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Pannella Marco, Augusto Guido - 31 marzo 1992
PANNELLA: MENO PARTITI PER BATTERE LE OLIGARCHIE
INTERVISTA AL LEADER RADICALE CHE SOGNA UN'ITALIA LIBERATA DALLA PARTITOCRAZIA.

di GUIDO AUGUSTO

SOMMARIO: "La nostra è l'unica lista a proporre un nuovo sistema elettorale all'americana" - E' l'unica "riforma che serve per ridurre il potere mafioso dei partiti nella società e il potere politico della mafia nelle istituzioni" - Per battere la criminalità l'unica seria propposta è quella di "togliere alla camorra e alla mafia la principale fonte dei loro immensi guadagni, il monopolio del traffico illecito di droga".

(IL GIORNALE DI NAPOLI, 31 marzo 1992)

A queste elezioni Marco Pannella si presenta con una lista che porta il suo nome. Qual'è il senso di questa iniziativa?

"La nostra è l'unica lista a proporre un nuovo sistema elettorale, all'americana, affinchè si possa votare e scegliere non tra venti liste con quaranta candidati ciascuna, ma tra due o tre grandi partiti, che indicano in ogni collegio un solo candidato: chi prende più voti viene eletto, gli altri no. Così si garantisce la sovranità ai cittadini, si riduce il potere e il numero dei partiti, si sconfigge la partitocrazia.

E siamo i soli a volere davvero questo tipo di riforma perchè siamo i soli a non esserci presentati alle elezioni con una lista di partito ma con una lista, appunto, "personale".

E' per questa lista che non avete presentato il Partito radicale?

"No, il Partito radicale sta diventando una straordinaria organizzazione transpartita e trasnazionale, alla quale sono iscritti oltre duecento parlamentari di sessanta partiti nazionali diversi e di oltre trenta paesi. Per realizzare questo progetto decidemmo, già alcuni anni fa, che non ci saremmo presentati alle elezioni con il nome e il simbolo del Partito radicale in quanto tale. Ma sono tanti, e in diverse liste, i radicali presenti a queste elezioni. E' anche vero, però, che nella lista Pannella, essendo una lista personale, c'è tutta la storia delle battaglie radicali, per i diritti civili, divorzio, aborto, voto ai diciottenni, obiezione di coscienza, contro la caccia e il nucleare, per la giustizia giusta.."

Una battaglia quella per la giustizia giusta che l'ha vista protagonista a Napoli....

"Si, e che per noi qui a Napoli non è stata solo la battaglia per Enzo Tortora, ma la battaglia sul caso Cirillo, la battaglia sui magistrati collaudatori di opere pubbliche, affidate in concessione per migliaia di miliardi, con anticipi sino al 50% prima dell'inizio dei lavori!".

Torniamo ai temi di politica nazionale....

"Perchè quelli di prima cos'erano? Non è forse politica economica nazionale occuparsi della vera e propria rapina dell'erario pubblico che ha costituito la politica dei lavori pubblici nel Mezzogiorno, ottenendo il solo risultato di creare un nuovo feudalesimo, senza rimuovere le ragioni vere del sottosviluppo? E non ci occupavamo di politica nazionale quando da Napoli dicevamo che la giustizia era amministrata da un pugno di magistrati -collaudatori di pentiti e di cronisti giudiziari?

Va bene, allora torniamo alla riforma elettorale.

"Alla riforma che serve per ridurre il potere mafioso dei partiti nella società e il potere politico della mafia nelle istituzioni. E l'unica riforma che ottiene ciò è quella che noi proponiamo, per questo occorre votare la Lista Pannella".

Ha parlato di mafia, altro tema di grande attualità. Ma oggi tutti vogliono sconfiggere la mafia. Anche i radicali?

"Questo è un altro dei grandi equivoci di questa campagna elettorale, come quello che vorrebbe La Malfa e Bossi, Fini e Occhetto, Segni e Orlando, essere contro la partitocrazia, della quale, invece, sono essenziali. Così è per la lotta alla criminalità organizzata. L'unica vera e seria proposta in tal senso è la nostra: togliere alla camorra e alla mafia la principale fonte dei loro immensi guadagni, il monopolio del traffico illecito di droga, e sottrarre loro quell'esercito disperato di tossicodipendenti che costituisce, grazie all'attuale legislazione, un'incredibile fonte di reclutamento per la criminalità. Insomma, l'antiproibizionismo".

L'antiproibizionismo sulla droga, è questo il suo nuovo cavallo di battaglia?

"Nuovo? Eravamo antiproibizionisti già sul divorzio e poi sull'aborto, cioè non per il divorzio e l'aborto ma affinchè si affermasse un diritto e la gente non fosse costretta a diventare fuorilegge del matrimonio o ad affidarsi a cucchiai d'oro senza scrupoli. Analogamente, poichè sappiamo veder le tragedie del nostro tempo, oggi siamo antiproibizionisti sulla droga: per salvare la vita dei tossicodipendenti, da una condanna a morte certa, per Aids, per overdose o per una sparatoria tra bande del vicolo".

Riforma elettorale, Mezzogiorno, lotta alla criminalità organizzata. Avete la ricetta giusta per ogni problema?

"Francamenti, si. E non solo la soluzione dei problemi, ma anche la capacità per risolverli, come abbiamo dimostrato in questi anni, poichè siamo stati gli unici a fare quello che avevamo dichiarato. Poi, siamo i soli ad essere del tutto estranei ai potentati economici, industriali, affaristici, pubblici e privati, ad avere le mani pulite e libere, per poter intervenire senza subire ricatti o accettare compromessi".

Cosa vi manca, allora?

"Finora è mancata la democrazia, e non solo a noi. Perchè in democrazia e con regole democratiche tutti ci avrebbero conosciuto e potuto, quindi, giudicare e molti ci avrebbero scelto".

E oggi, Marco Pannella ricomincia da solo?

"Non da solo, con compagne e compagni che, sconosciuti, spesso hanno fatto la storia del nostro Paese, come Emma Bonino, che è capolista a Napoli, Adele Faccio, Marco Taradash, e che mi sono stati vicini nelle mie battaglie, come Elio Vito".

 
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