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Pannella Marco, De Matteis Lino - 1 aprile 1992
"IL NON GOVERNO E' IMPUTABILE A CHI LO GUIDA DA 40 ANNI"
MARCO PANNELLA SPIEGA PERCHE' HA PRESENTATO LA SUA LISTA "PERSONALE". "VOGLIAMO", DICE, "UN SISTEMA ALL'AMERICANA, CHE COSTRINGA LE FORMAZIONI POLITICHE A STARE INSIEME IN DUE, TRE GRANDI GRUPPI".

DI LINO DE MATTEIS.

SOMMARIO: La lista Pannella sottopone al voto non un partito ma una persona, la sua storia, la sua capacità di governo. Il sistema uninominale per dare nuovo ossigeno ad una democrazia soffocata dalla partitocrazia. Chi rende l'Italia ingovernabile sono quei partiti che sono nella stanza dei bottoni da 40 anni. DC ma anche PSI, PSDI, PLI e a buon diritto anche il PRI di quella verginella smemorata di La Malfa. L'alternativa di sinistra appartiene, in termini politici, al passato.

(IL QUOTIDIANO DI LECCE, BRINDISI E TARANTO del 1· aprile 1992)

Non si era mai vista una competizione elettorale con un numero così elevato di liste partecipanti. Dall'arcipelago leghista al partito dell'amore, da quello dei pensionati a quello degli automobilisti, tutti i più impensabili interessi sono rappresentati. Ma arrivare a presentare una lista con il proprio nome poteva pensarci solo l'irrefrenabile stravaganza politica di Marco Pannella, leader storico dei radicali italiani, a cui abbiamo chiesto di spiegarci perchè.

Che significato ha una lista "personale" di Pannella?

"E' una indicazione del sistema che chiediamo. La nostra lista sottopone al voto non un partito ma una persona, la sua storia, la sua capacità di governo. Vogliamo un sistema "all'americana" che costringa le formazioni politiche a stare insieme in due o tre grandi partiti o creare le condizioni perchè gli attuali se ne vadano a casa. Daremo in questo modo nuovo ossigeno ad una democrazia soffocata dalla partitocrazia. In ogni collegio elettorale ci sarebbero due o tre candidati; chi vince prende tutto e magari avrà la responsabilità di governo. All'opposizione il controllo. Nel sistema proporzionale i capilista, come Maurizio Turco (protagonista della campagna contro il nucleare ad Avetrana e tra i promotori della prima lista verde in Puglia nel 1985) e Alessandro Tessari, se eletti, costituiranno il qualificato staff della persona che è emblema della lista".

Perchè la gente dovrebbe votare la lista Pannella?

"Il superamento della proporzionale per l'elezione del Parlamento con l'introduzione del sistema uninominale, maggioritario, tipico del sistema anglosassone, è già un buon motivo per farlo. Noi siamo gli unici a batterci per questo contro le proposte "bipolari" - con le grandi coalizioni - che propongono DC, PDS, Rifondazione, Pattisti di Segni e Verdi. E c'è, insieme a questo, l'obiettivo di battere il regime proibizionista sulle droghe. La legge Jervolino-Vassalli, la 162, che ha deciso l'inasprimento delle pene per gli spacciatori e per i consumatori di droga, si è rilevata sciagurata, inefficace e distruttiva. Noi miriamo alla legalizzazione, non liberalizzazione, degli stupefacenti".

La frantumazione dei partiti non accresce l'ingovernabilità del paese?

"Per questo proponiamo il sistema uninominale. Ma è bene dire che l'ingovernabilità del paese non è dovuta all'Union Valdoten, al Ps d'Az o ai leghisti. Bensì a questi partiti di sgoverno del paese. Che c'entrano i piccoli partiti con il non governo dell'economia, con il non governo della giustizia, con il non governo della sanità. Chi rende l'Italia ingovernabile sono quei partiti che sono nella stanza dei bottoni da 40 anni. DC ma anche PSI, PSDI, PLI e a buon diritto anche il PRI di quella verginella smemorata di La Malfa".

Ritiene la prospettiva dell'alternativa di sinistra ancora praticabile?

"L'alternativa di sinistra appartiene, in termini politici, al passato. Ora occorre un'alternativa alla partitocrazia fatta di uomini per bene - che sono in tutti i partiti - di uomini liberi da compromessi con i potenti oppositori del regime. Noi, forti della nostra povertà e della nostra storia, abbiamo le carte in regola. La Malfa, che non ha un programma economico - perchè il suo è quello della Confindustria - può dire lo stesso?

Qual'è la vostra posizione sul tema delle riforme istituzionali?

"Noi vogliamo innanzitutto che si svolgano i referendum per i quali abbiamo raccolto le firme e più di chiunque altro. La prima grande spinta per la riforma è questa. Per il resto non abbiamo preclusioni. Partendo da un nuovo sistema di voto tutto potrà essere valutabile. Ma siamo stanchi delle litanie sulle riforme ricche di niente, alla De Mita per intenderci".

Cosa vi aspettate dalle elezioni? Riuscirete a prendere il quorum?

"Dipende anche dai lettori del suo giornale. Noi stiamo facendo una campagna elettorale clandestina grazie a questa Rai lottizzata. Infeudata e disperata nel tentativo di tirare al volata ai potenti di sempre. Siamo forti delle nostre convinzioni e crediamo che se fossero conosciute non dovremmo noi, solo noi, correre il rischio di sparire. Pensino i lettori a quello che, in poche migliaia, abbiamo saputo fare. Divorzio, aborto, voto ai diciottenni, giustizia giusta... E gli altri? Non si preoccupano del quorum. Non si preoccupano del vuoto delle loro proposte".

 
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