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Il Gazzettino, Pannella Marco - 29 settembre 1993
"ATTENTI ALLA TENIA PARTITOCRATICA!"
"BATTERE I VECCHI PARTITI"

Marco Pannella a tutto campo: elezioni, giornali, tangenti di tutti i colori, polo progressista e dintorni. Una sfida: tante Liste Pannella alle elezioni. E un avvertimento: c'è chi vuole una controriforma elettorale.

L'antidoto? "Una costituente democratica che attraversi tutti gli attuali schieramenti".

"Bisogna organizzarsi contro il futuro Parlamento popolato da mammozzi e poliponi..."

"Per ora il controllo sociale nell'ambito delle regioni rosse non è minimamente incrinato".

di F.J.

SOMMARIO: Intervista in cui Marco Pannella spiega il suo progetto per l'immediato futuro, a partire dalla "Convention" del "Partito Democratico". Le risposte di Pannella ai quesiti avanzati: "Elezioni: esserci, perché", "Alleanze: essere biodegradabili", "Giudici, fondamento del regime", ecc.

(IL GAZZETTINO di Venezia, 29 settembre 1993)

Una grande convention in cui porre le premesse per la nascita del Partito Democratico, che raccolga uno schieramento autenticamente trasversale per scalzare la vecchia partitocrazia sempre in agguato. Marco Pannella, più che mai battagliero, lancia in un'ampia intervista il suo progetto per l'immediato futuro.

Il leader radicale indica anche tempi ravvicinati: le elezioni amministrative di novembre saranno un importante banco di prova, e vedranno presenti le Liste Pannella in tutte le realtà più significative. Poi, Pannella si augura che in dicembre si possa convocare la convenzione dei democratici.

Il leader parla anche di tanti altri argomenti di stretta attualità: i giudici, Scalfaro, le tangenti, la sinistra, i mass media, la difficoltà di dar vita a un autentico polo progressista.

La polemica entrata in clandestinità della Lista Pannella, le prossime elezioni, i giornali, le tangenti, i giudici, le grandi dinastie industriali. E' un'intervista a tutto campo, quella che Marco Pannella ha affidato a Radio Radicale: piena di annotazioni pungenti, com'è nello stile del protagonista mai stanco di tante battaglie.

Eccone un'ampia sintesi.

ELEZIONI: ESSERCI PERCHE' - Saranno presenti tante Liste Pannella, intese anche come "valore aggiunto" rispetto a quelle di Alleanza Democratica e di altri schieramenti amici. Per tanti motivi, per sottolineare la forte valenza politica del voto, per il futuro Partito Democratico ("magari costituente a dicembre...") per il bipartitismo, "soprattutto per un pieno di politica le lotte sono anche necessarie per l'unità".

ALLEANZE: ESSERE BIODEGRADABILI - Bisogna organizzarsi da subito contro la "controriforma" elettorale, "contro questo futuro Parlamento di mammozzi e poliponi, nel quale la tenia partitocratica si svilupperà di nuovo per moltiplicazione e per scissione". Ci vuole una costituente democratica che attraversi tutti gli attuali schieramenti. Le Liste Pannella hanno sempre dato dimostrazione della loro capacità di essere biodegradabili; alle elezioni saranno presenti per dare un segnale, "il segnale di un miracolo possibile". Quale? "Un partito democratico che federi, in modo vero, con poteri federali circoscritti ma fortissimi, coloro che vogliono la democrazia classica, il bipartitismo, la riforma federalista in senso americano dello Stato".

PROGRESSISTI: QUESTI FANTASMI - In Italia un popolo progressista stenta a sorgere perchè non si mettono al centro delle aggregazioni le scelte. Come costruire qualcosa di solido? "Soprattutto quando, come noi, si è contrari alle camice di forza delle ideologie che soffocano le idee e le idealità. Noi abbiamo un pacchetto di obiettivi: basterebbe riflettere sui nostri 36 quesiti referendari presentati in questi anni per trovare tutti i tempi delle riforme e del buon governo, e la testimonianza della nostra capacità di essere lucidi nel presente":

GIUDICI: FONDAMENTO DEL REGIME - Io ho denunciato che si sta, o si stava, andando a una restaurazione partitocratica sotto la guida della virtù di Botteghe Oscure al posto del lassismo di piazza del Gesù. Una prospettiva terrorizzante, perchè sempre quando si arriva al momento della Virtù si arriva al Terrore, e i regimi che si danno buona coscienza a buon mercato sono più pericolosi". L'ordine giudiziario italiano è stato per 40 anni "il fondamento del regime, e noi delle opposizioni democratiche e di governo siamo stati battuti innanzi tutto e quasi solamente dall'ordine giudiziario finchè questo concetto non sarà chiaro, il conformismo di sinistra diventerà com'è oggi, patente di moralità antipartitocratica".

TANGENTI ROSSE: INTOLLERANTE E' - Il controllo sociale nelle regioni rosse per il momento non è minimamente incrinato, "tant'è vero che il buon molisano, abruzzese, "radicale" pazzo, strano, isolato, crumiro di Di Pietro adesso è dovuto correre in aiuto di Tiziana che stava li, messa (in condizioni di non operare". Le reazioni della dirigenza del Pds? "Per gli intolleranti, è intollerabile quello che non si comprende". Ma occorre uscire fuori da uno scontro politico fondato sulle degenerazioni penali e discutere non dei gerarchi corrotti ma affrontare un grande scontro politico: uno scontro di idee, di alternativa. "Non possiamo fare come Alleanza Democratica, di unirci senza parlare di politica o andando su tutti i giornali solo per problemi di schieramento e di liti interne".

RAI-TV: RESTAURAZIONE E'... - "Dicono che il vecchio riprende il controllo dell'azienda? E quando mai l'ha perso?. Da Locatelli a Demattè e al consiglio di amministrazione "si sono inseriti dei granelli di sabbia nel vecchio". E cos'è il vecchio? - E' indubbio che il vecchio è l'Usigrai, è la gestione virtuosa, quella delle campagne, delle tv edificante, delle verità buone, che già con Andrea Barbato ed Emanuele Rocco quand'erano socialisti (il Barbato che oggi è il moralista di turno e di sempre) hanno avuto il potere e l'hanno esercitato in modo partitocratico". ancora, è vecchio "tutto quello che è, diciamo, di sinistra tra virgolette, che è autore soprattutto del disastro italiano, quanto se non di più della destra, diventa sempre il nuovo, quando c'è la crisi".

MASS MEDIA: NOI CLANDESTINI PERCHE'... - "Abbiamo costatato che per trent'anni, e forse oggi più di prima, siamo stati clandestini nella nostra identità, nelle nostre vere proposte. Lo siamo di nuovo a partire dal momento in cui i sondaggi hanno detto che eravamo già la quarta forza politica nazionale con l'8,5 per cento, senza aver neppure organizzato una sede o una sezione, senza avere nulla di fronte di un Pds che ha 2.000 miliardi di averi immobili". Le Liste Pannella devono organizzarsi nella clandestinità per evitare che chiunque, anche i nostri nemici, possa essere clandestinizzato". Certo ci sono delle eccezioni, nel panorama dei media. A proposito di Venezia, Pannella sottolinea che "Il Gazzettino ha fatto in modo che la cittadinanza fosse messa in condizioni di giudicare questo nostro auspicio e questa nostra proposta".

SCALFARO: UN PUNTO FERMO - Grande elettore ante litteram di Scalfaro, Pannella spiega di essersi mosso anche su questo all'americana, "mettendo al centro storia e persona, territorio, ambiente". La fiducia la si concede con grande difficoltà: e una volta che la si è concessa, va coltivata. "Non solo per questo motivo, ma anche per quali sono i suoi errori (ci qualifichiamo per la qualità degli errori), io che non dò pagelle dico semplicemente che il presidente della Repubblica che abbiamo è uno dei rarissimi se non il maggiore dei punti fermi che autorizza anche qualche momento di serenità e di speranza a partire dalle istituzioni, in questo paese".

 
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