APPROVATA LA MOZIONE SULLA MORATORIA DELLE ESECUZIONI CAPITALI. A COLLOQUIO CON EMMA BONINO. CUSTODIA CAUTELARE E PENA DI MORTE, DUE BATTAGLIE PER LA CIVILTA' GIURIDICA.di Ciro Sbailò
SOMMARIO: Approvata dalla Camera dei deputati la mozione che impegna il governo ad operare affinché il Consiglio di Sicurezza imponga la moratoria delle condanne a morte in occasione di colpi di stato e di guerre civili; a porre all'ordine del giorno della prossima assemblea generale delle Nazioni Unite una risoluzione sulla moratoria universale delle esecuzioni capitali; a sostenere e a promuovere l'istituzione del tribunale penale internazionale sui crimini contro l'umanità. Emma bonino esprime soddisfazione per l'attuazione di questo punto contenuto nell'accordo fra maggioranza e riformatori ma critica il Governo per la gestione politica del decreto Biondi sulla carcerazione preventiva: "occorreva dire chiaro e tondo, fin dal primo momento, che la custodia cautelate, per qualsivoglia reato, rappresenta una misura assolutamente eccezionale, e che comunque non può durare per più di un mese".
(L'OPINIONE, 21 luglio 1994)
"La Camera dei Deputati ha approvato all'unanimità la mozione parlamentare che impegna Berlusconi a chiedere alle Nazioni Unite la moratoria delle esecuzioni capitali".
Nella gran confusione di questi giorni, un segnale chiaro: questo governo s'impegna, non genericamente per l'"abolizione" della pena di morte, bensì perché effettivamente cessino le esecuzioni capitali. Un impegno che fa parte dell'accordo tra i Riformatori di Marco Pannella e il governo Berlusconi.
La mozione è stata presentata dall'associazione "Nessuno tocchi Caino", che conduce una battaglia per l'abolizione della pena di morte entro il duemila. La mozione impegna il governo su tre punti: 1) Ad operare affinché il Consiglio di Sicurezza imponga la moratoria delle condanne a morte in occasione di colpi di stato e di guerre civili; 2) A porre all'ordine del giorno della prossima assemblea generale delle Nazioni Unite una risoluzione sulla moratoria universale delle esecuzioni capitali; 3) A sostenere e a promuovere l'istituzione del tribunale penale internazionale sui crimini contro l'umanità ad opera dell'assemblea generale delle Nazioni Unite".
Onorevole Bonino, questa mozione ha anche un forte significato politico interno...
Era un punto importante dell'accordo tra la maggioranza e i "riformatori". Poi ci sono la riforma elettorale in senso anglosassone, la politica sulla droga... Insomma, la nostra partecipazione al governo è segnata da impegni molto chiari su temi molto precisi.
Chiarezza, precisione... quello che sembra mancare all'interno della maggioranza di governo. Ad esempio, i radicali e i riformatori sono da sempre protagonisti di battaglie per il diritto e la giustizia che poi diventa un ddl?
Il governo ha gestito malissimo questa vicenda. Il che ha consentito le strumentalizzazioni di alcuni "alleati" di governo e dell'opposizione. Occorreva dire chiaro e tondo, fin dal primo momento, che la custodia cautelate, per qualsivoglia reato, rappresenta una misura assolutamente eccezionale, e che comunque non può durare per più di un mese. E invece s'è scelta la via dei "distinguo" e della cosiddetta "prudenza", col risultato di trovarsi nel bel mezzo d'una selva d'equivoci, strumentalizzazioni, manovrette e veti incrociati. Quando ci sono di mezzo la libertà della persona e il diritto, non si fanno le cose a metà, non ci si fa intimorire dagli avversari...
La stampa e i magistrati hanno puntato tutto sui "tangentisti in libertà"...
Una vergogna. In Italia su 56.000 detenuti, 31.000 sono in attesa di giudizio. Di questi 56.000, almeno 13.000 sono accusati dei reati per i quali il (quasi ex) decreto-Biondi prevede che non vi debba essere custodia cautelare. Su questi 13.000, i cosiddetti "tangentisti" saranno non più di 600 o 1.000. Ma nessuno pensa agli altri 12.000, tenuti in galera contro ogni principio di diritto? Bisogna dire con chiarezza che non ci si batte per le "soluzioni", ma per il diritto. Tra l'altro, mi chiedo, perché ai politici "corrotti" non viene anche imputato il "reato associativo", vista la natura degli abusi che vengono loro contestati?
Già, perché
Perché questo significherebbe processare tutta la prima Repubblica. E sul "banco degli accusati" siederebbero non solo i ladri di danaro, ma anche i ladri di giustizia, di informazione, di verità... Quell'iniziativa dell'Anm, del Siulp e della Fnsi è una cosa vergognosa. Ed è la dimostrazione che in questo Paese l'unico veramente indifeso è il cittadino. A quali regole si può appellare? Su quale separazione dei poteri può contare?
Chi dovrebbe rispondere?
Chi si è assunto il compito di costruire uno Stato di diritto. Noi, da anni, lavoriamo per questo obiettivo. La nostra competenza è cresciuta nel vivo delle battaglie radicali, non nelle biblioteche o nei centri-studio.
Una competenza che Berlusconi ha più volte detto di voler utilizzare.
Vede, le cose dette da Berlusconi a Trieste sono un vero e proprio "manifesto delle libertà". E noi radicali, una volta indicati i punti di un manifesto, siamo abituati a prendere in mano la matita e a fare delle "X" sui punti che man mano vengono realizzati. Ed è per questo che abbiamo messo e mettiamo a disposizione del Governo la nostra competenza. Ovvero, la nostra storia. Non vorrei che si ripetessero certi errori del passato...
A che cosa pensa?
Al primo governo Amato. Alle tante buone intenzioni, ai deludenti risultati...