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Il Piccolo - 26 maggio 1995
OFF-SHORE NEL GENNAIO '96
26 maggio 1995

di f.b.

Il Piccolo di Trieste

SOMMARIO. Si rende conto delle iniziative, degli incontri, delle sollecitazioni poste in atto dall'eurodeputato Gf. Dell'Alba a Trieste, per dare realizzazione alla deliberazione in sede Ue che ha avviato il processo per dare a Trieste l'"off-shore". Al termine dell'articolo, si riportano i giudizi di Dell'Alba in merito al contenzioso italo-sloveno.

L'Eurodeputato Dell'Alba mette fretta ai responsabili locali: "Bisogna stringere i tempi e trovare presto una sede, coinvolgendo soprattutto gli operatori privati". Perplessità sull'adesione della Slovenia all'Ue nel mese di giugno: "Siamo in molti a Bruxelles a credere che nella trattativa in corso abbiano chiesto troppo".

"L'off-shore? E' auspicabile che possa prendere avvio nel gennaio del '96. Oltre a tutto sarebbe una data di una certa valenza, visto che coincide con l'avvio del semestre di presidenza italiana dell'Unione europea, e proietterebbe Trieste in un'ottica del tutto particolare". Gianfranco Dell'Alba, eurodeputato dei Riformatori, è giunto ieri in città per una due giorni particolarmente intensa di incontri con i soggetti interessati al progetto. Dopo il primo approccio, nel pomeriggio, con il sindaco Illy, Dell'Alba ha incontrato il futuro presidente dell'Authority portuale, Lacalamita e l'attuale direttrice dell'Eapt, Monassi. "L'obiettivo primario -ha osservato- è quello di passare nel tempo più rapido dall'atto formale all'atto attuativo dell'Off-shore. E per far questo bisogna mettersi in testa fin d'ora che la parte principale devono svolgerla gli interlocutori privati".

L'eurodeputato, il cui interessamento è risultato decisivo per il via libera un mese fa, da parte della Commissione europea, al progetto, non ha nascosto peraltro certe difficoltà. E' da escludere ad esempio, per la sua stessa connotazione, che nel progetto lo Stato possa svolgere una qualche parte a livello finanziario. "Bisogna invece puntare -ha sottolineato- all'interesse e al capitale privato, oltre a superare l'impasse giuridica che potrebbe essere creata dalla legge istitutiva del 1991 che, per dire, parlava ancora dell'Austria come di un Paese extracomunitario, e non prevedeva la possibilità di operare in regime di zona franca finanziaria e assicurativa ai cittadini italiani, com'è invece previsto dal provvedimento europeo".

"Adesso si tratta -ha aggiunto Dell'Alba- di individuare all'interno del punto franco nuovo la sede dell'Off-shore, e di dare esecutività al progetto. Al riguardo, credo che sarebbe quantomai auspicabile dar vita a un convegno tra i soggetti interessati. Questo permetterebbe di dare, in un unico consesso, soluzioni pratiche a tante questioni irrisolte, e dunque di accelerare i tempi di attuazione".

In chiusura Dell'Alba ha anche fatto il punto sull'attuale querelle tra Italia e Slovenia e sulla ventilata firma di adesione all'Ue della vicina Repubblica il 12 giugno prossimo. »E' praticamente impossibile -ha anticipato- che nella situazione attuale si arrivi a una firma in tempi stretti. L'avvio dei negoziati, com'è ormai noto, deve sottostare a due condizioni: non si firma senza una modifica alla Costituzione slovena che conceda ai non residenti l'acquisto di beni immobili e fino a quando questi eventuali cambiamenti non saranno diventati esecutivi. Si chiama, in linguaggio diplomatico, doppia chiave di sicurezza, e si è rilevata oltremodo necessaria, visto che sinora gli sloveni non hanno saputo soddisfare le esigenze della Comunità europea. Ci sono troppe incognite ancora aperte: trasporti, sanità, visto per gli stranieri, libertà d'impresa ai non residenti ... Ho la netta sensazione che a Bruxelles siamo ormai in tanti ad esserci convinti che gli sloveni, in questa trattativa, stanno pretendendo

un po' troppo ... .

f.b.

 
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