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Zanuttini Paola, Bonino Emma - 11 novembre 1994
NO! E NO CHE NON MI PENTO...
Cosa ci fa una "pierina della disobbedienza civile" in una maggioranza di destra? La neoeletta commissaria Cee spiega le ragioni del suo cambio di rotta: radicale

di Paola Zanuttini

SOMMARIO. Vivace e riuscita intervista, che tratteggia aspetti anche privati ed umani di Emma Bonino, a partire dalla descrizione dell'ambiente casalingo dove Emma vive (ed ospita, al momento, la famiglia del fratello, bambini inclusi). Bonino motiva le ragioni per le quali non è affatto pentita della sua attuale collocazione politica né si sente in contradddizione con la sua stessa biografia. Certo - avverte - ci sono problemi di identità, ma ne avrebbe avuti anche se si fosse trovata nel fronte progressista. In realtà, non sono né i pericoli di un neofascismo alla Fini, né il "celodurismo" di un Bossi a spaventarla, quanto piuttosto la difficoltà di un Berlusconi a rilanciare il programma riformatore che aveva promesso. Dà poi giudizi su Tiziana Maiolo, Pannella, ecc. Interrogata sulla sua vita privata, menziona la vicenda personale recentemente interrottasi e che sembra ancora amareggiarla. Accenna infine quali potrebbero essere le priorità che dovrà affrontare dal suo nuovo incarico di Commissaria europe

a.

(IL VENERDI' DI REPUBBLICA, 11 novembre 1994)

Roma. Per le scale, c'è la signora Amalia, colf e padrona: porta da casa, sulle stampelle, un paio di camicie che ha appena stirato. Incollati davanti a un televisore da pochi pollici, ci sono i nipoti teen ager venuti da Bra, che tentano di non perdersi la puntata di Sentieri. In terrazza c'è la cognata che prepara un panino per suo marito. In bagno, invece, c'è Emma Bonino che ci riceve mentre si lava i denti e poi zompetta per casa infilandosi il collant.

Ma allora, se non è cambiato niente dai ruggenti anni Settanta, dalle case di Trastevere con tante scale e pochi metri quadri, dall'allegro e affollato disordine d'antan, che ci fa questa informale ragazzaccia di 46 anni dentro una maggioranza in doppiopetto?

Com'è possibile che Bonino Emma, radicale storica, disobbediente civile, digiunatrice accanita, antiproibizionista convinta e rompiscatole ad oltranza, ottenga la sua prima carica istituzionale, ovvero commissaria CEE ai diritti dei consumatori e agli atiuti umanitari, proprio sotto il primo governo di Berlusconi Silvio?

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Non parlavo delle ragioni tecniche, ma di quelle umano. Non ha problemi di identità fra questi nuovi partner politici? Ci sono postfascisti, antiabortisti, uomini d'ordine...

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E quali sono le priorità che l'hanno fatto schierare a desta?

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Scusi, lei da anni si accanisce sulla partitocrazia e poi la sua nomina di commissario Cee è stato un balletto partitocratico d'alta scuola: ognuno s'impuntava sul proprio candidato, Napolitano veniva chiamato in scena, Ferrara minuettava, Speroni scalpitava, Pannella s'impennava, Berlusconi incespicava. Sembra una nemesi.

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Lei si è autodenunciata ed è stata arrestata per reati d'aborto, è una protagonista del movimento delle donne, milita nel partito che, per primo, ha avuto un fronte omosessuale. Si trova bene in una maggioranza dove Bossi ha la fissa del celodurismo; dove i missini, per insultare qualcuno, dicono che è gay; dove Pivetti e compagnia rimettono in discussione l'aborto?

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Ma l'aborto? Non è scoraggiante doversi rimettere a difendere un diritto per cui combatteva vent'anni fa?

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E di Berlusconi non ci dice niente?

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Allora perché gli ha dato fiducia?

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Con le sue colleghe di maggioranza come si trova?

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E sta con Maiolo o con Di Pietro?

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Non trova che le capriole da Rifondazione a Forza Italia di Tiziana Maiolo denuncino una certa smania di potere?

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Già che ci siamo: e le capriole di Pannella a cosa sono servite, a restare a galla?

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Nel vostro rapporto di lavoro chi è la vittima e chi il carnefice?

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E come va la sua vita privata?

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Ma l'amore?

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Com'è lei quando soffre per amore?

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A Bruxelles quale sarà il primo impegno?

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C'è qualcosa di lei che non le piace, che la lascia perplessa?

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Le ha raccontate anche stavolta?

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