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Pennacchi Gianni, Pannella Marco - 17 dicembre 1993
»La RAI minaccia la democrazia
Il leader radicale tuona contro l'egemonia pidiessina nelle apparizioni in tv.

Intervista a Marco Pannella di Gianni Pennacchi.

SOMMARIO: L'intervista registra il durissimo, circostanziato attacco portato da Pannella alla TV, definita come ormai al servizio del PDS, al quale infatti viene contrapposta solo la Lega, ma in modi e immagini deformate, così che essa ne venga "criminalizzata", e il solo PDS appaia come la "diga" che le si oppone. Non è il PDS ad essersi "impossessato" della Rai quanto piuttosto sono le "mafie" della Rai che hanno eletto il PDS a "garante della conservazione". Solo "noi" (i radicali) siamo "difensori della legalità". E Bossi non ha ancora avvertito "quanto la situazione sia grave e quanto sia forte il "veto di regime contro i referendum".

(L'INDIPENDENTE, 17 dicembre 1993)

Impagabile Marco Pannella, che tra un voto sulla finanziaria a Montecitorio e un intervento alla seduta inaugurale del consiglio comunale in Campidoglio, ieri non ha perso l'occasione per sferrare una mazzata implacabile contro la Tv di Stato. La Rai è oggi "il principale strumento di attacco alla legalità e alla democrazia", ha tuonato il leader radicale in un comunicato al color bianco, è ormai una centrale "di sovversione anticostituzionale". E così, anche le prossime elezioni rischiano di "essere delegittimate".

D. Come mai un attacco così pesante, onorevole Pannella? Sembra un ultimatum, quel chiamare in causa le più alte cariche dello Stato.

R. "Se si arriva ai trenta giorni di comizi elettorali e televisivi in questo modo e nonostante i quindici o più aventi diritto, continuando a far comparire soltanto Occhetto e D'Alema, e contrapponendogli solo la Lega come fanno, ma in cui D'Alema e Occhetto hanno il loro microfono e Bossi invece ha il gelato che la Berlinguer gli tende e gli toglie con sofisticatissimo modo, per far fuori tutto quel che fa paura al Pds...Al Pds fa paura la presenza dei democratici riformatori, dunque tendono a criminalizzare la Lega pur portandola sempre in Tv, tanto come diga democratica contro la Lega c'è sempre il Pds. Guardate le dichiarazioni riportate dal Tg1: 32 di Occhetto o D'Alema e nessuna mia. Questo significa eliminare, attraverso l'uso illegale della Tv, gli avversari politici del Pds".

D. E perchè nella sua denuncia non si fa il nome del Pds o di Occhetto, ma se la prende con quelli di Fiesole e l'Usigrai?

R. "Perchè la verità è che sto facendo un comunicato al giorno, ed era ora di indicare anche le "coperture nobili" del Pds. Il non plus ultra della faccia tosta è quell'abatino Gianni Riotta, minutante di segreteria, che con la faccia da prete fa scherzi da prete, e che avendo il 17 finito il suo servizio, se ne va carico di onori, e sarà richiamato probabilmente per il ministero degli Esteri".

D. Come dire che il Pds si è impossessato della Rai?

R. "No, non è il Pds. Sono le mafie corporative che temendo il codice penale o il loro avvenire professionale, eleggono il Pds come garante della conservazione. Non c'è un disegno di Occhetto, perchè in verità non sono i partiti ad aver lottizzato la Tv, ma è la Tv che aveva lottizzato i partiti. Morione, illustre sconosciuto, al Tg1 dettava la linea del Pci e dell'unità nazionale molto più di Berlinguer. Lo dicevo allora: sul caso Tortora, sui problemi della vicenda Moro, chi ha dato la linea era Morione, rappresentante comunista del Tg1".

D. Oggi però, più di allora, quel che avviene alla Rai è specchio reale del paese.

R. "Sì, ma debbo purtroppo constatare che difensori della legalità siamo solo noi; come allora. Dalla Lega infatti giungono proteste, ma non una analisi effettiva. Le Tribune politiche sono state abolite un anno fa, ma ci sono tribune politiche tutti i giorni. "Milano-Italia", "Il rosso e il nero" sono tribune politiche dove gli avversari vengono eliminati e si sa chi deve vincere. Deve vincere il Pds, la Lega e Convenzione democratica di Pannella allora deve scomparire, altrimenti la Lega non sarebbe battibile perchè non più riconducibile ogni giorno al mostro di prima pagina".

D. Ha problemi, per l'alleanza referendaria con la Lega?

R. "No, ma il problema è che la Lega è tutta protesa, nella sua base, per realizzare la raccolta di firme, ma temo che Bossi, davanti agli attacchi proditori ai quali deve rispondere ogni giorno, perda di vista questa priorità. E il fatto che abbia dovuto disdire il nostro comizio comune oggi a Milano, mi lascia temere che non abbia compreso quanto la situazione sia grave, quanto sia forte il veto di regime contro i referendum".

 
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