SOMMARIO. Importante documento politico del Movimento dei Club - Riformatori, che per la prima volta configura un distacco del Movimento stesso dal Polo delle Libertà, ed una ipotesi di presentazione elettorale autonoma, pur nel quadro di un accordo politico generale con il Polo.
(13 marzo 1995)
MOZIONE GENERALE
"Considerando che
- si fa sempre più pesante l'offensiva volta alla restaurazione del regime partitocratico, principalmente ad opera della coalizione che unisce, intorno al PDS, gran parte di quel che resta delle vecchie forze politiche e dei poteri economico-finanziari, burocratici, sindacali e dell'informazione, coalizione che per questi suoi caratteri è ben lungi dal rappresentare uno schieramento di moderna sinistra democratica e socialista liberale;
- a queste forze è necessario opporre un'alternativa di riforma radicalmente liberale, democratica, liberista e libertaria;
- è peraltro consistente il rischio che nel Polo guidato da Silvio Berlusconi - interlocutore primo e necessario, oggi, di ogni tentativo di dar vita a una simile alternativa - finisca per prevalere, sulla sua vocazione liberale, la tendenza a configurarsi come blocco continuista di centro-destra con marcate connotazioni di conservatorismo sociale e nazional-clerico-moderate, e con conseguenze anti- e contro-riformatrici sul piano istituzionale economico e civile;
- in tal caso questo fronte finirebbe col configurare un progetto diverso ed alternativo a quello che i Riformatori hanno per oltre un anno proposto alla maggioranza politica uscita dal voto del 27 marzo;
- si conferma sempre più che solo a partire dall'iniziativa del Movimento dei Club Pannella-Riformatori e attraverso la costituzione dell'Unione dei Riformatori, secondo quanto deliberato dal primo congresso del Movimento, si può giungere alla formazione di un Polo della riforma liberale realmente alternativo e non omologo alle aspettative e necessità dei poteri forti e di conservazione;
- uno degli aspetti che più negativamente condizionano la vita politica italiana di oggi è rappresentato dall'incapacità della vasta area di opinioni e di speranze laiche, democratico-socialiste, socialiste liberali e liberal-democratiche di esprimersi, di organizzarsi e di pesare in modo adeguato, dopo la crisi che ha travolto le forze politiche in cui tradizionalmente essa si esprimeva;
- la prossima scadenza elettorale regionale e amministrativa si carica di una straordinaria valenza politica generale, anche e soprattutto nel contesto dell'iniziativa volta a far sì che entro giugno si possano tenere le elezioni politiche e che queste possano segnare una svolta di libertà;
ribadisce
- la validità degli obiettivi e delle decisioni adottati dal primo congresso del Movimento;
delibera
- di confermare e rilanciare la proposta di un patto politico e di legislatura con Silvio Berlusconi e con il suo Polo, tale da segnare in modo determinante l'agire politico comune a partire dalla proposta e richiesta che ai Riformatori sia affidata, nel progetto e nella svolta liberale di governo, la guida della politica estera, ambientale, dell'informazione e della comunicazione;
delibera
- che il Movimento presenti per le elezioni regionali e amministrative liste con il proprio simbolo ovunque possibile;
indica
- nella formazione di queste liste l'occasione per un'assunzione di impegno e responsabilità, in risposta all'appello lanciato da Marco Pannella, da parte dei laici, socialisti, riformatori, libertari, ambientalisti e referendari, e di tutti coloro che non si riconoscono nell'attuale deriva continuista e conservatrice che caratterizza l'intera scena politica;
auspica
- accordi elettorali con l'alleanza guidata da Silvio Berlusconi - per le candidature a sindaco, a presidente di provincia e per la quota maggioritaria dei consigli regionali - solo sulla base e nel contesto di un contratto politico da stipulare formalmente, e che sia tale da qualificare l'intero polo come soggetto di riforma liberale, liberista e libertaria;
impegna
- gli organi del Movimento ad attuare la presente mozione.