SOMMARIO: Replicando alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Giuliano Amato a proposito dell'aborto ("La vita va difesa fin dal concepimento"), Pannella afferma che »ogni volta che ci sono problemi di coscienza legati al dramma della libertà e della responsabilità nella vita, la tentazione stalinista, proibizionista, intollerante, si manifesta in ogni settore della vita politica e civile .
(IL MESSAGGERO, 28 dicembre 1992)
Amato ha preso posizione sull'aborto: "La vita va difesa fin dal concepimento". E ha aggiunto: "Una volta formata la vita va riconosciuta e protetta". Non è la prima volta che il presidente del Consiglio interviene auspicando modifiche alla legge sull'aborto. Una posizione, la sua, che gli ha già procurato critiche all'interno del suo stesso partito. Marco Pannella, suo ultimo alleato, su questo lo contesta apertamente: posizione "incomprensibile".
Il leader radicale, dopo aver ricordato che la legge 194 è stata voluta da almeno l'80 per cento del corpo elettorale, sostiene che "non è certamente un esempio di chiarezza e di rigore, ma è anzi ipocrita e non sempre efficace" perché ha dato il "monopolio dell'aborto alla sanità pubblica" e ha riconosciuto nello stesso tempo "obiezione di coscienza ai medici". Pannella giudica la legge sull'aborto ambigua. Pannella accusa: "Ogni volta che ci sono problemi di coscienza legati al dramma della libertà e della responsabilità nella vita, la tentazione stalinista, proibizionista, intollerante, si manifesta in ogni settore della vita politica e civile. Non è comunque dal governo che si possono assumere iniziative estranee ai suoi patti costituitivi". Il capogruppo del Psdi alla Camera, Enrico Ferri, è d'accordo con Amato: "L'attuale normativa va rivista".