SOMMARIO: I deputati della Lista Pannella - prima firmataria Emma Bonino - propongono d'impegnare il governo italiano a riconoscere immediatamente la repubblica di Macedonia, a chiedere il trasferimento in quella repubblica di forze militari dell'ONU per prevenire eventuali aggressioni, a chiedere ai 12 stati membri della CEE e al Consiglio di Sicurezza delle nazioni Unite la piena applicazione dell'embargo militare - anche terrestre - nei confronti della Repubblica Federale di Iugoslavia (Serbia e Montenegro), ad appoggiare in ambito ONU la creazione della "Corte Internazionale contro i crimini", così come è previsto dalla Convenzione sul genocidio.
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LA CAMERA
premesso che
- sin dall'8 novembre 1991 la CEE ha imposto sanzioni economiche nei confronti della Repubblica Federale di Iugoslavia (Serbia e Montenegro) e chiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni unite di dichiarare l'embargo petrolifero nei confronti della stessa repubblica;
- che il 10 novembre gli Stati Uniti hanno aderito alla imposizione delle sanzioni economiche;
- che il 27 Novembre il Consiglio di sicurezza decide di inviare 10.000 soldati in funzione di "peacekeeping";
- che il 20 dicembre la Bosnia-Erzegovina chiede il riconoscimento come stato indipendente;
- che il 24 dicembre la stessa Bosnia chiede alle Nazioni Unite di inviare forze di "peacekeeping";
- che la stessa Bosnia è stata riconosciuta come stato indipendente (aprile 1992);
- che il 6 ottobre 1992 Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite decide il "No-fly zone";
- che la sorveglianza marittima del blocco economico-commerciale decretato fin dall'8 novembre 1991 è stata affidata alle forze della UEO - di cui l'Italia detiene la presidenza - e della NATO;
- che le violazioni dell'embargo via mare da parte di navi mercantili battenti bandiera italiana e greca sono state accertate e riferite al Consiglio di Sicurezza;
- che durante il 1992 la Bosnia - stato indipendente riconosciuto dalla comunità internazionale - è stata aggredita e occupata dalle milizie serbe che hanno realizzato e realizzano sempre più stermini di massa e vere e proprie azioni di "pulizia etnica" ;
- che tale azione di aggressione della Repubblica Federale di Iugoslavia (Serbia e Montenegro) è facilitata dal continuo rifornimento di armi e di petrolio al regime di Belgrado da parte di paesi che violano sistematicamente l'embargo via mare, via terra o attraverso il Danubio;
- che il 16 novembre 1992 il Consiglio di sicurezza ha deliberato l'inasprimento delle misure per il controllo marittimo e fluviale in attuazione dell'embargo
- che mentre l'embargo verso il regime serbo è costantemente violato, è in corso un embargo unilaterale - seppure mai dichiarato - da parte della Grecia nei confronti della Macedonia (85.000 tonnellate di greggio arabo, regolarmente acquistate, sono indebitamente bloccate nel porto di Salonicco);
- che sin dall'8 settembre 1991 la Macedonia ha dichiarato con referendum e a larga maggioranza la propria indipendenza dalla Iugoslavia;
- che la Macedonia ha soddisfatto da circa una anno tutti i requisiti richiesti dal Comitato Badinter per quanto attiene al rispetto delle minoranze;
- che ad oggi Slovenia, Croazia, Bosnia, Bulgaria, Russia Lituania e Filippine hanno riconosciuto la repubblica macedone;
impegna il Governo:
- a riconoscere immediatamente la repubblica di Macedonia così come la Danimarca autonomamente riconobbe le 3 repubbliche baltiche;
- a chiedere il trasferimento in quella repubblica di forze militari dell'ONU per prevenire eventuali aggressioni;
- a chiedere ai 12 stati membri della CEE e al Consiglio di Sicurezza delle nazioni Unite la piena applicazione dell'embargo militare - anche terrestre - nei confronti della Repubblica Federale di Iugoslavia (Serbia e Montenegro), quale unico mezzo per ottenere un cessate il fuoco reale e duraturo che consenta l'invio degli aiuti umanitari e il ritorno dei profughi alle proprie abitazioni;
- ad appoggiare la decisione del 6 ottobre del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che richiede la immediata creazione di una Commissione per la verifica dei crimini di guerra e la violazione della Convenzione di Ginevra da parte della Repubblica Federale di Iugoslavia (Serbia e Montenegro)
- ad appoggiare in ambito ONU la creazione della "Corte Internazionale contro i crimini", così come è previsto dalla Convenzione sul genocidio e come è stato richiesto da numerose risoluzioni della Assemblea delle Nazioni Unite.
Emma Bonino
Marco Pannella
Roberto Cicciomessere
Elio Vito
Marco Taradash
Pio Rapagnà