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Pannella Marco, Lombardi Maria - 29 ottobre 1992
Pannella: »Chiamerò l'Esercito
Intervista a Marco Pannella di Maria Lombardi

SOMMARIO: Marco Pannella, presidente della XIII Circoscrizione di Roma (Ostia), è impegnato nell'opera di demolizione delle abitazioni abusive del quartiere "infernetto" e nel contrastare i gruppi che vi si oppongono anche con minacce e aggressioni. »Il territorio dell'Infernetto è in parte controllato dalla mafia ..."Dietro l'abusivismo si muovono costruttori che hanno accumulato ricchezze in poco tempo". Pannella annuncia che chiederà l'intervento del Genio se le demolizioni verranno ancora ostacolate con violenza

(IL MESSAGGERO, 29 ottobre 1992)

"Non ci fermeremo di fronte alle intimidazioni e alla violenza. Se la mafia dovesse impedire l'opera di demolizione dei manufatti chiederemo l'intervento del genio militare". Marco Pannella, presidente della tredicesima circoscrizione, va avanti senza esitazioni per la sua strada. Ha dichiarato guerra al cemento fuorilegge e a chi si arricchisce tirando su, con pochi soldi e in un batter d'occhio, costruzioni abusive. E combatterà la sua battaglia fino in fondo. L'Infernetto, dove nei giorni scorsi le ruspe sono entrate in azione tra minacce e aggressioni, è solo la prima tappa di questa "crociata" contro il mattone selvaggio e chi ci specula sopra.

"Una cosa deve essere ben chiara", aggiunge Pannella. "Non sto lottando contro gli abusivi, ma contro gli abusivi, ma contro quelli che, con la scusa di difendere i manufatti in costruzione, dominano il territorio, dividono e terrorizzano la gente".

D. Lei ha parlato di mafia che ostacolerebbe gli interventi di demolizione. A chi si riferisce?

"Il territorio della Tredicesima circoscrizione è in alcune sue parti importanti occupato e controllato dalla mafia. Lo ripeto, da organizzazioni mafiose che hanno promosso e promuovono un nuovo micro-abusivismo di massa, cercando di legare a questo fenomeno, con la violenza, l'intero popolo degli abusivi. Dietro questi presunti difensori dei più deboli c'è una selva di piccoli e medi costruttori che hanno accumulato grandi ricchezze in poco tempo. In questa Circoscrizione gran parte della popolazione è costituita da abusivi consolidati. Non sta a noi, posto che lo volessimo, annullare queste situazioni. Ma combattere contro queste organizzazioni, questo sì".

D. Molti contestano il fatto che, se sono sorte così tante case abusive, la colpa è anche del Comune. Da anni l'Infernetto aspetta l'adozione dei piani particolareggiati senza i quali non è possibile costruire legalmente. Oltre a intervenire con le ruspe, sta facendo qualcosa anche in questo senso?

"E' assolutamente necessario operare in questo senso. E io già opero. Basti pensare tutto quello che stiamo facendo per l'autonomia della Circoscrizione. Ma non è tollerabile che questi ritardi siano usati come alibi per le violazioni di legge. Ancor più del ceto politico è corresponsabile di questa situazione la magistratura che ha omesso sistematicamente di intervenire, ha ignorato ogni denuncia e ha vanificato l'opera dell'amministrazione, dei vigili e delle forze dell'ordine".

D. Quando riprenderanno le demolizioni?

"Non lo so con esattezza, ma presto. E se l'azione mafiosa dovesse bloccarci, anche solamente per qualche giorno, intendo esplorare la possibilità di eseguire le opere di demolizione con l'intervento del Genio militare, oltre che della magistratura e delle forze dell'ordine".

D. C'è timore che vengano toccate anche le case ultimate e occupate?

"Voglio fare un appello agli abusivi. Non c'è ragione di preoccuparsi. Interverremo esclusivamente per le situazioni relative al famoso articolo 4". In pratica, stabilisce questa norma della legge sull'abusivismo edilizio, possono essere demoliti immediatamente manufatti allo stato iniziale che insistono su aree sottoposte a vincolo archeologico e paesistico.

D. Le demolizioni riguarderanno anche altre zone?

"Certamente. Ma la nostra azione interessa una piccolissima parte delle costruzioni abusive: non il due per cento, ma il due per diecimila. E alla fine di tutto questo, bisognerà rassegnarsi a legalizzare l'esistente, l'abusivismo consolidato".

 
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