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L'Italia Settimanale - 11 gennaio 1995
LOTTIZZATI, IN PIEDI. ENTRA L'ALTA CORTE

SOMMARIO: Interessante intervista anonima [ma manca anche il nome dell'autore del'articolo, n.d.r.] ad un funzionario della Corte Costituzionale che rivela una serie di elementi, tutti garantiti come fattualmente inconfutabili, i quali dovrebbero dare per certo che la Corte, composta come è di giudici di parte, politicizzati, attenti al potere e ai suoi rappresentanti - in specie il Presidente della repubblica - oltreché in larga misura incompetenti, e infine avversari acerrimi di Pannella, respingerà la gran parte dei referendum dei Riformatori, e in particolar modo quelli elettorali.

(L'ITALIA SETTIMANALE, 11-18 gennaio 1995)

"Non mi presento con nome e cognome perché temo le ritorsioni e alla fine perderei sicuramente il posto. Alla Consulta la libertà d'espressione dei dipendenti non è di certo incoraggiata".

Chi parla è un funzionario della Corte Costituzionale che da ora chiameremo "mister White", anche in omaggio al regista di Pulp Fiction, Quentin Tarantino.

Si sfoga, mister White, a ruota libera su tutto il microcosmo che ruota intorno al Quirinale, manifestando la propria preoccupazione per le sorti dei 13 referendum di Pannella: »E' tutto deciso a livello politico .

Ma ne ha per tutti: dal Presidente dell'Alta Corte, Francesco Casavola nella foto (»Mira a dirigere il nuovo Governo del Presidente e so da fonte sicura che ha già avuto contatti in tal senso con Scalfaro ), al relatore sui referendum di Rifondazione per l'abrogazione della legge Mammì (»Hanno scelto lo stesso giudice, Renato Granata, che ha già condizionato la pronunzia della Consulta poche settimane orsono in senso sfavorevole a Berlusconi che dovrà mollare una rete ), al divieto di fare rivendicazioni sindacali all'interno della Corte (»tutto va risolto per via breve, noi abbiamo generose elemosine, mai diritti ).

Ne esce fuori un'immagine del supremo organo costituzionale ridotto a un sorta di Usl della Lombardia, dove a lottizzare sono sempre gli stessi: i finti moralizzatori del consociativismo uniti ai neo acquisiti leghisti della politica del "ribaltone".

Mister White dice di parlare anche a nome di tutti quei (pochi) dipendenti della Consulta non assunti per via lottizzatoria (una situazione già descritta su L'Italia settimanale che aveva definito i raccomandati come "I figli della Corte

E se la piglia in particolare con Cesare Mirabelli, giudice relatore per il referendum sui Comuni, messo a quel posto da Gava e da Forlani. Mirabelli è anche il responsabile dei problemi amministrativi della Consulta ed è considerato un osso duro dai dipendenti. »Peccato però dice mister White che non abbia ancora mosso un dito per sanare la situazione di Gabriella Pescatore, la figlia del vicepresidente della Corte, comandata in un posto dove non si è mai vista per quasi nove anni. Noi volevamo anche rivolgerci alla magistratura ordinaria chiosa poi amaramente ma tutti i politici, di maggioranza e di opposizione, che abbiamo contattato, ci hanno consigliato di lasciar perdere . Ecco il perché di questa intervista.

-Mister White, perché si è deciso solo ora a parlare e per di più coperto dall'anonimato?

»C'è una diffusa insofferenza del personale della Corte di fronte a scelte dei giudici costituzionali che appaiono inique, anzi vessatorie. Dimostrano e un completo disprezzo per i sottoposti .

-Si spieghi meglio..

»C'è la presunzione di operare sempre bene e di non essere soggetti a nessun sindacato per le proprie valutazioni. Si considera il personale della Corte come un esercito privilegiato di mercenari che devono soltanto obbedienza. Basta vedere le modalita di reclutamento della gente che per lo più proviene da altre amministrazioni dello Stato e che viene "comandata" alla Corte su chiamata diretta dei singoli giudici, senza alcun controllo ammmlstrativo

-Tutti raccomandati?

»Per concorso ne saranno entrati, sì e o, una dozzina .

-Parliamo di referendum: cosa bolle in pentola?

»Le decisioni in gran parte sono state prese: per Pannella ci sarà una solenne delusione istituzionale. Del resto in queste decisioni la Corte tiene tradizionalmente conto solo degli equilibri e delle alchimie dei politici, stile Prima Repubblica .

-Come può affermare questo?

»Prima di tutto i referendum elettorali sono stati assegnati a giudici con scarsa competenza ed esperienza in materia: Guizzi è un ex craxiano di terro che si è occupato solo di diritto romano, Mlrabelli si intende di diritto ecclesiastico, Ferri lo ha nominato Cossiga ed è un socialdemocratico, e con questo le ho detto tutto di lui .

-Sono così importanti i relatori?

-Determinanti, anzi decisivi. Tutto lo studio preparatorio lo fanno loro, i colleghi poi possono anche votare contro e dissentire, ma in genere si trovano a dover ratificare un lavoro già approfondito da altri e io conosco la pigrizia mentale di questi giudici .

-Perché dice così?

»Conosco i miei polli. Mi rendo conto dell'irriverenza, ma nell'attuale Corte Costituzionale ci son solo due mezzi esperti di Costituzione: il professor Pescatore e il professor Caianiello. Entrambi pero sono esperti solo del settore amministrativo. Potrei però raccontare molti aneddoti, a cominciare dalle decine di Gazzette Ufficiali che si sono dovute correggere a causa di errori dei relatori, che affermavano cose in contrasto con le decisioni prese in camera di consiglio .

-Come facevate ad accorgervene?

»Quando le sentenze, con grave e colpevole ritardo, venivano depositate nell'ufficio del massimario, qualcuno di noi impiegati o funzionari si rendeva conto di alcune incongruenze e le segnalava; così occorreva, in un secondo momento, far fare degli errata-corrige sulle Gazzette Ufficiali successive.. .

-Ne viene fuori un ritratto da Usl lombarda, più che da Alta Corte Costituzionale...

»Anche io stentavo a crederci, ma poi con oltre quindici anni di servizio ne ho viste di tutti i colori... .

-Ad esempio?

»Dò per scontato che la Costituzione sia ormai un optional per decisioni politiche come queste. Mi risulta che l'attuale Presidente Casavola intrattenga conciliaboli con il Presidente Scalfaro per diventare lui l'eventuale Capo del Governo del Presidente. Del resto, da marzo decade dal mandato e, se si continua così, la crisi può durare mesi, Scalfaro, allora, lo tira fuori dal cappello a cilindro e a quel punto non durerebbe solo fino alle elezioni: una volta fatto fuori Berlusconi, il governo del Presidente potrebbe durare molto più a lungo .

-Da cosa le risultano circostanze così gravi?

»Nei nostri uffici si tratta di vox populi. Ma c'è di più: alcuni assistenti delle alte sfere della Corte mi hanno parlato di questi contatti tra Casavola e Scalfaro e mi hanno detto che la sorte dei referendum di Pannella è già segnata perché solo tre o quattro giudici vorrebbero ammetterli. Al contrario, quasi sicuramente i quesiti di Rifondazione sulla legge Mammì verranno accettati in toto .

-Lei non ha mica la palla di vetro?

»No, ma riferisco cose che non sono un mistero per nessuno tra gli addetti ai lavori: le basti pensare che per i referendum sulla Rai e sulla pubblicità televisiva è stato scelto lo stesso relatore, Renato Granata, che dovrà occuparsi della legge Mammì e che recentemente è stato il relatore di quella sentenza che obbligherà Berlusconi a disfarsi di una rete. Il bello, anzi il brutto, è che Granata non ha una formazione professionale specifica in questa materia, visto che è un esperto di informatica ma non di informazione. C'era, invece, il professor Enzo Cheli che se non altro nel 1980 aveva già pubblicato per Il Mulino "Radiotelevisione pubblica e privata in Italia". Forse potevano scegliere lui come relatore. In realtà, io sono convinto che oltre a voler affossare Berlusconi ci sia un disegno per eludere il voto degli italiani dello scorso 27 marzo .

-Si spieghi meglio

»Che vogliano fare la festa a Berlusconi lo considero un dato di fatto. Prenda la decisione sulle pensioni d'annata: era pronta fin dagli esordi del governo Amato, ma la patata bollente l'hanno voluta scaricare sull'ultimo arrivato. Infatti, la discussione e la decisione erano già state fatte da un pezzo e si è solamente atteso il momento che per loro è apparso più propizio per pubblicizzarla .

-E poi?

»L'atto conclusivo è l'assegnazione a magistrati "politici" dei referendum più delicati: e costoro sono quelli più facilmente raggiungibili dall'esterno .

-Perché ci sono state allora queste pressioni?

»E' costume che, per le dispute politiche, gli uomimi del Palazzo si consultino con quelli della Corte più sensibili a questi problemi, prima delle decisioni. E non a caso prima di nominare i giudici da parte del Parlamento il mercato delle vacche era uso comune

-Dobbiamo quindi rassegnarci a una Consulta politicizzata, per non dire lottizzata?

»Credo di sì, perché il difetto è nel manico. Quando sono nominati i giudici costituzionali, ormai la loro carriera è all'apice e non hanno altre prospettive che usare la Consulta come trampolino. E' stato così per Elia, diventato senatore Dc, per Paladin diventato ministro, per Corasaniti che prima doveva diventare senatore democristiano e poi ha scelto il Pds perché gli ha proposto un collegio elettorale più facile e poi per Saja. Per lui hanno addirittura creato l'antitrust, in progetto da anni ma varato solo nell'imminenza dell'età pensionabile di quel Presidente. E il bello è che si è portato pure dietro il personale ausiliario dalla Corte stessa... Forse se si facesse come negli Usa, in cui i giudici costituzionali sono a vita e nominati dal Presidente della Repubblica... .

-I referendum di Pannella sono spacciati?

»Forse ammetteranno quelli meno decisivi per dargli un contentino, ma Pannella non lo possono sopportare e tanto meno i suoi sit in. Quelli, per lor signori, sono reati di lesa maestà. E se per Segni si sono fatti "commuovere" dall'opinione pubblica di sinistra che voleva quei due referendum, per il leader radicale e per la destra che attualmente lo sostiene non dovrebbe esserci niente da fare .

-Perché solo oggi questa intervista?

»Abbiamo provato anche a contattare uomini politici, sia di maggioranza sia dell'opposizione. Volevamo persino rivolgerci alla magistratura ordinaria penale. Quello che io oggi le dico sono in molti a saperlo, ma quasi tutti mi hanno risposto così: "Lasci perdere" .

 
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