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Pannella Marco - 10 marzo 1995
IL PRESIDENTE SCALFARO NON C'ENTRA IN NULLA NELLO SCADENZARIO NEGATIVO... IL GOVERNO COPRE PDS E SINDACATO.

di Marco Pannella

SOMMARIO. Interessante analisi della situazione politica per quanto riguarda le responsabilità stesse del Presidente della repubblica nella mancata determinazione della data delle elezioni.

(10 marzo 1995 - dichiarazione)

"Le analisi del vertice del Polo sui comportamenti e sulla politica del Presidente del Consiglio sono spesso errate.

E se la diagnosi non è quella giusta, la terapia può esserlo ancor meno. Il Presidente della Repubblica, probabilmente e secondo le mie valutazioni, non c'entra per nulla; per incredibile che questo possa apparire.

Ad esempio, l'arretramento vistoso e repentino del calendario conclusivo dell'opera del Governo, fra dichiarazioni al Senato e ultime dichiarazioni che avrebbero dovuto invece costituire passi avanti nel tentativo di dialogo con il Polo, è dovuto unicamente alla debolezza del Governo nei confronti della componente Cofferati del Sindacato, cui si presta - giustamente - collateralismo e dipendenza dal PDS e dei progressisti, con le loro strategie politiche, e una non necessaria attribuzione di subalternità a CISL e UIL nei confronti della CGIL.

Si paga così l'errore di aver sottovalutato e di sottovalutare l'autonomia politica piena - in termini di rispetto della Costituzione - assunta e gestita dal Presidente Dini, oltre che da quella non marginale parte del Governo molto sensibile al potere ed al sottopotere pidiessino. Il Presidente Scalfaro finisce, così, per divenire alibi non richiesto o schermo di responsabilità politche non sue. Occorre quindi che il Polo la smetta di avere meri e non solidi rapporti diplomatici, anzichè iniziativa politica di dialogo e di intesa, con il Presidente Dini.

Per quanto riguarda noi Riformatori dei Club Pannella chiediamo formalmente e pubblicamente al Presidente Dini di denunciare, anzichè coprire, l'azione ritardatrice del sindacato, dovuta a inquinamenti politici sin troppo evidenti: in esecuzione dei piani di D'Alema e soci antiberlusconiani e antiriformatori, occorre far scadere i tempi politici che rendano possibili elezioni entro giugno (per esempio a maggio) e, soprattutto, il compimento dell'attività di rapina dei referendum di Rifondazione e nostri sul sindacato, e dell'autonomia della Rai-Tv.

Il Governo, finora, è caduto nel gioco progressista e lo ha coperto. L'inesperienza è probabilemnte causa maggiore di questa responsabilità. Che venga mutata rotta: o i Riformatori, pochissimi che siano, saranno loro che - anzichè votare la manovra come vogliono, per gli stessi motivi per i quali hanno votato a favore del Governo - le voteranno contro".

 
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