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Bonino Emma, Pierluigi Mennitti - 11 marzo 1992
"Se cambiaste voto?"
Emma Bonino guida a Napoli la lista Pannella

"Ma il nostro progetto resta l'elezione all'inglese"

SOMMARIO. "Emma Bonino ha scelto Napoli per la sua battaglia nella lista Pannella. E in questa intervista espone il suo programma. Riforma elettorale all'inglese con due partiti che si contendono i consensi: chi vince governa, chi perde va all'opposizione. I diritti dei malati di Aids, il significato di una lista con il nome del leader, la concorrenza di Rete e Giannini, i mali di Napoli, "la città più bella d'italia". A cui devono porre mano i cittadini stessi. Magari cambiando voto".

(ROMA, 11 marzo 1992)

NAPOLI. La lista Pannella ha affidato il capolistato di Napoli ad Emma Bonino, leader storica dei radicali, in prima fila nelle battaglie civili che hanno segnato la vita politica del nostro paese. Lo spirito è battagliero come sempre: "Verrò a Napoli venerdì e sabato e spero di poter fare un giro a Poggioreale. Non per fare spettacolo, semplicemente per conoscere le condizioni dei carcerati. Abbiamo già intrapreso un'iniziativa nazionale sull'Aids e credo che arriveremo a chiedere al Governo un decreto d'urgenza per affrontare i disagi degli ammalati". In programma anche un filo diretto quotidiano con gli elettori (che partirà venerdì alle 22,30 si Teleflegrea) e, sempre con l'emittente campana, un video-box da installare nel centro dove i cittadini potranno dire in trenta secondi quello che gli passa per la mente. "A Roma - dice la Bonino - lo stiamo già facendo e non le dico cosa sta venendo fuori".

Insomma, una campagna elettorale "povera" ma brillante. Che cercherà di farsi notare nel gran bazar della propaganda dei partiti.

Ma intanto cresce la voglia di nuove regole. Può precisare il vostro progetto di riforma elettorale di tipo anglosassone?

"Presto detto: l'elettore vota una o l'altra persona, uno o l'altro programma e chi vince ha tutta la responsabilità di governo. All'opposizione tutto il potere di controllo. Solo in questo modo l'elettore può scegliere effettivamente chi deve governare e può decidere, alla fine della legislatura e sulla base dei risultati, se cambiare il capo di governo o confermarlo".

Qual'è il senso di una lista Pannella? non è in contrasto con la necessità di semplificazione del sistema partitico?

"Ma con la lista Pannella prefiguriamo proprio quel sistema elettorale uninominale che affida alla persona, alla sua storia, alla sua onestà, alla sua credibilità per quello che ha fatto e non solo per quello che promette di fare!, la rappresentanza di una lista e di un programma".

Il processo di disseminazione di candidati radicali in diverse liste (che è una delle conseguenze del partito trasnazionale) non rischia di dilapidare il patrimonio del Partito radicale?

"Non c'è disseminazione di radicali storici in diverse liste ma adesione al Partito radicale trasnazionale e transpartitico (che naturalmente non si presenta alle elezioni) di quegli uomini politici e quindi di quei candidati che ritengono essenziale che si costituisca in Europa e nel mondo una nuova forza politica sovranazionale capace di affrontare quei grandi problemi del nostro tempo che gli stati e i partiti nazionali non possono credibilmente pensare di risolvere: dall'ecologia alle grandi migrazioni dal sud affamato del mondo".

La lista Pannella intende portare in primo piano anche i nuovi bisogni dei deboli, come i diritti dei malati di Aids?

"Luigi Cerina, sieropositivo e leader della battaglia per la tutela dei diritti dei malati di Aids ma anche del diritto alla salute di tutta la società, è capolista a Roma, Torino e Milano. E' la testimonianza della nostra volontà di affrontare con urgenza il problema dell'Aids, della prevenzione come dei grandi investimenti necessari per debellare questa malattia".

Temete, sul piano delle battaglie civili, la concorrenza agguerrita dei movimenti nuovi come la Rete e i referendari di Giannini?

"Non temiamo mai la concorrenza che è il fondamento della democrazia. Anzi da sempre abbiamo sollecitato e promosso la costituzione di nuovi soggetti politici antagonisti ai partiti tradizionali: nel passato i verdi, oggi la lista Giannini a cui il Partito radicale ha consentito di presentarsi in tutte le circoscrizioni senza dover raccogliere le firme. Il problema si pone solo quando questi movimenti dimenticano le origini e il patrimonio di lotte radicali da cui sono scaturiti.

Emma Bonino a Napoli, una città che vive una lunga fase di degrado...

"Bisogna che i napoletani lo sappiano con chiarezza: il problema del degrado di Napoli come quello di Palermo e Milano ha un solo nome: partitocrazia. Da questo discende la corruzione, la criminalità politica e camorristica, l'inefficienza dello Stato, la mancanza di servizi. Come possono pensare i cittadini di Napoli che le stesse persone, gli stessi partiti che hanno prodotto questo sfascio, che dalla maggioranza o dalla presunta opposizione hanno votato sempre insieme leggi o spartito Usl ed Enti pubblici, possano oggi improvvisamente gestire la rinascita del mezzogiorno?"

E la lista Pannella quali speranze offre?

"Noi siamo gli unici da sempre estranei ai potentati economici pubblici e privati, estranei alle corruzioni e alla lottizzazioni, gli unici con le mani pulite, gli unici che hanno i titoli per chiedere gli enormi sacrifici che saranno necessari per riparare ai guasti dei partiti, per risanare lo Stato e quindi le città, per ridurre drasticamente il debito pubblico.

Ma se la classe partitocratica di Napoli ha tutta intera la responsabilità di aver ridotto la più bella città d'Italia a quello che tutti vediamo, qualche responsabilità l'avranno pure gli elettori napoletani che per decenni hanno continuato a votarla? Possiamo sperare che cambino il 5 aprile?"

 
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