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Riformatori - 1 maggio 1995
DOCUMENTO FINALE - MOVIMENTO CLUB PANNELLA-RIFORMATORI. CONSIGLIO GENERALE DEL 29-30 APRILE/1 MAGGIO 1995.

1 maggio 1995

SOMMARIO. Lungo e articolato documento che rispecchia il dibattito svoltosi in Consiglio generale, avendo come primo punto in discussione l'analisi dei risultati conseguiti nelle elezioni regionali dell'aprile 1995 nonché delle responsabilità per l'insuccesso patito; come secondo punto il delicato problema del rapporto tra il Movimento stesso e alcuni almeno dei parlamentari eletti alle elezioni del 1994; ed infine, come terzo, le vie possibili per il salvataggio dell'iniziativa referendaria, in particolare con il richiamo alle sue responsabilità del Polo delle Libertà e dello stesso Berlusconi.

Il Consiglio Generale del Movimento dei Club Pannella-Riformatori, riunito a Roma il 29, 30 aprile e 1 maggio 1995, dopo ampio dibattito sulla situazione politica, istituzionale, economica del nostro Paese, anche alla luce dei risultati delle recenti elezioni politico amministrative;

rivolge un riconoscente saluto agli elettori che hanno sostenuto con il loro voto e la loro fiducia le Liste e i Candidati dei Club Pannella-Riformatori impegnati in una difficilissima, drammatica battaglia per la difesa politica della speranza e dell'alternativa democratica e antipartitocratica, liberale, liberista e libertaria, federalista europea, in quella che è risultata, per la congiunta responsabilità dei due Poli di Destra e di Sinistra, la più soffocata competizione elettorale, dal '46 ad oggi - soffocamento reso possibile anche delle reti televisive Fininvest;

ringrazia gli iscritti ed i militanti riformatori radicali, per la prova nuovamente offerta di forza politica organizzata e libertaria, per essere stati continuatori pressoche' unici delle grandi battaglie ideali e politiche antifasciste ed anticomuniste, antitotalitarie ed antipartitocratiche del Movimento dei diritti civili ed umani italiano contro blocchi sociali, culturali, di potere intimamente e violentemente conservatori e reazionari, restauratori e continuisti del Regime e dei suoi interessi;

ringrazia altresì quei compagni socialisti, laici, repubblicani, socialdemocratici che, tanto più meritori quanto meno numerosi, si sono trovati ad interpretare la necessità di rinascita del loro patrimonio politico ed ideale accogliendo il fraterno appello dei Club Pannella ad un impegno non solamente elettorale ma politico e strategico;

giudica l'insuccesso elettorale il prezzo che - in uno scontro fortemente antidemocratico, con una legge truffaldina ed eversiva dei risultati dei referendum, in particolare quello del 18 aprile 1993 - è stato pagato per una sempre maggiore assunzione di responsabilità politica e storica di fronte alla deriva antiliberale antidemocratica - per molti versi tale da far ripiombare nell'illegalità le istituzioni - deriva cui il Polo di centro-destra non è più estraneo;

deplora che lo stesso Silvio Berlusconi abbia ritenuto di dover e poter esplicitamente chiedere un voto contrario di condanna per le liste dell'autonomia riformatrice, dell'alternativa contro lo jattante ritorno partitocratico, ma gli risponde rilanciando con tutta l'energia e la convinzione delle quali ancora dispone un'alleanza libertaria, liberale, liberista, referendaria, riformatrice che unisca Forza Italia ed il Movimento dei Club Pannella-Riformatori.

Il Consiglio Generale constata che questa proposta di alleanza, con i suoi contenuti, con i suoi obbiettivi, le sue ragioni è stata lasciata costantemente cadere, per dare invece spazio e vita ad operazioni e scelte - di maggioranza, di governo, di partiti - di metodi e di accordi che rischiano ora di travolgere nel giro di settimane la stessa leadership di Silvio Berlusconi, il patrimonio da lui donato con la sua scesa in campo contro i prescritti vincitori e dominatori dell'elezione del 27 e 28 marzo, con il progetto radicalmente liberale e riformatore sostenuto dalla maggioranza degli elettori e dall'opinione pubblica.

Il Consiglio Generale lancia quindi un fraterno, pressante, appello a Silvio Berlusconi perché con chiarezza e decisione superi di slancio la palude partitocratica nella quale rischia di essere definitivamente racchiuso e battuto, perche' si rivolga direttamente al Paese, alle donne ed agli uomini d'Italia, chiamandoli a democratica raccolta e battaglia per immediatamente imporre il passaggio alla seconda Repubblica, per sperare e travolgere i partiti anticostituzionali della partitocrazia oggi moltiplicatisi e dilaganti da una parte all'altra - dalla Sinistra alla Destra passando per il Centro - per vincere così le elezioni ed i referendum riformatori, in una campagna di settanta settimane al massimo, creando le premesse per la Riforma presidenzialista, federalista, bi- o tripartitica di modello americano entro il 1997.

Nell'attuale assetto e nella concreta politica del Polo delle Libertà, del Buongoverno e della Solidarietà, nel loro convergere di fatto con la politica sia del Presidente della Repubblica, sia di un Partito dei Giudici che sta sovvertendo l'ordinamento e ha nel Procuratore Borrelli la sua punta di lancia, sia nello schieramento imperniato sul PDS e sull'intero parastato sindacale, assistenziale, corporativo; in tutto cio' il Consiglio Generale del Movimento dei Club Pannella-Riformatori indica la piu' concreta e definitiva minaccia di eliminazione della leadership di Silvio Berlusconi, e quindi della sua esistenza politica; minaccia incombente, ma che può forse ancora oggi essere battuta e rovesciata nel segno.

Le condizioni oggettive per il realizzarsi di questo evento sono ormai tutte riunite. La campagna referendaria che è già in corso, ma che sarà aperta formalmente l'11 maggio, costituisce ora l'unico, forte strumento per scongiurare l'irrimediabile degrado della speranza e delle realta' liberali, liberiste, libertarie nel nostro Paese.

Alla luce dei deliberati della Assemblea Costituente del Movimento, dei Consigli Generali, del Congresso, che qui richiamiamo, e delle negative risposte fin qui ad essi date; alla luce delle evidenze negative che le elezioni del 23 aprile hanno rafforzato e non causato, il Movimento constata che senza il salvataggio della tenuta dei referendum dell'11 giugno verrebbe ormai a mancare ogni possibilità di confermare e riproporre un'organica e strategica alleanza con Silvio Berlusconi, Forza Italia, e l'intero Polo. A Silvio Berlusconi ricorda l'impegno pubblicamente preso, in occasione del Congresso del Movimento, di impedire in ogni caso e con ogni mezzo legale il sequestro dei referendum da parte del Parlamento partitocratico. Se questo non accedesse, dunque, per quanto riguarda il Movimento sarebbero da considerarsi irrimediabilmente superate la prospettiva, la praticabilità, l'attuabilità dell'alleanza e della riforma liberale con chi pur vinse, per questa speranza suscitata nel Paese, la prova dello scorso

anno.

Per realizzare il suddetto salvataggio dei referendum, il Consiglio Generale del Movimento invita i Club, i militanti e gli iscritti ad una straordinaria mobilitazione di pressione sugli eletti delle proprie circoscrizioni e dei propri collegi, sul Presidente della Camera e sul Presidente della Repubblica, da attuarsi tramite l'invio di fax, lettere, telegrammi ed ogni altra iniziativa non violenta.

Il Consiglio Generale denuncia la grave difficolta' fino ad ora incontrata nella campagna di autofinanziamento secondo gli obiettivi previsti dal bilancio preventivo per il 1995, difficolta' che il Movimento nel suo insieme si impegna a rimuovere anche per garantire nell'immediato le risorse necessarie alla raccolta delle firme per la presentazione dei diciotto quesiti già depositati presso la Corte di Cassazione, raccolta che rischia altrimenti di venir compromessa.

Il Consiglio Generale del Movimento rivolge, per finire, un appello a tutti i militanti e gli iscritti, a tutti e a ciascuno dei suoi membri - a cominciare da quelli eletti in Parlamento nel 1994 - con uguale fraternità e volontà di amicizia, perchè assieme - quali che siano state le vicende polemiche e le incomprensioni recenti - nel pieno rispetto dei principi generali che regolano le organizzazioni democratiche e più di ogni altra quelle libertarie, e delle responsabilità proprie a ciascuno, del valore del dialogo e della tolleranza - che non può essere onorato e difeso se lo si priva di qualsiasi conseguenza e organizzativa e politica - operino per affermare gli obiettivi ideali e politici del Movimento, così precisati e ribaditi.

 
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