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Vesce Emilio - 20 marzo 1992
TUTTI RESPONSABILI - LA PAROLA AI PARTITI. EMILIO VESCE (LISTA PANNELLA). "Se le cose vanno male la colpa è di chi è votato, ma anche di chi vota"
DI F.J.

SOMMARIO: La "lista pannella" risponde direttamente alla domanda che il Paese rivolge ai partiti, di assunzione personale di responsabilità nella gestione della cosa pubblica. Siamo un po' come gli "untori" manzoniani: contaminiamo con le nostre idee le forze politiche che entrano in contatto con noi. Questa classe politica è diretta espressione del loro e del nostro voto. E perciò, se la classe politica non è all'altezza della situazione, una qualche responsabilità ce l'hanno anche gli elettori.

(IL GAZZETTINO DI VENEZIA, 20 MARZO 1992)

Vesce, perché la decisione di presentare una lista autonoma, in un quadro già di per se fortemente frammentato?

"La Lista Pannella non è una lista autonoma, al contrario una lista personalizzata, e risponde direttamente alla domanda che il Paese rivolge ai partiti, di assunzione personale di responsabilità nella gestione della cosa pubblica. Noi radicali, e Pannella in particolare, non ci presentiamo oggi per la prima volta sulla scena politica, a differenza di altri che, stimolati da una selvaggia e indecifrabile protesta, muovono all'assalto delle istituzioni motivati più da interessi "particolari" o localistici che da un genuino bisogno di riforma. Il quadro frammentato che abbiamo sotto gli occhi è il risultato della disastrata politica dei grossi partiti, sia quelli direttamente inseriti nelle varie maggioranze formatesi negli ultimi decenni, sia quelli che indirettamente, per via consociativa, hanno governato. Questa frammentazione fa il loro gioco, e noi abbiamo tentato di contrastarla proponendo liste unitarie fuori dai partiti, frutto del meglio che il dibattito politico ha prodotto: referendum, diritti civil

i, riforme istituzionali".

Quali regole interne adottate per evitare la propaganda selvaggia dei singoli candidati e per contenere i costi della campagna elettorale?

"Noi non partecipiamo ai safari di spot televisivi pieni di faccioni adiposi perché riteniamo mancanza di gusto, se non addirittura immorale, invadere e violare attraverso il video la serenità domiciliare delle famiglie italiane. Ci presentiamo alla gente per quello che siamo, nei posti di lavoro, nei luoghi della quotidianità dove viviamo insieme alla gente i problemi che vorremmo risolti".

Per quali ragioni l'esperienza e la presenza politica radicale si è andata incanalando su più binari?

"Siamo un po' come gli "untori" manzoniani: contaminiamo con le nostre idee le forze politiche che entrano in contatto con noi. E' successo con i Verdi, ai quali abbiamo fornito moltissimo della nostra esperienza anche se ne hanno raccolta poca; con i socialisti ai quali all'epoca della battaglia sulla giustizia abbiamo fornito una patente di garantismo; con il PDS ci è andata male perché nel suo processo di rinnovamento si è preoccupato soltanto di salvaguardare organigrammi di potere interno, e poco si è preoccupato di rinnovare la sua intelligenza e immaginazione della politica italiana. Direi che più che incanalarci su più binari, noi radicali abbiamo costituito un punto di riferimento ideale e pratico del riformismo col quale tutte le formazioni politiche stanno facendo i conti".

Se sarete presenti nel nuovo Parlamento, quali saranno i temi centrali sui quali vi batterete durante la legislatura?

"I temi sono quelli della X legislatura, della IX, della VIII e giù di seguito. Non è cambiato molto in questo paese, e siamo costretti, come tutti coloro che hanno una vera volontà di riformare le istituzioni e di rendere piena questa nostra democrazia, a ripetere fino alla noia le stesse cose: riforma elettorale, riforma della giustizia, abrogazione delle leggi proibizioniste, abolizione della leva militare contro ogni forma di esercito e di violenza, lotta per l'emancipazione della persona al di sopra degli schematismi sterili e ideologici delle differenze sessuali".

Quali sono i messaggi centrali che rivolgete in campagna elettorale a un pubblico ancora in larga misura incerto sulle scelte di voto?

Noi volgiamo improntare la nostra campagna elettorale all'insegna della responsabilità. E per far ciò esponiamo le nostre persone contro le culture di appartenenza e contro gli incappucciati partitocratici. Il significato della Lista Pannella ha questo valore morale. Responsabilità chiama responsabilità, ed è per questo che diciamo ai cittadini che anche loro sono e devono essere responsabili. Vogliamo ricordare che questa classe politica è diretta espressione del loro e del nostro voto. E perciò, se la classe politica non è all'altezza della situazione, una qualche responsabilità ce l'hanno anche gli elettori".

 
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