11 maggio 1995di Marco Taradash (dichiarazione)
SOMMARIO: Auspica che, dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulla par condicio, la Fininvest sappia ora dare un esempio di capacità e di intelligenza liberale, mettendo al servizio del Paese le sue stratture per una grande campagna referendaria, invece di chiudersi in difesa dei suoi soli interessi.
"LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE HA RICONOSCIUTO LE RAGIONI DEI PROMOTORI DEI REFERENDUM E DEI RIFORMATORI A DIFESA DELLA LIBERTA' DI INFORMAZIONE E DELLA LIBERTA' ELETTORALE. A QUESTO PUNTO GLI ELETTORI, CHIAMATI A DECIDERE ANCHE SULLE RETI FININVEST AVRANNO UN ULTERIORE ELEMENTO PER GIUDICARE.
SI VEDRA' INFATTI DALLA REAZIONE ALLA SENTENZA DELLA CONSULTA IL GRADO DI MATURITA' DELLA FININVEST RISPETTO AL RUOLO ESSENZIALE CHE UNA GRANDE TELEVISIONE NAZIONALE SVOLGE DURANTE LE CAMPAGNE ELETTORALI.
SE LA FININVEST OFFRIRA' ADEGUATI SPAZI DI PROPAGANDA E CONFRONTO SU CIASCUN REFERENDUM AI SOSTENITORI DEL SI E DEL NO E NON CHIUDERA' INVECE I SUOI SPAZI, COME PURTROPPO E' ACCADUTO DURANTE LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE, SARA' CHIARO CHE LA FININVEST E' CONSAPEVOLE DEL SUO RUOLO E DELLE SUE RESPONSABILITA', SARA' CHIARO CHE RESTA COME IN PASSATO PATRIMONIO DI TUTTO IL PAESE E LUPGO DI LIBERTA' PER TUTTI. MI ATTENDO UNA DECISIONE IN QUESDTO SENSO NELLE PROSSIME ORE, CONSAPEVOLE COME SONO DEL MESSAGGIO FORTEMENTE NEGATIVO CHE UN COMPORTAMENTO DIVERSO INDIRIZZEREBBE AGLI ELETTORI."