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il gazzettino, Bonino Emma - 30 ottobre 1994
Bonino: "Lotta alla pena di morte e diritti"

SOMMARIO. Intervista rilasciata "a caldo", subito dopo la nomina a Commissaria presso la UE e le polemiche suscitate dalla preferenza data ad Emma sull'on. Napolitano, secondo la proposta del Ministro G.Ferrara. Bonino avverte di non essere ancora in grado di dare un giudizio sulla nomina, perché troppo occupata a New York, dove si trova, a seguire le vicende parallele della Corte Penale Permanente e della moratoria della pena di morte, i due progetti radicali in discussione all'Assemblea generale delle NU. Il confronto in atto su queste iniziative supera di molto le Tangentopoli italiane e investe problemi di portata universale. Dopo aver fatto il punto del duro confronto (che vede tra l'altro gli Stati Uniti su posizioni opposte a quelle italiane) Bonino rilancia l'appello per la raccolta dei trecento milioni necessari per portare avanti la campagna.

(IL GAZZETTINO, 30 ottobre 1994)

Onorevole Bonino, lei è stata nominata Commissario all'Unione europea, assieme al prof. Monti. Un commento a caldo?

"Debbo ancora rifletterci bene. In questi ultimi giorni non riesco a pensare se non a quello che è urgente fare, qui, a New York, all'Onu, dove è in corso un confronto di enorme portata, di contenuti altissimi ai quali forse, a Roma, tra Tangentopoli e beghe di maggioranza, non si pone abbastanza mente. Quello che qui è in gioco, con il dibattito-confronto sulla istituzione della Corte Penale Internazionale Permanente sui crimini contro l'umanità e la proposta di moratoria universale della pena di morte, è il futuro dei diritti civili e umani: e mica solo in Italia..."

Quali i problemi da affrontare?

"Come prevedevamo, le resistenze, le obiezioni, le perplessità ai due progetti sono fortissime. Purtroppo, vengono sopratutto da "grandi potenze", come Usa e Gran Bretagna, mentre Canada, Croazia o Australia, per esempio, si sono dichiarati a favore. La differenza di comportamento si capisce. Le grandi potenze temono che un tribunale permanente, dunque dotato di una forte autonomia, possa sfuggire al controllo "politico", "diplomatico", ai giochi di potere con i quali di solito vengono regolate tra Stati le pendenze, le questioni anche di diritto. Se invece passerà la tesi dell'istituzione del tribunale, avremo la possibilità, o almeno la speranza, che comincino ad affermarsi regole certe, universali, "oggettive" di valutazione dei crimini, delle offese ai diritti elementari dell'uomo. Lo stesso dicasi per la moratoria della pena di morte: sospendere, sia pure per un periodo determinato, le esecuzioni, significa mettere in evidenza che si può esercitare giustizia senza ricorrere al ricatto dell'assassinio le

gale, che non serve se non a rassicurare le coscienze a buon mercato."

E pensate di farcela?

"Da soli, mai. Ma io conto sull'appoggio della gente. E' uscita sul New York Times una pagina (a pagamento!), con l'appello all'istituzione del tribunale, firmato da 7 premi Nobel e centinaia di ministri, uomini politici, cittadini di mezza Europa. E stiamo rilanciando la sottoscrizione, per affrontare le ulteriori spese urgenti. I primi a darci soldi sono stati Bertolucci e Zevi, assieme a centinaia di semplici cittadini. Vorrei chiedere ai vostri lettori di aderire, inviando vaglia e assegni (Partito radicale, Via di Torre Argentina 76, 00186 Roma) o telefonando al partito (06-689791) per lasciare il numero della Carta di Credito. E' importante raggranellare i 300 milioni necessari. Se non ce la faremo dovremo abbandonare il campo a metà."

Torniamo alla sua nomina a Commissario dell'UE...

"Di questa nomina va ringraziato personalmente Silvio Berlusconi, che ha resistito alle pressioni esercitate su di lui dalla partitocrazia e dalle forze consociative più aggressive. Accetto l'incarico solo pensando che è un risarcimento politico alla memoria dei grandi antifascisti liberali e democratici, dai fratelli Rosselli a Ernesto Rossi, che i potenti di questo Paese, anche quelli dell'"antifascismo di regime", del cosiddetto "arco costituzionale", hanno cercato di far dimenticare. Il problema sarà di come corrispondere ora alle lucide indicazioni di Altiero Spinelli, che intendo portare avanti anche per correggere le distorsioni cui sono oggi sottoposte l'immagine e la politica estera del Paese."

 
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