SOMMARIO: Si chiede riparazione alla Rai e alla Fininvest per essere stati "defraudati", oggi più di ieri, dell'informazione. Se ciò non sarà, anche la "Convenzione" e il "Partito Democratico" saranno solo una "colpevole illusione".
(RADIO RADICALE, 28 settembre 1993)
Si tratta della clandestinità delle idee, delle tesi, dei concetti, delle opere, dei propositi, ed infine dei connotati di una forza politica. Non l'abbiamo subìta quando tutti lo facevano, sostenuti da tanti "padri" della Repubblica e del pensiero "antifascista".
("Padri" che oggi inorridiscono dinanzi alle prime constatazioni di Tangentopoli
sulla realtà del regime continuano ad esser considerati - ma non è proprio per questo loro "merito" ? - grandi "saggi" e maestri.)
Ci facemmo forti e ricchi della povertà, se badiamo al bilancio dei risultati riscontrabili, puntuali, ottenuti da ciascuno in questi decenni.
Vogliamo battere questa clandestinità, organizzandoci secondo le sue regole obbligate. Ci rivolgiamo, in realtà, ad un paese nel quale la cultura e gli interessi reali sono quasi tutti clandestini, ma che ignorano d'esserlo, o non hanno convinzioni laiche, democratiche, civili sufficienti per non subirlo, per non contribuire in tal modo alla violenza che pur li ferisce e soffoca.
Il nostro obiettivo è quello di chiedere formalmente, a RAI-TV, Fininvest, editori, una rapidissima e adeguata "riparazione".
Riparazione nei confronti dell'opinione pubblica, dei cittadini, defraudati oggi come e più di ieri, dell'informazione e delle conoscenze necessarie per esercitare il loro diritto-dovere di partecipazione democratica.
O la Convenzione stessa, le liste per le elezioni amministrative e politiche, il "partito democratico", non saranno che colpevole illusione.