Intervista a Marco Pannella. Una maggioranza "composita" oggi proporrà il suo nome per la guida della XIIISOMMARIO. Marco Pannella preannuncia gli obiettivi della sua candidatura alla Presidenza della XIII circoscrizione del comune di Roma (Ostia): delega per la gestione del litorale e facoltà di avere un bilancio autonomo dall'amministrazione di Roma.
(L'UNITA' del 7 agosto 1992)
Il Consiglio di Ostia si riunirà oggi per le elezioni del presidente. Candidato numero uno Marco Pannella, che ha dato la sua disponibilità per un "governo dei cento giorni". A sostenerlo sono stati Dc, Pri, Psdi e Pli, cui si è affiancato ieri il Psi. Il Pds, che aveva avanzato la candidatura, non concorda con la presidenza "a tempo" e propone il proprio capogruppo Ribeca. Intervista a Pannella.
Alla guida della XIII circoscrizione, sotto i riflettori quest'anno per le denunce dei commercianti contro la corruzione dei politici locali, e per una serie di arresti a catena, arriverà molto probabilmente a giorni Marco Pannella. C'è un documento firmato dalla Dc e dal Pri che sostiene il suo nome, e sarà la base della discussione che si terrà nel parlamentino di Ostia oggi pomeriggio. Si tratta di una presidenza straordinaria: durerà 10 o 20 settimane, dice l'interessato. Quali obiettivi e il senso della candidatura? Pannella risponde.
- Offri la tua candidatura a qualsiasi maggioranza?
Ho chiesto una sorta di "quasi unanimità" per fare una gestione straordinaria della circoscrizione volta ad acquisire prerogative che non hanno le altre circoscrizioni romane. Le prerogative sono: la delega per la gestione del litorale e la facoltà di avere un bilancio autonomo dell'amministrazione capitolina.
- Ostia è stata al centro dello scandalo tangenti "capitolino": la protesta, partita dai commercianti, ha avuto come obiettivo la corruzione dei politici locali. In che senso queste "prerogative" che hai intenzione di chiedere possono combattere il sistema tangenti?
Una circoscrizione che ha poteri più alti e più forti è più facile che non diventi un luogo dove non si fa nulla, un soggetto passivo di pressioni esterne.
- Non può essere un'arma a doppio taglio, visto che ciò che si denunciava era proprio la corruzione dei politici locali?
Io non sono un politico locale.
- Allora sei un garante?
No, non sono un garante. Sto facendo una battaglia.
- Perché una candidatura a tempo?
Adesso il Pds dice: "Pannella per tre mesi è troppo poco. Non vorrei che facendo propria questa proposta il Pds avesse fatto un bluff credendo che io andassi a vedere. Io invece sono andato a vedere perché le battaglie si fanno così: provandoci. E quindi ci proviamo.
- Tu hai ricoperto varie cariche, da consigliere comunale, a regionale, a deputato. Adesso, se verrai eletto, il tuo ruolo cambierà, dall'opposizione passerai al governo. Che cosa è cambiato?
Nell'ipotesi in cui la mia candidatura andasse in porto, perché per adesso è ancora un'eventualità, si verrebbe a creare una diversa situazione tecnica e non politica. Noi abbiamo sempre costituito una forza: quando in parlamento abbiamo ottenuto la legge sull'aborto non eravamo certo nella maggioranza. Adesso, nell'eventualità di una mia elezione, farò di tutto per portare a casa, nelle 10 o 20 settimane in cui rimarrò, il bilancio autonomo e le deleghe per il litorale. Farò di tutto: fino adesso non c'è riuscito nessuno.
(D.V.)