SOMMARIO: Rivolge pesanti sarcasmi contro chi propone a Presidente della Repubblica Leo Valiani, lasciando alla Dc il compito di eleggerlo o farlo cadere: ma è "una politica da ricoverare al Cottolengo". Ripropone la candidatura di Scalfaro (e di Conso o Spadolini, Martinazzoli).
(NOTIZIE RADICALI agenzia, 21 maggio 1992)
Lasciare alla DC il compito di eleggere o di far cadere Leo Valiani è certo - secondo la cultura partitocratica - mossa o passaggio molto abile, nell'immediato. Complimenti a Craxi e Martelli, a La Malfa e Vizzini, a Occhetto e tutti gli altri!
Ma ci troviamo di fronte ad una politica da ricoverare al Cottolengo. Che i liberali se ne siano chiamati fuori, è importante e gliene va dato atto.
Noi abbiamo sempre sostenuto la candidatura di Scalfaro, Presidente della Camera. Ne siamo fieri, dinanzi alla girandola quotidiana di nomi cui si sono dedicati i "grandi" della partitocrazia, tutelati dalla scostumata astensione imposta dal maggior partito di regime ai suoi grandi elettori, e dalla grande maggioranza di questi subita passivamente.
Che il PRI non intendesse morire sull'altare di Spadolini, era evidente e noto. Oggi lo è ancora di più, mi sembra.
Noi siamo a questo punto pronti a considerare altre candidature, a confrontarle con quella sin qui da noi avanzata. A condizione che "grandi elettori" di tutti i partiti siano disponibili a riunirsi insieme, in grande numero, per considerare le candidature di Scalfaro, Conso, Spadolini, Martinazzoli.