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Bufalini Jolanda, Pannella Marco - 11 gennaio 1993
"Italia connivente con i crimini dei nazisti serbi"
Intervista a Marco Pannella di Jolanda Bufalini

SOMMARIO: Per Marco Pannella l'Europa sta facendo verso la Bosnia la politica "di Monaco verso Hitler" e in Italia mai la politica estera si era tanto degradata sino ad adeguarsi alle "manovre di Londra e di Parigi". Processo "ai criminali serbi" e riconoscimento della Macedonia sono le proposte del leader radicale. Ad esse è condizionato il sostegno al governo Amato, sospeso dopo l'uccisione del vice-premier bosniaco.

(L'UNITA', 11 gennaio 1993)

L'assassinio di Hakija Turajlic, il vice-premier bosniaco trucidato a Sarajevo, ha spinto Marco Pannella a togliere il sostegno radicale al governo. Giuliano Amato ha risposto alla defezione del sia pur piccolo gruppo parlamentare proponendo un incontro per oggi.

PERCHE' QUESTA INIZIATIVA?

Perché mai la nostra politica estera è stata più vicina al nulla, mai è stata più degradata e degradante. Gianni De Michelis ha lasciato dietro di sé il deserto. La stessa nostra diplomazia, come struttura e come servizio, è vittima del tumore partitocratico. Duole dirlo ma anche il governo Amato non fa che protrarre il disastro. Non c'è partito, corrente o area culturale che mostri in proposito consapevolezza e allarme. Si occupano d'altro: tangentopoli o bicamerale.

COSA CHIEDERAI A AMATO NELL'INCONTRO DI OGGI?

Che la politica estera italiana, in piena autonomia dalla politica antieuropea di Parigi e Londra, operi con decoro e efficacia, a cominciare dall'incardinamento dei processi contro i criminali serbi che, invece, continuano a essere trattati come esponenti di Stato. A continuare con il riconoscimento unilaterale della Macedonia, al quale si oppone solo la Grecia. Si riconosca al parlamento del Kosovo lo status dell'Olp, prima che si cominci a sparare anche lì.

COSA VUOL DIRE POLITICA AUTONOMA DA PARIGI E LONDRA. DOVE VA A FINIRE L'EUROPEISMO DI VOI FEDERALISTI?

Roma blatera di sintonia con l'Europa ma non c'è una politica comunitaria. Certo che dovrebbe esserci una politica europea ma nelle istituzioni è negata Perché le interpretazioni, i fatti e i trattati la negano e ormai ci sono dodici politiche estere. Sul piano politico ci adeguiamo ai manovratori del Quai d'Orsay o del Foreign Office con il risultato che la presenza italiana negli organismi comunitari è al rango di quella lussemburghese o belga.

TORNIAMO ALLA QUESTIONE DELL'EX JUGOSLAVIA. TU VORRESTI CHE I SERBI FOSSERO TRATTATI COME CRIMINALI. VIENE IN MENTE PIU' DI UNA OBIEZIONE. LA PRIMA E' CHE GLI STESSI MUSULMANI BOSNIACI SONO INTERESSATI ALLA TRATTATIVA DI GINEVRA, MENTRE PER I SERBI VALE IL FATTO COMPIUTO.

Non sono d'accordo. I bosniaci subiscono a Ginevra, Perché hanno bisogno dell'Onu, una politica a cui non credono. L'Europa sta facendo lì la politica del Trattato di Monaco. Bisogna ricordare che il mondo "democratico" e "civile" consentì a Hitler di prendersi la Rurh. Quale tedesco, nella Germania di Weimar e della crisi, di fronte a questa favolosa prova di forza, avrebbe potuto dirsi anti-hitleriano? Prima ancora di conquistare Praga e Vienna, Hitler aveva conquistato la Germania, mettendo in crisi persino i Thomas Mann. Mentre l'Europa trattava a Monaco, il nazismo già sterminava centinaia di migliaia di tedeschi, ebrei e omosessuali e zingari. Anche allora l'Europa perse per deficit di democrazia. E non c'è solo questo. I musulmani di Bosnia, disperando di noi, ritengono di aver soprattutto bisogno di armi, mentre l'Europa si comporta come la Francia dei Fronti popolari: in Spagna nazisti e fascisti sostenevano Franco con le loro armate ma i Pirenei venivano chiusi ai soccorsi per gli antifascisti.

SECONDA OBIEZIONE: IL DRAMMA JUGOSLAVO, COME QUELLO DI ALTRI CONFLITTI ESPLOSI NEL POST-COMUNISMO, E' QUELLO DELLE MINORANZE. I SERBI SONO MINORANZA IN BOSNIA, ANCHE SE SOSTENUTI DALLA "GRANDE SERBIA".

Non sono certo i radicali che possono essere accusati di non difendere le minoranze. Il punto è un altro: un non-violento è sempre favorevole alla trattativa ma non è accettabile che a Ginevra si pongano sullo stesso piano rappresentanti di Stati riconosciuti con Stati di fatto, non a caso non riconosciuti, e addirittura di veri e propri capibanda nazisti. I serbi usufruiscono ancora di tutte le strutture diplomatiche dell'ex Jugoslavia. L'Europa è connivente con i loro crimini. I servizi di Belgrado evidentemente erano al corrente del fatto che su quel convoglio viaggiava Turajlic ed è l'Onu che l'ha consegnato alle milizie serbe. Mentre al contrario si dovrebbe agire in base alle Convenzioni e intentare dei processi che consentano anche istruttorie dei crimini commessi. Non si tratta di mettere in piedi una nuova Norimberga, quello era un processo eccezionale che non aveva riferimenti istituzionali, mentre oggi ci sono gli strumenti di diritto internazionale, le Convenzioni da far rispettare. La sinistra d

ovrebbe essere un po' meno, per residuo ideologico, filo serba, e un po' più attaccata al diritto, ai diritti, alle leggi.

 
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