22 maggio 1995di Elio Vito, membro della "Commissione napolitano" (dichiarazione)
SOMMARIO. Presa di posizione procedurale dinanzi ai tentativi posti in atto da varie parti, e facendo ricorso ad ogni mezzo, per evitare i referendum sulle TV.
"Occorre forse ricordare che la Commissione speciale presieduta dall'onorevole Napolitano è stata istituita per dare una risposta alle esigenze di riordino complessivo del settore radiotelevisivo, dopo la sentenza della Corte costituzionale.
Con questo fine e per elaborare un testo unificato delle varie proposte di legge presentate sta lavorando il Comitato ristretto costituitosi all'interno della Commissione.
Il lavoro sin qui svolto dal Comitato - e le stesse competenze della Commisione Napolitano - non hanno nulla a che vedere con quanto si sta facendo fuori del Parlamento per trovare una soluzione legislativa che abroghi parzialmente la legge Mammì ed eviti i referendum sulla tv. A questo punto, la riunione di stasera del Comitato ristretto non può servire da raccoglitore parlamentare di lavoro svolto altrove.
Se qualcuno - qualche deputato, non qualche professore universitario - intende presentare una proposta per evitare i referendum, lo faccia pure, ma utilizzi gli strumenti propri: presenti una'autonoma proposta di legge, che sarà assegnata alla Commissione Cultura presieduta dall'on. Sgarbi e, se lo ritiene, ne solleciti l'urgenza.
Ogni altra strada - soprattutto, quella di passare per la Commissione Napolitano - è istituzionalmente scorretta. C'è da augurarsi che se ne rendano conto anche la Presidente della Camera, che tanto volle la Commissione speciale per le TV, ed il Presidente Napolitano."