel quale si afferma che la lotta all'esclusione è uno degli obiettivi primari dell'Unione - il Consiglio sia disposto a rivedere la sua posizione che lo ha spinto a non dare attuazione al nuovo "programma quadro alla lotta alla povertà 4" o, quantomeno, a suggerire quali orientamenti seguire per non compromettere i risultati della lotta contro l'esclusione fin qui raggiunti dalla Comunità. Risultati ancora non esaustivi ma che vanno sostenuti con convinzione se non si vuole aggiungere povertà a povertà, povertà d'intenti a povertà reale.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail