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Naccarato Luca, Sorba Gabriele, De Cesaris Luigi - 27 maggio 1995
OBIEZIONE DI COSCIENZA: IL MINISTRO ATTACCA UNA GRANDE CONQUISTA CIVILE.
27 maggio 1995

SOMMARIO. Due polemiche e dure dichiarazioni, di esponenti Riformatori, in merito alle dichiarazioni e posizioni espresse dal Ministro della Difesa, gen. Corcione, sulle modalità necessarie per poter ottenere il riconoscimento all'obiezione di coscienza

1) di Luca Naccarato, del Comitato Promotore del Club Pannella sul Referendum per l'Obiezione di Coscienza (dichiarazione).

Le posizioni espresse dal Ministro della Difesa Corcione alla Commissione Parlamentare (che sembrerebbero essere state accolte dal Governo), segnano una decisiva battuta d'arresto sulla strada dell'affermazione del diritto soggettivo all'obiezione di coscienza al servizio militare.

La richiesta di far passare agli esuberi tre mesi in più di servizio rispetto ai militari è in evidente contraddizione con la sentenza del 31 luglio '89 della Corte Costituzionale, che afferma l'illegittimità costituzionale di provvedimenti che prevedano per i giovani ammessi al servizio militare non armato e al servizio sostitutivo civile una durata superiore alla ferma di leva. Circa la necessità espressa dal Ministro di presentare domanda di obiezione prima della visita di leva (adducendo motivazioni di carattere amministrativo e organizzativo) è importante ricordare che il Parlamento Europeo, con la risoluzione n. 15 del 1989 "chiede che chi è soggetto all'obbligo militare abbia in qualsiasi momento il diritto di rifiutarsi per motivi di coscienza, di prestare il servizio militare, armato o meno, nel pieno rispetto dei principi delle libertà e della parità di trattamento dei cittadini".

In questa direzione si è anche mosso il Consiglio di Stato, che in una sentenza ha riconosciuto il diritto al possibile mutamento della coscienza del cittadino.

Viene allora da chiedersi se questi atteggiamenti non nascondano il tentativo di coprire le reali forme di spreco. Il Ministro della difesa Corcione, se è veramente animato dall'intenzione di alleggerire il bilancio dello Stato, farebbe meglio a preoccuparsi di migliorare l'efficienza della difesa italiana, piuttosto che attaccare un diritto fondamentale di libertà e di dignità del cittadino.

2) di Gabriele Sorba, Segretario Nazionale del Movimento dei Club Pannella Riformatori, e Luigi De Cesaris, membro della Segreteria Nazionale della Lega Obiettori di Coscienza.

Sono semplicemente anticostituzionali e politicamente folli le richieste emendative che il Ministero della Difesa si preparerebbe a presentare alla Camera dei Deputati in occasione della discussione della proposta di legge in materia di obiezione di coscienza. Il Ministro della Difesa, Generale Corcione, sta raggiungendo il culmine dell'antidemocraticità e della pericolosa affermazione di valori violenti, militaristi, di vecchia concezione, all'interno di un dicastero molto delicato.

Il Generale Corcione dovrebbe spiegare come può un Ministro della Repubblica proporre delle norme legislative che sono state già ampiamente ritenute anticostituzionali. Gli emendamenti proposti aumentano la durata del servizio civile dagli attuali 12 mesi - frutto della sentenza 470 del 1989 della Corte Costituzionale che intervenne rilevando l'incostituzionalità di una maggiorazione del servizio civile rispetto a quello militare - a 15 mesi, proponendo altresì l'obbligo per il cittadino di presentare la dichiarazione di obiezione di coscienza prima dell'avvenuto arruolamento: ovvero costringendo il cittadino ad obiettare ad un qualcosa che non sa se dovrà svolgere. Ulteriore ambiguità è riscontrabile nella norma sugli esuberi dei militari, dirottati, malgrado loro, verso il servizio civile senza chiarire se dovranno svolgere 12 mesi come i loro colleghi oppure 15 mesi".

Gabriele Sorba, ricordando che i Club Pannella stanno raccogliendo le firme per un referendum sull'obiezione di coscienza, ritiene necessario che il presidente del Consiglio dei Ministri Dini prenda immediatamente le distanze da un simile atteggiamento. Luigi De Cesaris invita i membri della commissione difesa ad esaminare la proposta sull'obiezione di coscienza senza tenere conto dell'atteggiamento provocatorio e intimidatorio del Ministro della difesa.

 
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