di Marco PannellaSOMMARIO. Durissima presa di posizione, dopo che il presidente della repubblica aveva esortato le parti politiche a provvedere urgentemente ad attuare norme che garantiscano la cosidetta "par condicio" nell'informazione. Il documento è importante, perchè giunge in una giornata che ha visto il governo Dini in difficoltà sulla manovra, e si avverte aria di crisi di governo.
(Strasburgo, h.18,50, 24 marzo 1995)
"Ora attendiamo con impazienza che il Presidente della Repubblica condanni solennemente e una volta per tutte l'ultratrentennale attentato ai diritti civili e politici del cittadino (reato da Corte d'Assise) che viene compiuto dalla RAI-TV, nelle parti residue della gestione partitocratica, faziosa, contro la quale abbiamo in molti e molto spesso messo in causa le nostre esistenze, a volte non solamente politiche.
La parita' di condizioni per le forze politiche è stata violata, negata dalla Democrazia Cristiana, dal Partito Comunista, da un Parlamento che in decenni ha rappresentato l'organo subalterno del regime della Tangentopoli del diritto, della verita' e non solamente del danaro.
Non puo' essere invocata e difesa solamente quando una fazione che e' responsabile di tutta quella violenza e della violazione violenta della legge e della Costituzione sta tentando di restare al potere dove ancora vi permane, e di tornare lì da dove è stata cacciata via.
Il Presidente della Repubblica ci esorta sempre più sovente alla pratica della verità. E' l'ora ch'egli torni urgentemente a darcene l'esempio, oltre tutto recuperando i decenni e gli anni e le settimane e i giorni in cui sul tema dell'informazione e della RAI-TV, e sui suoi misfatti, anche i migliori hanno scelto, fino ad oggi - per omissione o con dichiarazioni - di stare dalla parte della verità, ma di quella negata."