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Il Messaggero, La Stampa, L'Indipendente, Il Giornale, Il Giorno - 21 maggio 1994
CAMERA: DIBATTITO FIDUCIA

SOMMARIO: Ritagli stampa sull'intervento di Emma Bonino nel corso del dibattito sulla fiducia al governo Berlusconi alla Camera dei deputati.

(21 maggio 1994)

IL MESSAGGERO: La Bonino tace per protesta contro il governo

ROMA _ Un minuto di silenzio, nell'imbarazzo di tutta l'assemblea della Camera, da parte dei riformatori, prima di annuciare il loro "sì" alla fiducia. Protagonista è stata Emma Bonino, segretaria del Partito radicale ed eletta sotto le insegne della Lista Pannella-Riformatori e di Forza Italia. Emma Bonino, che ha utilizzato come gli altri riformatori solo tre dei sette minuti a disposizione per lasciare a Berlusconi il tempo di rispondere a richieste rimaste senza esito, ha protestato in questo modo sul »silenzio in materia di politica estera. Ed ha ribadito a Berlusconi il rischio che la sua maggioranza, da riformatrice quale si era presentata, si stia trasformando in una »sorta di monocultura quasi del tutto apolitica o post-fascista .

LA STAMPA: Un bacio alla Bonino. L'omaggio del presidente dopo il silenzio-protesta.

»E' questo il modo in cui si fa opposizione, alto e nobile, non come fanno quegli altri... per questo mi è venuto spontaneo andargli incontro e dargli la mano e l'ho fatto . Sfoggia l'immancabile sorriso il presidente del Consiglio, quando spiega perché l'altro ieri ha voluto rendere omaggio a Napolitano. A Montecitorio quell'iniziativa fa ancora parlare. Ma è assai probabile che presto i parlamentari si abitueranno ai gesti inusitati del cavaliere. Anzi Berlusconi ieri ne ha compiuto un altro. Mentre nel Transatlantico i deputati si scervellano per capire che »animale politico sia questo signore che Giovanna Melandri definisce, citando Jung, un »narciso ferito in cerca d'amore , il presidente del Consiglio sta scoccando due baci sulle guance di Emma Bonino, che, commossa, si fa scappare due lacrimucce. Ma che cosa è successo? Perché il Gran Seduttore bacia Emma in pieno Transatlantico? Per rabbonirla. In aula, infatti, la Bonino ha preso la parola... per tacere. Più di un minuto di silenzio per protestare

con il presidente del Consiglio che si mostra »sordo alle proposte dei radicali. Poi, è andata via, con l'aria mesta. Berlusconi l'ha seguita e inseguita, ed è riuscito a fermarla. Il tempo per spiegarsi, quindi quei due sonori baci. E le lacrime di lei. Ma qualche ora dopo l'incantesimo si è rotto, e la Bonino sorride scettica: »Baci, complimenti, "sostanza" niente. Nulla di concreto, per lui contano solo i rapporti di forza, e noi, in quel campo, stiamo a zero . L'effetto di quei baci è svanito. Ma è durato quanto bastava per colpire l'immaginazione dei deputati. »L'arte del comunicare è alla base del fascino di Berlusconi , ammette la pidiessina Livia Turco. »In fondo è anche simpatico , concede la Melandri. Meno indulgenti i »maschietti . D'Alema scrolla le spalle. E il verde Scalia, commenta, brusco: "Adesso qualcuno penserà ad esibirsi in "ingroppate" in aula .

L'INDIPENDENTE: Il discorso della Bonino alla Camera: un minuto di totale silenzio.

Un lungo minuto di silenzio che ha lasciato ammutoliti anche i suoi colleghi parlamentari. E' questo, letteralmente, il testo dell'intervento di Emma Bonino, ieri a Montecitorio. »Signor presidente del Consiglio - ha detto la Bonino prima di affidarsi al più completo mutismo - molte cose ho da dire e proporre, in questa sede, al governo e alla maggioranza. Ad esempio, in politica estera gliele consegnerò in un intervento scritto. Ma poiché devo constatare che avendole propugnate in ogni sede e modo è stato come emettere null'altro che silenzio, vediamo se emettendo deliberatamente silenzio non accada a Lei e al Paese di ascoltare... . Dopodiché, il nulla. Un intervento insolito, nel dibattito per la fiducia. La Bonino, deputato riformatore di Forza Italia, ha così voluto protestare contro il trattamento ricevuto dalla sua forza politica da parte degli altri gruppi della maggioranza. Ma ha comunque garantito il suo voto favorevole al governo Berlusconi. Ha spiegato che i parlamentari riformatori della Lista P

annella »avrebbero voluto far parte della maggioranza . E ha aggiunto, rivolta a Berlusconi: »La sua opera ha portato al governo tutti, tranne coloro che hanno già subito a causa del loro rigore l'unico ostracismo e l'unica conventio ad excludendum che il Paese abbia conosciuto. Ci dicono che lei voleva altro: le crediamo. Ci dicono che lei non capirebbe che cosa vorremmo: ce ne dispiace . E ha concluso, nel silenzio, commossa: »Vediamo se non accada a questa Camera e al Paese di comprendere e di ascoltare l'eco delle nostre parole, dei nostri ideali e delle nostre lotte .

IL GIORNALE: A montecitorio, la Bonino si zittisce per protesta

Un minuto di silenzio, nell'imbarazzo di tutta l'assemblea della Camera, da parte del Riformatorl prima di annunciare il loro "sí" alla fiducia. Protagonista è stata Emma Bonino, segretaria del Partito radicale ed eletta sotto le insegne della Lista Pannella-Riformatori e di Forza Italia. Emma Bonino ha »protestato in particolare sul »silenzio in materia di politica estera. Ed ha ricordato a Berlusconi il rischio, che la sua maggioranza da riformatrice quale si era presentata si stia trasformando in una "sorta di monocultura quasi del tutto apolitica o post-fascista".

IL GIORNO: Emma Bonino prima del sì "s'imbavaglia" per un minuto

Un minuto circa di silenzio di fronte al microfono acceso nell'aula di Montecitorio: in questo modo la deputata riformatrice di Forza Italia, Emma Bonino, ha protestato per il trattamento ricevuto dalla sua forza politica da parte degli altri gruppi della maggioranza. »Noi vorremmo far parte - ha dichiarato - della maggioranza parlamentare e politica. Ma ci sembra che essa non esista in quanto tale ma solo come somma e non prodotto dei suoi tre partiti maggiori . »La sua opera - ha detto rivolta a Berlusconi - ha portato al governo tutti, tranne coloro che hanno già subito a causa del loro rigore l'unico ostracismo e l'unica conventio ad excludendum che il Paese abbia conosciuto. Ci dicono che lei voleva altro: le crediamo. Ci dicono che lei non capirebbe che cosa vorremmo: ce ne dispiace. Per esempio vorremmo che non fosse in atto un'opera congiunta della maggioranza e delI'opposizione, della Rai e della Fininvest per rendere le prossime elezioni europee una truffa ai danni del Paese .

 
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