SOMMARIO: Dopo le prese di posizione del Presidente del Consiglio Amato e le polemiche subito scatenatesi, ammonisce che il Movimento dei Club Pannella potrebbe sottoporre a nuovo referendum la parte della legge sull'aborto che "dà allo Stato il monopolio delle interruzioni di gravidanza".
(NOTIZIE RADICALI agenzia, 28 dicembre 1992)
Ho qualificato di "statalista" e non di "stalinista" il riflesso condizionato di tutti i proibizionismi (sul divorzio come sull'aborto e sulla droga); e lo "stalinismo" non è che una delle forme dello statalismo, leviatano eterno e multiforme.
Ciò detto e rettificato (la stampa ha optato per "stalinista", per l'errore di qualche agenzia), il Movimento dei Club Pannella sta studiando la possibilità di sottoporre a nuovo referendum la parte della legge che dà allo Stato il monopolio delle interruzioni volontarie della gravidanza, per estendere il diritto di tale intervento a tutta la struttura sanitaria, pubblica e privata, e per togliere all'opera dei medici il carattere di pubblico ufficiale, di assertori obbligati e consueti del falso, al che la attuale legge li costringe.
E' una riforma che avrebbe dovuto già essere attuata in passato. Poichè il PCI aveva fatto pubblica ammenda della sua campagna menzognera contro questa richiesta radicale (allora), e nel paese si affermano con forza esigenze di verità e di onestà intellettuale contro il politicantesimo partitocratico, ritengo che sia giunto il momento di tornare a questa proposta di riforma.
Ed è evidente che questo Governo, come qualsiasi altro, dovrà essere "neutrale" anche di fronte a questo quesito referendario.